Ex colonia “Olivetti”: un patrimonio architettonico da valorizzare

A Marinella, Sarzana (SP), c’è un’area che da trent’anni a questa parte non è più la stessa: una volta c’era un importantissimo esempio di architettura razionalista, la colonia “Olivetti”, risalente agli anni ‘30.

Oggi non c’è più, o meglio è rimasto l’edificio, che, da quando la fabbrica eporediese ha intrapreso la via del tramonto, è diventato un rudere, abbandonato, anche se non ancora degradato.

In questa fetta di Lunigiana, all’imbocco della Val di Magra, dove è possibile apprezzare l’unica spiaggia a sabbia fine della Liguria, la ex-colonia Olivetti è da decenni un corpo senza vita: da tempo è stato avviato un dibattito istituzionale su quale funzione dare allo stabile, ma non è stata ancora trovata una soluzione definitiva.

All’idea della Regione Liguria, che vorrebbe vendere lo stabile e far cassa prevedendo aumenti di cubatura – ma non ci riesce perché alle diverse aste non si è mai presentato nessuno – rispondono iniziative diverse: una di queste, che la redazione di salviamoilpaesaggio.it condivide e intende sponsorizzare, è quella dello storico dell’arte e funzionario  alla Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici della Liguria Piero Donati, coadiuvato da Roberto Mazza, psicologo, Sandro Palumbo, insegnante, Silvia Minozzi, medico, e Gianfranco Damiano, architetto, figure molto vicine a diversi movimenti (Stop consumo territorio, Sarzana Che Botta), che hanno sempre avuto molta attenzione a queste problematiche.

La proposta consiste nel riconoscimento dello stabile come bene culturale comune, in quanto attualmente di proprietà della Regione, e prevede che, d’accordo con le logiche innovative che sembrano prevalere nel Sistema Turistico Locale, si studi seriamente la possibilità di destinare l’edificio centrale, i corpi annessi originali, ed il vasto parco ad una struttura ricettiva decisamente orientata a soddisfare la domanda del turismo sostenibile, in primo luogo giovanile, dal momento che il recupero di questo complesso può essere una formidabile occasione per un vero rilancio del comprensorio.

La piccola controproposta d’uso della colonia va nella direzione dei giovani, del loro futuro, della possibilità di avviare imprese innovative di  turismo sostenibile, ma anche della diffusione di una cultura del rispetto e della fruibilità  dei luoghi,  oltre che del mantenimento di un  territorio, quando possibile, con poco cemento: e la prospettiva di riqualificazione della colonia ne prevede troppo e del tutto ingiustificato per la comunità.

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4 commenti

  1. […] I social network oggi non sono solo luoghi di svago, ma anche organi di informazione e trampolini di lancio per iniziative interessanti. E’ nato su Facebook il grupo “Salviamo l’ex Colonia Olivetti di Sarzana” (https://www.facebook.com/#!/SalviamoLexColoniaOlivettiDiMarinellaDiSarzana), che raccoglie notizie e offre a tutti la possibilità di proporre idee e contributi. Il palazzo in cui c’era la fabbrica, attivissima negli anni ’30, oggi versa in condizioni di abbandono, anche se non è ancora degradato. Da tempo si è aperto un dibattito istituzionale: cosa fare dell’ex fabbrica? E’ evidente che così non può più restare: la regione Liguria vorrebbe vendere lo stabile per fare cassa, ma alle aste finora non si è presentato nessuno. A quest’idea della Regione si contrappongono iniziative diverse, tese a valorizzarne l’aspetto culturale. (http://www.salviamoilpaesaggio.it/blog/2012/06/ex-colonia-olivetti-un-patrimonio-architettonico-da-v…). […]

  2. penso che l’obrobrio della struttura vada demolito e fare spazio a una struttura razionale, integrata con il paesaggio, a disposizione della comunità, costruita con tecniche moderne, ecologiche, antisismiche e generatrici di energia. penso che la zona possa essere valorizzata guardando al futuro, senza dover continuare a rimanere ancorati a quel pezzo di storia d’Italia regalando alla fine soldi ai palazzinari di sempre

  3. Sono tanti anni che vengo in vacanza nella zona, e l’ho vista peggiorare giorno per giorno.
    Le cause credo che siano tante, ma tra queste ritengo che ci sia la voglia di perfezionismo che coglie molti abitanti della zona non appena viene fatta qualche proposta “decente”.
    La proposta “decente” viene attaccata con idee geniali ed irrealizzabili che paralizzano tutto, ed il degrado continua ad imperare.
    Invito gli estensori della proposta a ricordare il disastro ed il pericolo che era la colonia solo pochi mesi fa, nonché a riflettere su chi, in questo momento, ha e può mettere i fondi per fare quello che propongono.
    Temo proprio nessuno e quindi che, come tante altre volte nella zona, la grande idea bloccherà tutto e vedremo il degrado tornare, con qualcuno che si autocompiacerà comunque dell’intelligentissima idea avuta e di essere un grande paladino del territorio, in mezzo a rifiuti e prostituzione.
    Lo sapete che Sarzana non e’ neanche stata capace di fare un pista ciclabile tra il capoluogo e Marinella? Non sarebbe meglio “volare un po’ più bassi”?
    Grazie e saluti

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