OGM in Italia pronti per la semina: cronaca di un delitto annunciato!

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50.000 sacchi di sementi di mais MON810 pronti nel Nord Italia per essere seminati, coltivati e a dare germogli da riversare sulle tavole degli italiani, sotto la molteplice forma di manufatto che questo prezioso agroalimento può assumere: una petizione per fermare questa corsa al massacro che produrrà inevitabilmente – dopo l’imbarazzo iniziale – una proliferazione incontrollata degli OGM in Italia!

Personalmente non mi sorprende neanche un po’: tutte le conferenze dell’appena trascorso Salone del Gusto – Terra Madre 2012 in cui la Comunità Europea ha preso la parola, hanno lasciato l’amaro sapore in bocca a chi vi abbia preso parte che presto o tardi questo funesto evento si sarebbe immancabilmente verificato.

Alla kermesse torinese, mentre la proba Vandana Shiva lanciava i suoi legittimi anatemi contro il land grabbing e la privatizzazione dei semi a mezzo brevetto – in un simposio gremito di persone, regolarmente disertato dai relatori del «nostro» munifico sovrastato -, a Bruxelles si era già deciso di replicare alla proiettata crisi alimentare, al cambiamento climatico in atto – i cui effetti più devastanti, parola di climatologi di prim’ordine quali Luca Mercalli, non tarderanno a manifestarsi -, alla preannunciata crisi idrica ed energetica e a tutte le altre grandi problematiche planetarie irrisolte, con la «teoria dell’adattamento», figlia di quella visione riduttivista ed economicista che di quelle incognite è causa dunque, presumibilmente non soluzione.

L’approccio non-olistico – fondato evidentemente su un’idea di «sviluppo illimitatamente possibile» – cui la UE ha fatto ricorso nel trattare la delicata questione, trae conforto epistemologico in una sorta di empirio-criticismo pretestuoso, capace cioè di dare luogo ad asserzioni proditoriamente «scientifiche» a senso unico, il cui unico ragionevole scopo – a mio modesto avviso – è quello di accondiscendere l’insaziabile voracità di colossi quali Monsanto, ed il cui obiettivo primario è quello di agevolare pratiche agricole riconducibili alla grande agricoltura industrializzata che ben poco ha a che fare col «Buono, Pulito e Giusto» e con le aspettative delle micro-economie.

Del resto il recente provvedimento della Corte di Giustizia Europea contro la commercializzazione e lo scambio delle sementi tradizionali ed il ricorso del Governo Monti alla Corte Costituzionale contro la legge recentemente promulgata dalla Regione Calabria in favore del KmZero in agricoltura – in ragione di una pretesa «violazione del principio della libera circolazione delle merci», non smentisce le inclinazioni improvvide dell’establishment europeo!

Così, come recensito da La Repubblica, il titolare del Movimento Liberitario – di area radicale e contigua a Marco Taradash – Leonardo Facco ha di recente «fatto recapitare 52.000 sacchi di sementi di mais MON810 in diversi magazzini di Lombardia, Veneto, Emilia e Friuli»; si tratta – continua l’articolo – di quello «stesso tipo di seme accusato dalla ricerca di provocare tumori nei topi. Il totale dei semi Ogm – comprati su iniziativa del Movimento Liberitario – sarebbero sufficienti a coltivare 32.000 ettari di terreno», senza incappare in alcuna significativa contromisura istituzionale, quasi che le «alte sfere» della politica neo-liberista italo-europea stessero attendendo che il folle di turno – nello specifico caso si tratta di una realtà il cui motto è «forza evasori!» – creasse un precedente, desse luogo a qualche inveterata manifestazione di insofferenza verso le pur legittime ed indiscutibili argomentazioni dei «contrari agli OGM senza sé e senza ma».

Non è fortunatamente mancata l’immediata risposta della Fondazione Diritti Genetici presieduta da Mario Capanna, che prontamente – afferma La Repubblica – «ha scritto al presidente del Consiglio Mario Monti per metterlo a conoscenza dell’iniziativa» del Movimento Liberitario, ammonendolo del fatto che «se tale progetto dovesse trovare attuazione si assisterebbe alla immissione fraudolenta e, per la prima volta, massiccia, di OGM in Italia, con il possibile inquinamento genetico delle varietà autorizzate».

Ma ciò che legittimamente reclama la Fondazione Diritti Genetici mal si sposa con l’assordante vuoto normativo italiano in materia che – a mio avviso –  ben pochi, stante la situazione politica attuale in Italia come in Europa – vorranno colmare: l’iniziativa popolare è e rimane dunque l’unica sponda certa per fermare l’ennesima emorragia di intelligenza politica, di lungimiranza e di salvaguardia della qualità della vita.

Una petizione online per la messa al bando degli OGM è quindi disponibile ed in attesa di essere sostenuta da tutti gli «uomini di buona volontà» che non accettino in primo luogo che l’Italia possa essere sommersa da questi agroalimenti avvelenati e, in secondo, che non esista una moratoria, un meccanismo normativo che ne impedisca tout-court la proliferazione.

Alessio Niccolai
(referente di Salviamo il Paesaggio per il Monte Pisano e Membro del Comitato di Condotta Slow Food Pisa-Monte Pisano) powertoart@gmail.com

11 commenti

  1. Gli ogm sono veleno, per non parlare delle patenti dei semi trans, che fanno rabbrividire le persone visto che i campi vengono contaminati col trasporto aereo. In america un povero contadino é denunciato senza nemmeno sapere che sta coltivando mais trans, smettiamola di dire che non é stato provato scientificamente l’effetto del trans sulla salute, sono tutte sciocchezze, la ricerca in campo avanzato ha perfettamente dimostrato che i prodotti geneticamente modificati scatenano nel giro di 4 .5 anni in media una serie di reazioni allergiche che coinvolgono l’intero sistema immunitario, parliamone pure per “incubazione negli anni”. Approvare una multinazionale affamata e corrotta come la Monsanto dovrebbe essere considerato un reato internazionale, non lasciamo che ci ammassino di veleni. Gli OGM non sono il futuro, né tantomeno la soluzione.

  2. Aimè L’Italia con questa politica sta rimanendo indietro sia in campo scientifico -agricolo- alimentare- industriale -economico. Vietare la coltivazione di piante OGM non ha senso quando l’importazione di prodotti OGM dall’estero è autorizzata. Ricordiamoci che quasi la totalità della soia prodotta a livello mondiale è OGM, noi Italiani quanti prodotti confezionati contenenti soia importiamo dall’estero? Questo è un piccolo esempio ma ce ne sono altri 1000. L’italiano medio è male informato sulla questione OGM e alla sola parola transgenico rabbrividisce, l’ignoranza in merito fa esprimere giudizi negativi, ma quanti sanno davvero di cosa si tratta?Oggi Il futuro di un paese è nell’ingegneria genetica e noi da buoni Italiani abbiamo ceduto il posto all’America che grazie alla Monsanto tra qualche anno otterrà il monopolio sull’alimentazione mondiale.
    Ma si continuiamo a mangiare il nostro bel Mais ricco di alfatossine e sempre più trattato con pesticidi per cercare di arginare il problema. Le aziende agricole italiane chiudono e l’importazione a basso costo è sempre più elevata. Mangiare prodotti OGM dovrebbe essere una scelta soggettiva, se dobbiamo mangiarli però tanto vale coltivarceli da soli, creando un mercato che offra prodotti di nicchia tipici e prodotti OGM. L’alimentazione è alla base dell’economia.
    Non esistono studi scientifici che dimostrino la pericolosità dei prodotti OGM. sin dagli albori dell’agricoltura l’uomo ha selezionato specie e le ha incrociate con altre accelerando quella che è la normale evoluzione naturale,l’ingegneria genetica oggi ha semplicemente accelerato ancor di più questa evoluzione agendo in modo più mirato, operando sul singolo gene e non più a casaccio con il classico incrocio. L’OGM è una risorsa preziosa per l’intera umanità, negarla oggi significa permettere a quei pochi di monopolizzare questa risorsa ed è questo l’unico aspetto negativo sugli organismi geneticamente modificati. Bisogna creare brevetti italiani, europei, bisogna impegnarsi nella ricerca per contrastare il monopolio di aziende come monsanto, sigenta.Ricordiamoci che in Italia è vietato testare piante OGM su campo anche solo per fini di ricerca.
    Luca Di Federico

    1. Luca, penso che tu sia completamente fuori strada: vai a dare un’occhiata al sito http://www.navdanya.org per quanto riguarda i «brevetti» su un bene comune come i semi per avere qualche risposta intelligente… per quanto riguarda gli OGM, ti potrei replicare che «non è dimostrato che si muoia di tumore: in effetti si muore di arresto cardiaco».
      Secoli di selezione naturale condotta sapientemente dai contadini nel rispetto del territorio, non possono ne’ essere spazzati via dall’industria chimica, ne’ monopolizzati dalla Monsanto!

      1. caro Alessio ho premesso che la monopolizzazione è l’aspetto negativo della vicenda OGM, su questo sono pienamente d’accordo con te. Monopolizzando le sementi si monopolizza l’alimentazione umana. Proprio per questo dico che c’è bisogno di brevetti italiani-europei ricerca e sviluppo in modo da non lasciare piede libero alla monsanto, sai la competizione fa abbassare i prezzi di chi vende e permette all’agricoltore di scegliere senza essere vincolato dalle leggi e i prezzi di un’unica azienda..è un po’ come dittatura o democrazia. Ma mi dispiace contraddirti sul fatto che si muoia di arresto cardiaco, non mettiamo notizie infondate in rete che non fanno altro che aumentare il dissenso sulla parola transgenico, nessuno studio scientifico ha mai DIMOSTRATO che si muoia per arresto cardiaco se si utilizzano alimenti geneticamente modificati, o che comportino tumori o disturbi di altro genere. Le analisi qualitative vanno fatte su questi nuovi prodotti come vanno fatte sui prodotti in commercio da anni..preservare le tradizioni e i prodotti tipici è importante, ma è ancor più importante lo sviluppo scientifico. Con l’OGM l’agricoltore africano che pianta un ettaro di mais può raddoppiare il suo raccolto sfamando il doppio delle persone, e il cinese della classe sociale povera che muore a causa della dieta povera di proteina A perché mangia solo riso, piantando il golden rice mangia riso e al tempo stesso assume proteina A e vive!!. Allora vi dico non buttate aloni negativi sull’OGM che è l’unica via che può alleviare i fardelli della fame nel mondo, promoviamo la ricerca!! Ma al contempo lottiamo contro la monopolizzazione !!! APRIAMO GLI OCCHI E INFORMIAMOCI SULLE BIOTECNOLOGIE!!

  3. Credo invece che gli OGM già salvaguardino il territorio, in una certa misura: dipende dall’uso che se ne fa. Se pensiamo di mantenere la produzione di derivati del grano così com’è rinunciando al grano transgenico, forse non può bastarci il terreno disponibile. In parole semplici, ci servirebbe molto terreno per fare molta paglia e relativamente poco cibo, come nell’altro secolo. Non dimentichiamo che il grano coltivato in tempi moderni è già il risultato di modificazioni genetiche ottenute con metodi poco sofisticati (ad esempio le radiazioni). Forse sarebbe meglio mediare e non essere a priori anti OGM.

    1. non credo proprio che gli OGM salvaguardino il territorio. IL FUTURO SARA’ MONOPOLIZZATO DALLE MULTINAZIONALI, QUINDI SCHIAVI.( domanda:LE FUTURE GENERAZIONI, IN CASO DI CATASTROFI, SAREBBERO DESTINATE A SCOMPARIRE I MECCANISMI NATURALI SAREBBERO INTERROTTI?)

  4. Dobbiamo assolutamente difendere la NOSTRA TERRA, in realtà dovremmo difendere TUTTA LA TERRA ma non credo sia possibile in questo momento, da queste PORCHERIE che si TRAVESTONO da PROGRESSO e in realtà sono INDIZI di MORTE della CIVILTA’ e della VITA così come la conosciamo noi.
    Teniamo lontani gli OGM e tutte le porcherie che ci prorina una certa scienza al servizio della speculazione.

  5. ah, perchè i pesticidi ed i fertilizzanti impiegati per poter ottenere prodotto e per evitare che sia avvelenato dalle micotossine (tossine cancerogene prodotte da funghi patogeni) non le conti?
    Informazione libera: sempre.

  6. Nom permettiamo la distruzione e l’avvelenamento del nostro territorio, dobbiamo tenerci lontano da tale realtà. Annarondine

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