(foto tratta da www.appenninoeverde.it)

Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi: NO alla nomina di un cacciatore alla presidenza

(foto tratta da www.appenninoeverde.it)

NO alla nomina di un cacciatore, ex presidente di una associazione venatoria alla presidenza del bellissimo Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi

SI’ invece alla nomina di una figura di alto profilo e di indiscussa competenza

Dal giugno 2012 il Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi è privo di Presidente.

Anni di gestioni al di sotto della sufficienza, di commissariamenti, di inadeguatezze hanno fatto decadere questo straordinario Parco naturalistico, storico-artistico (gli eremi di Camaldoli e della Verna), agro-silvo-pastorale, provocando guasti allarmanti.

Il Parco Nazionale sorge fra le province di Arezzo e Forlì e i miopi localismi regionali hanno imposto finora presidenti spartiti cioè a metà fra Toscana ed Emilia-Romagna, con controproducenti “staffette”. C’è già stato un lungo periodo di commissariamento col direttore generale per le Aree protette, Aldo Cosentino, a mezzadria con altri Parchi pure commissariati. Dopo questo lungo commissariamento finalmente, nel 2007, è stato individuato un presidente toscano, Sacchini, duramente contestato però dagli emiliani che lo hanno sfiduciato.

Da qui gli ultimi otto mesi di braccio di ferro e di vuoto operativo. Le associazioni ambientaliste hanno inviato da tempo lettere al Ministero dell’Ambiente reclamando la nomina a presidente di una personalità dotata di un adeguato curriculum, competente e di alto profilo.

Una soluzione che consenta di governare il Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi già assediato dalla ristrettezza dei fondi, dalle mire dei cacciatori, dei costruttori, dei gestori di impianti di risalita, di quanti vogliono trasformare i nostri Parchi in luna-park.

Il governo Monti, e per esso il ministro dell’Ambiente, Corrado Clini, avrebbe potuto e dovuto procedere da mesi a tale nomina di alto profilo. Non l’ha fatto ed ora viene proposto quale presidente del Parco delle Foreste Casentinesi l’attuale sindaco di Stia (Arezzo), presidente dell’Unione dei Comuni, cacciatore e già presidente dell’Unione Cacciatori dell’Appennino (URCA).

Neppure con Altero Matteoli – che pure, da titolare dell’Ambiente, nominò maestri di sci, immobiliaristi, ecc. – era mai successo che si avanzasse per un Parco Nazionale la candidatura di un cacciatore, già presidente di associazione venatoria. Sarebbe davvero enorme una tale scelta.

Un Parco Nazionale straordinario come questo delle Foreste Casentinesi merita un presidente valido, competente, dedito alla tutela naturalistica e non alla caccia.

Se il pulsante non funziona puoi inviare la mail seguendo le istruzioni qui di seguito:

Destinatari della mail (inserire tutti gli indirizzi nel campo “destinatario”, separati da punto e virgola):

clini.corrado@minambiente.it
lucreziomonticelli.caro@minambiente.it
penna.fabrizio@minambiente.it
segreteria.capogab@minambiente.it

Oggetto: NO alla nomina di un cacciatore alla presidenza del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi

Testo del messaggio:

Dal giugno 2012 il Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi è privo di Presidente.

Anni di gestioni al di sotto della sufficienza, di commissariamenti, di inadeguatezze hanno fatto decadere questo straordinario Parco naturalistico, storico-artistico (eremi di Camaldoli e della Verna) e agro-silvo-pastorale, provocando guasti allarmanti.

Ora viene proposto quale presidente del Parco delle Foreste Casentinesi l’attuale sindaco di Stia (Arezzo), cacciatore e già presidente dell’Unione Cacciatori dell’Appennino (URCA).

Ritengo che un Parco Nazionale straordinario come questo delle Foreste Casentinesi meriti un presidente valido, competente, dedito alla tutela naturalistica e non alla caccia. Una personalità competente e di alto profilo, che possa adeguatamente governare un parco già assediato dalla ristrettezza dei fondi, dalle mire dei cacciatori, dei costruttori, dei gestori di impianti di risalita, di quanti vogliono trasformare i nostri Parchi in luna-park.

NO alla nomina di un cacciatore, ex presidente di una associazione venatoria alla presidenza del bellissimo Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi.

SI’ invece alla nomina di una figura di alto profilo e di indiscussa competenza.

Firma ….

20 commenti

  1. Secondo me è sbagliato definire le capacità di una persona in base al fatto che sia o meno un cacciatore. In effetti è completamente assurdo. Io sono un birdwatchers ed un amante della natura, i cacciatori non mi stanno simpatici e però trovo scorrette le motivazioni di questa campagna di sensibilizzazione. Piuttosto chiederei a questa persona di rinunciare al ruolo che riveste nell’associazione venatoria, ma il fatto che sia un cacciatore non significa che non sia competente o per altri versi, competente, Senza contare inoltre che la caccia è ancora legale e, sopratutto nei parchi, largamente utilizzata come controllo su alcune popolazioni di ungulati…quindi, di cosa stiamo parlando?

    1. Sono un visitatore occasionale di taluni siti ricadenti nel Parco nazionale delle foreste Casentinesi. Non posso valutare, in base alle mie esperienze, se la gestione attuata a questo momento sia stata fallimentare , come scritto nella lettera ‘tipo’ della petizione, oppure no. Per questo motivo non aderisco alla lettera ma aderisco invece alla petizione . Le ragioni sono fin troppo ovvie: cercare di accreditare un cacciatore, che pratica come passatempo la soppressione degli animali selvatici, mi sembra un arbitrio inqualificabile

  2. “Le peggior cose vengono sempre fatte con le migliori intenzioni”

    Essendo un dipendente e collaboratore del Parco da ormai 20 anni non entro sulla questione del Presidente, ma sulla prima parte delle lettera. Ritengo grave e completamente gratuito denigrare il lavoro di tante persone (non solo nostro) che hanno gestito questo straordinario territorio. Chi è stato nel nostro Parco sa bene che il livello di conservazione e organizzazione dei servizi e di un buon livello soprattutto se paragonato ad altri posti del nostro paese. Ci sono poschi paesaggi in Italia che hanno il livello di integrità del Parco delle Foreste Casentinesi. Vi pregherei di modificare la lettera o altrimenti dimostrare quanto di asserisce.

    Nevio Agostini

  3. Penso che ce ne dobbiamo ricordare andando a votare, ricordarsi di che partito è il Sindaco e ricordarselo nel momento del voto.E dopo non lagnarci se abbiamo votato quel partito. perchè? perchè quella candidatura è frutto di una scelta lobbystica di un partito che per esempio si è apparentato con Sinistra Ecologia e Libertà….Ecologia….

  4. PENSO E CONSTATO CHE CI SONO PIU’ CACCIATORI AMANTI DELL’AMBIENTE CHE FINTI AMBIENTALISTI IPOCRITI. ( IO NON VADO A CACCIA ! )

  5. Non so, ho sempre avuto una forte pregiudiziale nei confronti dei cacciatori e tuttora la caccia è un divertimento che mi pare anacronistico, a parte quella di selezione. Non conosco il candidato in questione e potrebbe benissimo essere una brava persona (come il cacciatore che ho conosciuto a un censimento di tre anni fa che mi ha fatto parzialmente ricredere sulla categoria) però credo che il suo passato infici la possibilità di una nomina a tutela di un’area ambientale quale un parco nazionale: sappiamo tutti quali sono gli interessi in gioco e questa sarebbe un’apertura verso una maggiore ingerenza dei cacciatori sull’area protetta. Lo stesso ragionamento potrebbe valere per l’ex-direttore degli impianti di risalita, per l’ex-rappresentante dell’industria del legname, per l’ex-rappresentante dell’Assoalbergatori casentinese, ecc. Nel paese del conflitto di interessi per antonomasia bisogna lottare per tenere separate le competenze… A mio avviso gli ettari di parco andrebbero aumentati e la caccia permessa solo per la gestione faunistica (quindi bandita nei fatti) in tutta Italia. Non ho però molta fiducia nelle mail inviate alle istituzioni: le considero una perdita di tempo. Bisognerebbe dare vita ad una mobilitazione locale con chi tiene al parco, anche se casentinese o romagnolo non è: se la nomina segue una logica di spartizione di certo non è con un sorriso che si potrà modificare il metodo. Visto che il dibattito è avviato e qualcuno ha sicuramente i contatti necessari per la mobilitazione mi auguro che si prenda tale iniziativa al più presto. Il parco è patrimonio di tutti. Difendiamolo

  6. Le solite contapposizioni tra cacciatori ed ecologisti?
    Facciamo uno sforzo: come potrebbe essere gestita una delle aree protette più ricche di biodiversità?
    Mi verrebbe in mente qualcosa di simile ad una zona di rifugio nei pressi di un’azienda faunistico venatoria, con vegetazione magari “curata”, e con qualche specie animale in diminuzione per appagare qualcuno.
    Vorrei sapere inoltre, ma chi studia e fa pratica per anni, con sacrificio, sulla protezione e sulla gestione delle aree protette, cosa studia a fare, visto che si trova sempre le porte chiuse e può venir rimpiazzato con facilità da persone con ideali opposti?
    Ex cacciatori (ex, appunto) possono anche fondare il WWF, ed un parco deve collaborare e dialogare con chi imbraccia la doppietta, ma questa idea mi sembra qualcosa di decisamente diverso, che qualsiasi persona di buon senso non può ignorare.
    Il motivo per cui si deve selezionare il Direttore di un Parco Nazionale è l’indiscussa competenza comprovata nella protezione della natura, e chiunque abbia pratica sufficiente, ma non dimentichiamo lo studio, sa distinguere una cornacchia da un… picchio nero.

  7. chi spara a essere viventi per divertimento non può tutelare proprio nulla!!!! Chiediamo con forza una legge che vieti la caccia… lavoriamo sulla cultura del rispetto!

  8. Fantastico, i cacciatori ecologisti con le cartucce biodegradabili mi mancavano.

    Ci sarebbe molto da dire sulle qualità e competenze dei cacciatori, quasi quanto ci sarebbe da dire sul senso che può ancora avere la caccia oggi. Qualche dubbio anche sulla capacità di distinguere tra loro le diverse specie, visto che ogni tanto si sparano a vicenda…
    Proporli come ‘amanti della natura e sentinelle ambientali’ è come proporre, in alternativa ad un cacciatore, un palazzinaro alla presidenza del Parco.
    Infatti chi meglio di un lottizzatore e costruttore conosce un territorio?

  9. I bussolotti sono stati sostituiti dalle cartucce biodegradabili.Se abbiamo abbandonato e rese deserte le zone agricole figuriamoci le zone di caccia , vogliamo parlare delle migliaia di ettari che vanno date a fuoco , queste aree sono diventate materia prima di scambio e di lucro con chi deve poi spegnere.in questo senso i cacciatori sono sentinelle e spesso sono proprio loro che si organizzano per Prevenire o spegnere.La mia e’ solo una constatazione di chi vuol prendere del positivo dove , educando e formando potremmo avere delle risorse , visto che ormai e’ tutto in stato di abbandono

  10. In tutta Europa , i verdi vanno a braccetto coi cacciatori , avendo capito che sono i loro migliori alleati. Ci collaborano a piene mani , si fanno aiutare nelal gestione , in quanto i cacciatori , seri quelli formati che fanno gestione, sono il miglior aiuto che possano avere ..e le cose funzioano , nessuno può negare che non vanno bene li da loro ..da noi tutti tale bani …però una considerazione , lo sapevate che il WWF in Italia è stato fondato da dei cacciatori e che gli anni d’ore del WWF sono stati quelli in cui c’erano cacciatori alla dirigenza e questo è stato per decenni …ora che non ci sono più vedete la differenza ….

  11. eh sì proprio delle vere sentinelle dell’ambiente la loro importanza è proporzionale al numero di bussolotti che si ritrovano in campagna

  12. A volte i cacciatori sono le uniche e vere sentinella per la salvaguardia del territorio e dell’ ambiente. Bisognerebbe verificare le persone e i statuti delle aziende faunistiche venatorie

    1. …hai proprio ragione. Magari essendo stato presidente dell’URCA capisce di territorio, ambiente ed animali molto di più di chissà quale professore che non distingue un piccione da una cornacchia…
      Carletto

  13. Gli indirizzi email vanno separati con PUNTO E VIRGOLA altrimenti la mail non puù venire inviata per favore corregete!

    1. Ma davero in Italia, in genere, esistono persone serie. L’Italia è piena di soggetti inaffidabili perchè si voglio riempire il portafoglio, o incamerare qualcuno o qualcosa. Purtroppo, neache minimamente siamo al passso con altri paesi. Dove lì, sono seri cacciatori che non vanno ovunque e senza regole, a riempire il carnaio. Mai visto un cacciatore in Italia che rispetta i vincoli paesaggistici o le aree protette o simile.
      Uma cosa sola deve fare, spararsi al suo d’uccello.
      Quindi, NESSSUN TIPO DI PERSONA DEL GENERE O SIMILE, DEVE OCCUPARE QUELLA POLTRONA.

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