foto tratta dal sito www.gianvaleriosanna.it

Progetto Qatar Holding in Costa Smeralda: Arzachena difende le antiche case galluresi

Il Piano paesaggistico non prevede la tutela, Arzachena reagisce e non accetta che l’identità venga cancellata dagli sceicchi

foto tratta dal sito www.gianvaleriosanna.it

Il Piano paesaggistico regionale declassa a edifici senza storia i 24 stazzi che la Qatar Holding vuole trasformare in ville di lusso.

Nessuna delle antiche case galluresi nel portafoglio del Fondo sovrano arabo e sparse fra i graniti della Costa Smeralda merita una menzione nell’elenco dei beni identitari, da proteggere, allegato al Ppr.

Ma il Comune di Arzachena non intende accettare che la sua identità venga seppellita da interventi di trasformazione architettonica vestiti da ristrutturazioni.

Ecco perché chiede al fondo qatarino che due stazzi, quelli di Monti Zoppu e Chjcculedda, anima più antica della cultura arzachenese, vengano ristrutturati in modo conservativo e poi ceduti al Comune.

Ma la proposta dell’amministrazione guidata da Alberto Ragnedda va oltre. Il primo cittadino chiede che per gli altri 22 stazzi si segua un recupero rispettoso della storia nella parte antica.

Il piano di ampliamento dei 24 stazzi presentato dai nuovi proprietari di Porto Cervo non ha mai scaldato il cuore della giunta Ragnedda. Da qui la proposta alternativa del primo cittadino alla Qatar Holding. Un percorso nuovo, che faccia salvo il diritto del privato ad ampliare gli immobili così come previsto dal Piano casa, ma nel rispetto della storia e dell’identità di Arzachena.

Il Comune indica la nuova strada. E propone una ristrutturazione filologica degli stazzi. Gli edifici, sia quelli di poche decine di metri quadri, sia quelli di maggiori dimensioni, dovranno essere ricostruiti in base agli antichi canoni architettonici, nel rispetto della tradizione gallurese. Più stazzi e meno ville.

I metri quadri in ampliamento, che secondo il miracolo del Piano casa variano fra il 20 e il 30 per cento, potranno invece avere un gusto più moderno, e reinterpretare le antiche forme. Gli ingegneri del Qatar dovranno cestinare i vecchi progetti che hanno fatto solo il pieno di critiche. Ed elaborare delle nuove bozze in cui antico e moderno sappiano convivere nell’armonia degli stili e del paesaggio.

Su due stazzi però il Comune prova a imporre un vincolo totale, che colmi la disattenzione del Ppr alla storia di Arzachena. Si tratta dello stazzo di Monti Zoppu, area selvaggia nel cuore di Porto Cervo e di quello Chjcculedda più noto come stazzo Ghilardi. Il vecchio proprietario era Salvatore Ghilardi, il mister miliardo che vendette alcuni fra gli ettari più pregiati della Costa Smeralda al principe Karim Aga Khan.

Il Comune chiede al Qatar che li restauri in modo conservativo e li ceda all’ente locale per inserirli all’interno di un percorso storico e culturale. Simboli della storia da tramandare e far vivere alle nuove generazioni.

Alberto Ragnedda

Il piano di riqualificazione degli stazzi è stato presentato alla fine dello scorso anno allo sportello Suap di Arzachena. Il Piano casa consente ai privati di ampliare gli edifici derogando alle attuali legge urbanistiche. La Qatar Holding ha proposto di trasformare i 24 stazzi di sua proprietà in ville con piscina, scorporando l’intervento dal master plan da un miliardo di euro. Stazzi smeraldizzati, antiche case vestite da ville, in alcuni casi con l’intonaco all’esterno invece del granito a vista, verande con pilastri di granito. Progetti stilisticamente a 5 stelle ma in cui, degli antichi canoni architettonici galluresi restano debolissime tracce.

Tre progetti sono stati presentati invece al comune di Olbia, nei terreni confinanti con la Costa Smeralda. Le pratiche sono arrivate per tre volte sul tavolo della conferenza di servizi. Ufficio tecnico e Soprintendenza hanno però rinviato la riunione in attesa che il Savi, il Servizio di sostenibilità ambientale regionale chiarisca se i progetti devono essere sottoposti a valutazione ambientale strategica, Vas, e a valutazione di impatto ambientale, Via. Il pacchetto di interventi su Arzachena a oggi non è mai arrivato in conferenza di servizi.

di Serena Lullia, La Nuova Sardegna

5 commenti

  1. Sono pienamente d’accordo con il punto di vista e l’iniziativa del Comune di Arzachena, non è accettabile che i signori sceicchi arrivino nei nostri territori meravigliosi e coni loro soldi sconquassino a loro piacimento, si divertano a casa loro. È indispensabile unirci per tenerli lontani da casa nostra!

  2. in realtà il Comune di Arzachena è assolutamente d’accordo con il piano immobiliare della “nuova” Costa Smeralda proposto dalla Qatar Holding, è soltanto contrariato dal fatto che concretamente siano stati presentati “solo” i progetti esecutivi per la ristrutturazione di 27 stazzi fra Arzachena e Olbia.
    Finora il mega-progetto (compresi la ristrutturazione degli stazzi) è fermo grazie alle azioni legali del Gruppo d’Intervento Giuridico e degli Amici della Terra, che hanno provocato la presa di posizione del Servizio S.A.V.I. della stessa Regione autonoma della Sardegna (assenza di V.A.S. e di V.I.A.).
    Per chi volesse approfondire: http://gruppodinterventogiuridicoweb.wordpress.com/2013/04/03/costa-smeralda-2-fermatevi-tutti-una-buona-volta/ e http://gruppodinterventogiuridicoweb.wordpress.com/?s=costa+smeralda .

  3. Protestate.lottate e non scoraggiatevi. tutte le persone che hanno cuore e cervello e sono convinte che non debbano essere i soldi a governare il mondo sono con voi. Non giriamoci dall’altra parte di fronte ai continui tentativi di scempio dell’Italia, diamo voce alla nostra protesta, bandiamo l’indifferenza, siamo consapevoli attivi e arrabbiati, solo gli sforzi riuniti possono portare a qualcosa di positivo. Per noi e per chi verrà dopo di noi.

  4. sono d’accordo basta con questi mega progetti solo perchè si pensa solo al denaro sborsato da riccchi e non invece iniaziative con meno impatto ambiemntale salvaguardando anche la nostra storia basta ^^^

  5. Non lasciate che rovinino e cancellino la Sardegna sperando che vi lascino delle briciole al loro passaggio. Pensate ad un turismo sostenibile e rispettoso della vostra cultura, del vostro paesaggio e della vostra identità. La F1 non ne fa parte, il silenzio, il vento e i profumi si.

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