372 megawatt di potenza distribuiti su 62 aerogeneratori da 6 mW l’uno. Un impianto industriale enorme, con una potenza quasi pari alla vicinissima centrale turbogas di San Severo che conta turbine capaci di produrre energia elettrica per 400 mW.
Questi sono i numeri del parco eolico presentato a San Cataldo, località che interessa quattro comuni dell’entroterra promontorio del Gargano, in pieno parco nazionale (Cagnano Varano, Sannicandro Garganico, San Marco in Lamis e Carpino).
Da quello della zona prende il nome la società proponente, la San Cataldo srl che il 23 gennaio scorso – stanca di aspettare il responso dell’assessorato alle attività produttive della Regione Puglia – ha avviato un ricorso davanti al Tribunale amministrativo per “la declaratoria dell’illegittimità del silenzio sull’istanza di autorizzazione unica”.
Dietro questa piccola srl ce ne è un’altra che in essa è stata travasata: la Seaenergy srl, società di scopo che “non ha nulla a che vedere con la SeaEnergy PLC”, ci tengono a precisare dalla holding inglese del settore dell’eolico offshore. Tra San Cataldo srl e quest’altra società c’è il socio locale, Eugenio Di Gianvito (di cui Salviamo il Paesaggio ha già scritto: http://www.salviamoilpaesaggio.it/blog/2012/09/puglia-tra-sole-e-vento-leldorado-di-progettisti-e-investitori/), ingegnere di Torremaggiore (paese in cui non a caso ha sede Seaenergy srl) titolare di Ats Engineering srl studio di ingegneria dal quale sono usciti e continuano ad uscire la quasi totalità dei progetti dei più grandi parchi eolici dell’intera Capitanata e che complessivamente ha in corso 29 progetti (poco tempo fa ha ottenuto dalla provincia la Via favorevole per 10 pale – su 63 presentate – su Foggia).
Il progetto da 379 megawatt è stato presentato all’ente Provincia di Foggia il 12 maggio del 2010. Lo stesso giorno, Di Gianvito ne ha depositato un altro, questa volta più vicino a casa sui Monti Dauni: 57 megawatt distribuiti tra aerogeneratori da 6 mW l’uno, che si estendono dal territorio di Sant’Agata di Puglia e quello di Rocchetta Sant’Antonio, paesini del Subappenino Dauno. La conferma arriva dall’ufficio del dirigente provinciale Giovanni Dattoli che chiarisce: “stiamo andando in ordine cronologico, non abbiamo ancora avviato l’istruttoria per i due parchi presentati dalla Seaenergy srl”.
L’ente Parco del Gargano non si è espresso in alcun modo, mentre il consiglio comunale di Carpino ha votato una delibera contraria a quello che l’assessore all’Urbanistica Rocco Ruo (componente della giunta provinciale con delega allo Sport) definisce un “progetto mostruoso”. Assenti al momento del voto in consiglio: il vicesindaco Giuseppe Gentile, un altro componente della maggioranza di centrodestra e due dell’opposizione. La bocciatura da parte dell’amministrazione di questo paese ha valore meramente simbolico e politico, dato che la competenza è divisa tra province e regioni.
Quello di San Cataldo è uno dei tanti progetti firmati da Eugenio Di Gianvito, autore anche degli impianti off shore sulle coste garganiche. Con la Alexina srl ha presentato sul comune di Lesina nel marzo del 2009 un progetto con una potenza complessiva di 126 Mw. Ats engineering ha invece su Torremaggiore un progetto da 282 Mw. Con la Parco eolico marino Gargano Nord Srl, ha chiuso un importante accordo con la tedesca WPD offshore GmbH per due progetti eolici off shore (uno da 680 Mw, l’altro da 855), presentati a nord del Gargano.
Francesco Bellizzi (francesco.bellizzi80@gmail.com)
QUESTA e una vergogna,non c’è limite all’indecenza,come si fà solo a pensare di costruire un sito industriale eolico nel pieno del parco del gargano? Vendola? vende solo fumo…. anzi svende il nostro territorio!
povera Puglia.
E nessuno alza la voce.
Non c’è più nessuno in grado di pensare?
Vendola?
oreste rutigliano