Monza: raso al suolo il bosco selvaggio del Montagnone di San Fruttuoso

Marzo 2012. Area verde del “Montagnone” di San Fruttuoso. I lavori promossi dal Comune per ripulire il bosco e metterlo in sicurezza a causa di piante pericolanti si sono trasformati in un intervento drastico. Il bosco selvaggio, che ospitava civette, orbettini e picchi, è stato raso al suolo.

“IL MONTAGNONE” di San Fruttuoso a Monza, un’oasi naturale in città di circa 2.000 mq di verde, messi in vendita dal demanio dello stato e acquistati dal Comune qualce anno fa, doveva restare un area verde selvaggia o quanto meno essere ripulita con criteri ambientali. Condizioni particolari avevano consentito a quest’area incolta di mantenere le caratteristiche tipiche della macchia specifica nella bassa Brianza. Si tratta di condizioni nelle quali avevano anche mantenuto la loro presenza animali che sono ormai del tutto scomparsi dalla città e divenuti rari in campagna, a causa degli erbicidi: civette, picchi, porcospini, ramarri e altri animali tipici della bassa Brianza.
In febbraio una pianta è caduta a causa del vento, occasione per far partire i lavori in base a un progetto che prevede fra l’altro un piccolo bar e una specie di pista da ballo,  progetto che era stato bocciato pesantemente da un referendum nel quartiere, promosso dalla circoscrizione locale. Il comune aveva promesso e pubblicizzato un’azione di bonifica e di riqualificazione dell’area, che avrebbe conservato le caratteristiche naturalistiche dell’area.

Invece, qualche settimana fa, sono arrivati i taglialegna e TUTTI (TUTTI!!) gli alberi sono stati abbattuti. Le ruspe hanno spianato l’area e dopo questa devastazione è rimasto solo un cumulo di terra con gli spuntoni degli alberi abbattuti.

Nemmeno la mente più distorta avrebbe potuto concepire un’opera di distruzione tanto efferata, tanto più in primavera, con le uova nei nidi e la riproduzone di tanti animali già avvenuta. Così, anche chi era favorevole al taglio delle piante malate, oggi protesta. I moncherini dimostrano che gli alberi erano sani. E che fine avranno fatto picchi, orbettini e civette che abitavano questo spazio? Dal Comune fanno sapere che, una volta completata questa pulizia drastica, i lavori si fermeranno in attesa di decisioni. Quindi, non saranno nemmeno piantati alberi nuovi.

Prima qui c’era il verde. Adesso si vedono solo le case.

Comitato San Fruttuoso 2000

8 commenti

  1. Ci sono perizie di esperti del Comitato San Fruttuoso 2000 e c’è una relazione dell’Ufficio Verde del Comune: quaranta piuante erano sane e si potevano salvare! Il progetto che piace tanto ad Antonio non è MAI stato approvato dalla Giunta comunale. E’ sdtata tutta una forzatura, non si capisce bene perchè. E posso testimoniare che qualche rifiuto c’era, ma poca roba. C’erano invece gli animali, che ora sono spariti. All’estero, nei paesi CIVILI, un’area come questa è trattata come una cosa preziosa, non rasa al suolo. Vergogna!

  2. Oggi sono passato per via Tevere e hanno appeso alle reti due cartelloni che descrivono il progetto, a me sembra che ne verranno piantati di alberi. Certo, avrebbero potuto solo potare le piante e lasciare tutto come era prima, ma fidatevi oltre che a immondizia e topi non c’era nient’altro in quel bosco, eccetto i picchi, quelli si c’erano ed erano bellissimi ;) ….

    1. C’era anche almeno una civetta (vista da me a fine febbraio) e anche moltissimi nidi sui rami! Purtroppo, dal boschetto che era, diventerà un qualsiasi giardinetto anonimo e pianteranno essenze diverse da quelle originarie, dato che ormai per gli arredi verdi vengono spesso privilegiati piante e arbusti non autoctoni, che saranno anche decorativi ma che non sono quasi mai graditi a farfalle e fauna locale.

  3. D’accordo con Francesco. Aggiungo un suggerimento ad una interessantissima lettura, il libro COLLASSO di Jared Diamond, Ed. Einaudi. Forse dopo averlo letto avremo le idee più chiare.

  4. e cosa facciamo noi? li lasciamo sempre fare e poi scriviamo un bell’articolo di denuncia?
    non si possono denunciare?

    1. La maggior parte delle robinie abbattute presentavano sintomi di carie del legno e, ovviamente, per questioni di sicurezza (visto il precedente schianto dell’albero lungo l’area del mercato)si è reso necessario intervenire con una situazione che può sembrare drastica ma che è servita a mettere in sicurezza l’area e a bonificare il suo interno dai tanti rifiuti presenti trovati anche a diversi metri di profondità nel terreno (pneumatici, sanitari, eternit, immondizia, scarti opere edili…). L’informazione comunicata dal vostro servizio, relativa alla realizzazione di una sala da ballo, è falsa. Per quanto riguarda il rinverdimento dell’area Vi suggerisco di guardare e documentarvi su come esso si presenterà in realtà..sono stati collocati, a tale proposito, dei cartelloni illustrativi del progetto in corrispondenza del “Montagnone” in cui si evidenzia la nuova disposizione di alberi da fiore articolati lungo un percorso pedonale che rende finalmente l’area fruibile dai cittadini.

      1. Una relazione dell’ufficio verde del comune dice che 41 alberi erano buoni, cioè la metà. Perché abbatterli tutti allora? Basta questo, tutto il resto sono balle! C’era qualche rifiuto, ma poca roba. Bastava pulire

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