Vittorio Veneto: l’inutile tangenziale che porta il traffico dentro la città anziché fuori

Vittorio Veneto è una città bellissima sotto tutti i punti di vista (storico, ambientale, artistico), che ha già subito a partire dagli anni ’70 in poi una pesante ferita causata dal passaggio dell’autostrada A27, con tratti in viadotti ad elevato impatto ambientale che hanno causato, tra l’altro, il quasi totale abbandono della valle pedemontana che caratterizza la parte nord del Comune.

Oggi questa città rischia un ennesimo sconvolgimento perché l’Amministrazione Comunale vuole lasciare in eredità ai poveri cittadini la realizzazione di una tangenziale parziale, praticamente un doppione dell’A27, che non fa superare la città, ma ributta tutto il traffico direttamente nel centro della stessa, con un progetto altamente impattante dal punto di vista ambientale ed una inutile spesa di decine di milioni di euro (superiore ai 60MLN di euro).

Il danno è ancora più grave se si pensa che allo stato attuale tutti i mezzi pesanti sopra le 8t. superano obbligatoriamente la Città con l’autostrada A27; con la nuova tangenziale tutto il traffico, pesante e leggero, viene convogliato direttamente in centro città, a fianco del Campus scolastico e del complesso condominiale di “Vittorio 2”, dove si immetterà sull’attuale statale SS51 con gli ovvi problemi che ne conseguiranno (congestione della circolazione, inquinamento ambientale e acustico, ecc…).

Una tangenziale per definizione serve a portare il traffico fuori dalla città e non al suo interno!

Cronistoria

Il progetto suddetto è stato approvato dall’ANAS in data 28 maggio 2009, ed è denominato “S.S. n. 51 di “Alemagna” Variante di Vittorio Veneto (Tangenziale EST) – Collegamento LA SEGA-OSPEDALE- 1° stralcio “La Sega-Rindola”. Il tracciato dell’opera prevede 3 rotatorie di circa 45m di diametro; una galleria di 1500m, un sottopasso di 50m, 2 ponti sul principale fiume che attraversa la Città (Fiume Meschio, area SIC IT 3240032), più un tratto di altri 1000m di lunghezza in parte in trincea ed in parte a livello del piano di campagna (Allegati 1,2,3,4). Gli allegati 5 e 6 contengono una descrizione delle 2 zone interessate dal passaggio dell’opera.

E’ stata aperta una gara d’appalto a fine 2009, vinta poi all’inizio 2011 da un consorzio di imprese emiliano-lombardo denominato R.T.I. EURECA CONSORZIO STABILE – ACCISA S.p.A. – *SO.CO.GEN. S.p.A con un ribasso del 31,5% su una base d’asta di 52MLN di euro IVA esclusa.

In data 17/01/2012 è stata posta la firma fra ANAS e Consorzio per la realizzazione del progetto esecutivo entro 4 mesi da tale data. In seguito l’ente appaltante avrà a disposizione 90gg per l’approvazione del progetto esecutivo.

Nel luglio 2011 un gruppo di cittadini ha dato il via ad un ricorso al TAR del Veneto contro la delibera di approvazione del progetto. E’ stata fissata la discussione nel merito del ricorso per il giorno 7 novembre 2012. I cittadini sono rappresentati davanti al giudice dallo Studio di Venezia Benvenuti e dall’avvocato Giorgio Orsoniì.

In data 17/01/2012 è stata fatta denuncia scritta presso la Commissione Europea, da parte di Legambiente, contro il progetto dell’opera, in quanto viola alcune norme fondamentali del Diritto Comunitario.

Osservazioni

In seguito all’apertura della procedura di ricorso è stato possibile entrare in possesso di tutta la documentazione inerente il progetto. Occorre premettere e sottolineare il fatto che l’attuale progetto approvato nel 2009 si sviluppa a partire da una versione precedente datata 2002, che prevedeva un tracciato in cui l’opera proseguiva fino all’Ospedale civile di Vittorio Veneto. La Provincia approvava (con delle prescrizioni) su tale progetto del 2002 la Valutazione di impatto ambientale (VIA) in data luglio 2004; successivamente, il parere allegato alla Valutazione tecnica regionale del 29.06.2005 n.163, concludeva affermando che l’opera non ricadeva nell’ambito di aree naturali protette statali, regionali o degli enti locali. Infine, nel settembre 2005 è stata convocata la Conferenza dei Servizi per l’intesa tra Stato e Regione: in questa sede la Soprintendenza ha bocciato il progetto del secondo stralcio relativo al tratto fino all’Ospedale (che prevedeva un tracciato su viadotti di 6m di altezza ed un’altra galleria sotto il colle Madonna della Salute) per l’elevato impatto ambientale, ed inoltre indicò una serie di prescrizioni più restrittive per la prima parte dell’opera. Il progetto uscito da questa Conferenza dei Servizi è quello ci è giunto nel 2009.

Il nuovo progetto stravolge completamente quello del 2002 sia nella forma (nuovi progettisti rispetto al 2002, a firma ANAS s.p.a.) che nella sostanza (con il nuovo progetto si va ad intaccare ancora di più dal punto di vista ambientale l’area interessata).

La maggior parte dei documenti allegati al progetto 2009 è relativa in realtà al progetto del 2002 e quindi i dati in essi contenuti sono ormai datati. Inoltre, in seguito all’analisi dei documenti si sono individuate molte criticità e mancanze relative all’opera, fra le quali si segnalano le seguenti:

–   Mancato aggiornamento delle normative relative alla costruzione di opere in Zona Sismica: tutte le relazioni di calcolo sulle strutture si rifanno alla vecchia normativa del DM 16/01/1996 quando invece nel 2008 sono uscite le nuove norme tecniche con il DM 14/01/2008. Tali norme sono molto più restrittive delle precedenti e il passaggio dalle vecchie alle nuove norme implica almeno un aumento minimo sui costi del 15%.

   Mancata presentazione delle Valutazione di Incidenza Ambientale (VINCA) in quanto il progetto ricade direttamente sull’area di interesse comunitario rappresentata dal Fiume Meschio (SIC- IT 3240032 Fiume Meschio con DGRV n. 2673 del 6.08.2004 pubblicata sul BUR il 28.09.2004). Inoltre, in un raggio di 10km attorno alla zona interessata dal tracciato dell’opera si trovano diverse aree SIC e ZPS di seguito elencate: ZPS IT3240024 “Dorsale prealpina tra Valdobbiadene e Serravalle”, SIC IT3240005 “Perdonanze e corso del Monticano”, SIC IT3240014 “Laghi di Revine”, SIC IT3230077 “Foresta del Cansiglio”.

–   Elevati rischi derivanti dall’intersezione fra la galleria prevista dal progetto con l’esistente canale ENEL, in corrispondenza dell’imbocco sud della stessa, in ben due punti. Per questo motivo è stata stipulata una convenzione fra ENEL ed ANAS al fine di garantire ENEL contro eventuali danni derivanti dalle operazioni di scavo della galleria, per cui “l’aggiudicatario è obbligato a stipulare una polizza fideiussoria di primaria compagnia bancaria o assicuratrice a prima richiesta e senza necessità di costituzione in mora di euro 13.000.000,00 a favore di ENEL” così come previsto dall’art. 6 della convenzione.

–   Lo studio dei flussi di traffico su cui si basa l’attuale progetto risale al 1998. Inoltre non si tiene conto dell’avvenuto completamento nel 2011 del raccordo autostradale A28-A27, che implica un alleggerimento del traffico sulle tratte interne della statale S.S.51 di Alemagna di almeno il 15%.

–   Mancati aggiornamenti delle normative in campo acustico e delle normativa funzionali e geometriche per la costruzione delle strade.

Nota

In data 28/07/2011 è stata presentata dall’On. Borghesi un’interrogazione a risposta scritta (n.4/12880) al fine di accertare la reale disponibilità di fondi per la realizzazione dell’opera. Ad oggi, 19/04/2012, non vi è stata data alcuna risposta.

Salviamo il Paesaggio – Comitato locale di Vittorio Veneto

http://notraforosantaaugusta.jimdo.com/

Allegati

Allegato-1_progetto_ANAS_tracciato_generale
Allegato-2_schema_tracciato_di_progetto_su_ortofoto
Allegato-3_progetto_ANAS_elab_grafica_plan_Tav1-2_su_ortofoto
Allegato-4_progetto_ANAS_elab_grafica_plan_Tav2-2_su_ortofoto
Allegato-5_La_conca_di_Bigonzo
Allegato-6_Borgo_la_Sega

5 commenti

  1. Vittorio Veneto ha 2 grossi problemi di viabilità: Serravalle e San Giacomo, la cosa giusta sarebbe che il traforo di Santa Augusta venga prolungato sotto la Madonna della Salute e si agganciasse alla rotonda dell’Ospedale, così facendo sarebbe meno invadente ed eviterebbe di far fare giri tortuosi di traffico. Per San Giacomo serve una strada che dalla Coop vada in direzione est e faccia da bypass a San Giacomo e alla strada che collega VV a San Giacomo, sempre intasata (anche per colpa della nuova bretella all’autostrada che ha tolto l’utilizzo di Via Bressana, scelta demenziale).

  2. @AB e CAP: l’attuale progetto è stato più volte sottoposto al parere e all’attenzione di architetti e urbanisti, tutti unanimi nel sostenere la sua inutilità e dannosità. Onestamente ritengo molto più autorevole e affidabile il parere di persone esperte del settore e conoscitrici dei problemi rispetto al parere di persone capaci solo di riempirsi la bocca di paroloni senza mai dimostrare quanto affermano, e che poi non hanno nemmeno il coraggio di firmarsi in certi blog(si guardi il sito http://www.oggitreviso.it dove gli interventi di questi personaggi si sprecano).
    Vi invito per questo giovedì 31 maggio a Vittorio Veneto presso la biblioteca civica all’incontro pubblico organizzato da Salviamo il Paesaggio, in cui si discuteranno tutte queste tematiche; in questa sede avrete possibilità di dimostrare e sostenere le vostre tesi se lo vorrete.

  3. Mi aggiungo alla voce di CAP.
    Francamene dopo oltre tre anni di attività del comitato del no sono stufo di questa retorica stantìa che ancora ci tocca sopportare.
    Anche le sue parole, Sig. Paolo, mi lasciano perplesso. Quale sarebbe, secondo lei, il “danno in termini di inquinamento acustico, atmosferico, paesaggistico” alla “tranquilla” conca vittoriese?
    Mi scusi, ma secondo lei gli stessi identici veicoli che un domani utilizzeranno il traforo oggi emettono profumo all’acqua di rose mentre ingolfano il centro storico di Serravalle? Stiamo parlando del traffico di una strada statale in mezzo ad un centro storico che possiede 34 siti dichiarati “Monumento Nazionale” dalla SBAP.
    Che poi l’uscita all’altezza del centro cittadino sia inutile lo dice lei, sulla base di non so quali convinzioni. Io sono convinto dell’opposto: per essere efficace una qualsiasi galleria non può mancare di un’uscita all’altezza del centro.
    Chi ha ragione? Di solito in democrazia decide la maggioranza, peccato che al comitato del no questo interessi poco.

  4. Penso che un blog serio debba far sentire tutte le voci e non solo quella di alcuni interessati che dicono di parlare a nome di una città che per la maggioranza vuole il traforo. Altrimenti sembra che la verità sia una sola come quella, non accertata, del Vangelo. Certo se ti espropriano lo spazio dove sistemi il camper, come nel caso dei capi del comitato, rompe le scatole e innesca proteste.

    1. Tutti, da decenni, vogliono la soluzione del nodo di serravalle. La maggioranza degli abitanti nella zona est della città (espropriati e non) ritiene sbagliato questo tipo di soluzione. Solo una visione miope di chi non abita nella zona est può non accorgersi del danno in termini di inquinamento acustico, atmosferico, paesaggistico che un simile tracciato cittadino arrecherà alla tranquilla conca vittoriese. Con l’insensato scopo di avere un’uscita all’altezza del centro cittadino inutile a servire il traffico nord – sud e inutile agli spostamenti cittadini. Con una visione piu’ ampia, la soluzione dell’intera tangenziale in galleria e’ l’unica che serve alla città e non solo al traffico di attraversamento.

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