Veggiano e la pista ciclabile sul Bacchiglione

Dal Comune di Veggiano, nel Padovano, ci arriva la segnalazione di un nuovo provvedimento per la realizzazione di una pista ciclabile sulla sommità arginale del fiume Bacchiglione, che colleghi Vicenza con Codevigo, passando appunto per Veggiano.

Tutto questo trova riscontro nel Comunicato stampa della Regione Veneto n°1690 del 16 settembre 2011 con cui si annunciava quanto segue:

L’assessore alle politiche della mobilità del Veneto Renato Chisso ha firmato stamani con l’assessore provinciale di Padova all’ambiente Mauro Fecchio la convenzione relativa alla realizzazione di una pista ciclabile lungo il fiume Bacchiglione. Si tratta della realizzazione di un itinerario ciclabile sulla sponda padovana del fiume – ha spiegato Chisso – dal confine con la Provincia di Vicenza fino a quello con la Provincia di Venezia. Il tracciato fa parte del percorso ciclabile regionale R1 Lago di Garda – Venezia, previsto dal MasterPlan delle piste ciclabili del Veneto ed è previsto anche dal Piano Provinciale delle piste ciclabili padovane e dal Piano Territoriale Provinciale di Coordinamento”.
L’intervento è compreso tra i progetti a regia regionale finanziati con fondi comunitari FESR lo scorso anno, nell’ambito del Programma Operativo del Veneto – obiettivo competitività e occupazione – azione realizzazione di piste ciclabili in aree di pregio ambientale e in ambito urbano. L’estensione dell’itinerario sarà di circa 23 km e il costo per realizzarlo è quantificato in 3 milioni di euro, metà a carico del bilancio regionale, metà a carico dell’amministrazione provinciale. I lavori inizieranno nel giugno del 2013 e si concluderanno nel dicembre dell’anno successivo.

Il quotidiano “Il Mattino”, riporta in data 01 febbraio, ulteriori notizie in merito:

Via libera al progetto per la realizzazione della pista ciclabile lungo le provinciali 38 e 72, nella frazione di Trambacche. La spesa prevista è di 704 mila euro suddivisi in quattro lotti di lavori. Si tratta in generale di interventi di modifica e allargamento della sede stradale e della realizzazione di due tracciati destinati alle biciclette, che creeranno un collegamento sicuro con i comuni di Cervarese Santa Croce e Saccolongo…. La ciclabile che scende da Cervarese, lungo l’argine del Bacchiglione, e prosegue per Saccolongo, lungo la provinciale, compie infatti una deviazione poco sicura per raggiungere la nuova rotatoria di Trambacche e da questa le piste destinate alle bici che portano in centro a Veggiano. Per questo va messa in sicurezza al più presto, ampliando e modificando l’esistente sede stradale.

I dubbi su tale progetto non riguardano tanto la realizzazione della pista ciclabile (opera concettualmente sempre positiva) ma le modalità con le quali si intende provvedere alla sua realizzazione. 

La prima obiezione è che tale pista verrebbe realizzata, come detto, completamente in asfalto, asfaltando la sommità arginale del fiume Bacchiglione, in una zona  zona golenale soggetta a piene, che oltre ad abbruttire il territorio diventerebbe appetibile per il passaggio di mezzi agricoli e scooter, con il conseguente disagio ai pedoni e ai ciclisti. Attualmente l’argine è usato per fare rotoballe e foraggio per animali e proprio questa sua caratteristrica lo rende attraente per chi ama le passeggiate a piedi o a cavallo lungo l’argine stesso.

Inoltre, il tracciato non sfrutta delle strade in asfalto già chiuse al traffico, quasi come se si volesse fare una colata di asfalto ex novo, senza recuperare e sfruttare l’esistente.

Altro punto che solleva dubbi sulla realizazione dell’opera viene dal fatto che l’imprenditore che vinse l’appalto è finito in carcere per una serie di irregolarità nell’assegnazione degli appalti. Infatti il quotidiano “Il Mattino” di Padova dell’8 marzo 2012, riporta la notizia che esisteva un vero e proprio “sistema” di corruzione dietro l’aggiudicazione delle gare per la realizzazione anche delle piste ciclabili locali.

Dunque dubbi su speculazioni e strumentalizzazioni si insinuano dietro la realizzazione dell’opera, anche perché in alternativa alla nuova colata di cemento prevista, si potrebbero recuperare strade dismesse già esistenti come variante più rispettosa del territorio per dare un carattere più ecocompatibile alla nuova pista ciclabile.

Immagine di uno straripamento del Bacchiglione a Veggiano PD

 

 

5 commenti

  1. Dopo averci riempito di infrastrutture, adesso danno una nuova veste alle strade, le chiamano “piste ciclabili”…se la vogliono fare in asfalto se la tengono! E basta giocare a fare il fanalino di coda dell’Europa…l’affermazione “le piste in asfalto sono una realtà in Germania, etc” non regge. Facciamo ciò che è giusto per l’Ambiente e per l’Italia e smettiamola di prendere come oro colato tutto ciò che viene da fuori…ogni situazione è sui generis.

  2. Asfaltare un argine?? Questi sono “nuovi barbari che distruggono costruendo”(da Vitaliano Trevisan “Tristissimi giardini”)!!!

  3. Basta con l’asfalto, il terreno deve assorbire l’acqua con la sua capacità di campo, gli asfalti le cementificazioni, l’asportazione del cotico erboso e della lettiera del sottobosco non fanno più effetto bacino di raccolta e l’acqua corre subito velocemente sfonda e annega.

  4. Auspico un rinsavimento degli Amministratori e una loro dimostrazione di intelligenza attuando un’opera sostenibile per la natura, per il paesaggio e per le tasche dei contribuenti.

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