A Diolaguardia di Roncofreddo (FC) una vergognosa cementificazione in un territorio collinare e pregiato

Un appello per salvaguardare il paesaggio collinare, il quale sta subendo attacchi vergognosi in nome della cementificazione.

Sono in corso lavori importanti per la costruzione di decine e decine di appartamenti nella piccola frazione di Diolaguardia di Roncofreddo (FC). Le foto che alleghiamo sono eloquenti, e parlano da sole.

Come è stato possibile autorizzare a Diolaguardia una vergognosa cementificazione in un territorio collinare e pregiato dal punto di vista ambientale, che andrebbe tutelato?

La maxi lottizzazione in corso è stata autorizzata con SCIA n. 1203 del 7.3.2012, è di proprietà di una società immobiliare (Drive e Go srl), l’architetto progettista è Adriano Bonetti; sul sindaco del Comune di Roncofreddo Franco Cedioli del PD ricade la grave responsabilità politica di questa maxi operazione edilizia ingiustificata a danno del paesaggio collinare.

Il sindaco di Roncofreddo farebbe bene a rispondere a questa elementare domanda: perchè ferire a morte il territorio con questa colata di cemento per la realizzazione di tanti appartamenti da vendere a prezzo di mercato (a prezzi non calmierati dall’ente pubblico), molti dei quali rimarranno invenduti?

Si sta continuando a costruire a dismisura, senza tener conto degli effettivi fabbisogni residenziali. Tanti piani urbanistici, diverse varianti al Prg: a Diolaguardia di Roncofreddo si è sicuramente superato il limite all’antropizzazione del territorio e alla sua cementificazione.

Tutto questo accade per diversi motivi:

  1. debole è il governo della politica locale, che non pone argine agli interessi di rendita fondiaria dei proprietari delle aree
  2. scarsa è la normativa di tutela urbanistica e ambientale
  3. forti sono gli interessi economici e immobiliari che spingono verso il consumo del territorio a discapito della tutela ambientale
  4. quasi assente la presenza di persone attive a Roncofreddo su questi temi così delicati: servirebbero persone motivate a difendere il proprio territorio, per cercare di impedire nuove ferite all’ambiente e al paesaggio, per cercare di diffondere una idea diversa di modernità.

Come mai nessuno interviene in Consiglio comunale a Roncofreddo a denunciare questo scempio ambientale? Perchè questo assordante silenzio della politica locale di Roncofreddo in merito a questo progetto così impattante?

Occorre mettere un “freno” al consumo del territorio: il suolo è una risorsa assolutamente «esauribile», occorre puntare sul recupero del patrimonio edilizio esistente.

7 settembre 2012
Davide Fabbri, dei Verdi di Forlì-Cesena
mail: davide.fa@virgilio.it

 

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