Il Basso Salento devastato dall’ammodernamento della statale 275?

L’associazione SOS Costa Salento ha realizzato la pubblicazione “Il caso ‘S.S. 275’. La verità dei volontari”, un’approfondita inchiesta che analizza il modello di sviluppo delineato dal progetto di allargamento della strada statale 275 nel tratto da Montesano Salentino a Santa Maria di Leuca.

Un intervento assolutamente invasivo sul territorio che comporterebbe il consumo di 900 mila mq di superficie per la realizzazione di sei corsie: quattro per il tratto che porterebbe fino a San Dana e due per raggiungere Leuca.

Il Capo di Leuca consta di un pregiatissimo patrimonio rurale caratterizzato da architetture rupestri e siti archeologici, ma anche di un patrimonio naturale costituito da migliaia di ulivi secolari e monumentali che sarebbero rasi al suolo, dovendo sorgere al loro posto le gallerie e le diverse arterie stradali che dovrebbero confluire in una maxi rotatoria del diametro di 450 metri. Sarebbe questa l’opera più imponente degli ultimi 20 anni nel Salento che inevitabilmente modificherebbe il paesaggio in modo irreversibile, considerato il forte impatto ambientale di questa sovrastimata infrastruttura.

L’ammodernamento della Maglie – Leuca è un intervento da 288 milioni di euro, di cui 152 concessi dal Cipe e 136 rivenienti dalla risorse Fas 2000-2006 della Regione Puglia. Nell’inchiesta curata dal comitato civico, inoltre, si evidenziano una serie di opacità che ci sarebbero nell’iter procedurale.

Una delle principali irregolarità che è stata denunciata dall’associazione SOS Costa Salento è quella che coinvolge la società Pro.Sal di Lecce, incaricata della progettazione preliminare – per un importo di 5 milioni di euro – da parte del Sirsi – l’ente pubblico appaltante – senza che sia stato emanato un bando di gara e senza alcuna forma di pubblicità, nonostante le norme comunitarie in materia di appalti pubblici prevederebbero precise disposizioni a riguardo. Al Sirsi, peraltro, il progetto è stato affidato a sua volta dall’Anas, creando così una triangolazione contrattuale poco trasparente.

Il progetto di questa faraonica infrastruttura viaria nasce, però, da lontano. Ha radici profonde. Non quelle degli ulivi secolari. Ma quelle di chi non si cura degli effetti di una simile devastazione ambientale, con forti impatti sul sociale e sul tessuto economico.

La prima motivazione ufficiale addotta fu di voler smaltire un traffico intenso tra le zone industriali di Patù, Gagliano del Capo, Corsano, Alessano, Tricase con Maglie e Lecce e l’Italia, quando da quei paesi del Capo partivano tir pieni di calze e cravatte e scarpe verso l’Europa e verso il mondo, e quando nel Sud Salento si parlava addirittura di sovraoccupazione. Erano i tempi, infatti, in cui questa zona del Salento rappresentava il vero traino economico dell’intera provincia grazie al comparto del cosiddetto Tac (Tessile, abbigliamento e calzaturiero).

La seconda ragione era di bypassare i centri storici dei Comuni di Alessano, Lucugnano e Montesano, con l’intento di migliorare la qualità della vita e la sicurezza degli abitanti del posto.

Per comprendere l’impatto sull’economia turistica – uno dei motori crescenti dell’economia locale – è necessario capire in quale segmento del mercato turistico il Salento si inserisce. L’offerta proposta in questi ultimi anni verte in modo particolare sul turismo sostenibile, basato sulle bellezze del territorio, naturali ed artistiche, e sulla tipicità dell’enogastronomia mediterranea.

Un modello proprio caratterizzato da masserie sperdute, distese di ulivi cui fanno capolino muretti a secco e tratturi, un mare pulito e tanta pizzica.

Il progetto della Maglie-Leuca nei suoi ultimi 17 chilometri, invece, sembra non aver recepito il cambiamento di questi luoghi, ricalcando un modello turistico che non gli appartiene, quello di un Salento “alla Riviera romagnola” che consuma il suo territorio per fare spazio a sovradimensionati stradoni funzionali, a un consumo turistico di massa e mega resort al posto di piccoli e accoglienti B&B.

Un progetto che non risolve, peraltro, il più sentito problema da parte di chi viene a visitare questo territorio, ossia quello della mobilità pubblica che risponderebbe, invece, alle esigenze di un territorio geograficamente periferico e potenzialmente raggiungibile molto più facilmente in aereo che in automobile.

L’impatto economico del nuovo progetto, invece, dall’associazione curatrice di questo rapporto, viene determinato dalla “somma” di due distinti aspetti: quello microeconomico e quello macroeconomico.

Se oggi buona parte delle attività commerciali dei paesi interessati dall’attuale percorso della 275, nello specifico nel tratto Montesano-Leuca, vivono dell’economia “di passaggio” (stiamo parlando dei proprietari delle stazioni di servizio o dei bar), queste sono destinate a ridimensionarsi con la nuova strada statale che, appunto, non le attraverserà più. Dall’altro lato, bisogna rilevare – lo documenta lo studio fornito dalla Camera di Commercio della Provincia di Lecce – un costante ridimensionamento, negli ultimi dieci anni, del settore tessile, calzaturiero e dell’abbigliamento e del settore dei trasporti.

Considerando che il presupposto teorico sul quale si basano i fautori del progetto della nuova SS 275 è proprio quello della sua utilità ai fini dello sviluppo delle industrie del Tac e della necessità di garantire un buon sistema di trasporto, allo stato attuale questi obiettivi non solo sono ben lontani dal poter essere efficaci e realizzabili, ma rischiano di infliggere un duro colpo ai settori agricolo e turistico che, invece, potrebbero diventare le locomotive di un nuovo sviluppo ecosostenibile.

Per informazioni sulla pubblicazione: stampa@csvsalento.it

2 commenti

  1. Ma nella Puglia di Vendola succede ancora che si sprechino risorse in progetti che nulla hanno a che fare con il concetto di sviluppo sostenibile? Continuiamo a non imparare nulla da questa crisi economica?

  2. E’ uno schifo che una terra così bella sia ammininistrata da persone capaci solo di distruggere e di intascare soldi alle spalle di tutti

I commenti sono chiusi.