No ai nuovi interventi turistico-edilizi in Costa Smeralda

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Difendere il Piano Paesaggistico Regionale dai ripetuti annunci di stravolgimento da parte del presidente della Regione che aprirebbero la strada alla speculazione cementificatoria.

Legambiente: “Il Piano della Sardegna è stato e deve continuare ad essere un esempio per tutta l’Italia per questo va fermato ogni tentativo di bypassare i vincoli, a partire dalla legge sugli usi civici che va immediatamente revocata. Serve un fronte comune con le amministrazioni locali” 

Da Goletta verde l’appello per respingere l’annunciato programma di interventi turistico-edilizi nella Costa Smeralda proposto dalla Qatar Holding per cinquecentomila metri cubi di nuove volumetrie anche in aree di elevato valore ambientale e paesaggistico

Il piano Paesaggistico regionale della Sardegna è stato e deve continuare ad essere un esempio per tutta l’Italia e per questo va difeso da ogni tentativo di bypassare i suoi vincoli di tutela e la sua vocazione di sviluppo sostenibile delle aree costiere e non solo. Anche per questo deve essere immediatamente fermata la legge sugli usi civici, recentemente approvata dalla Regione, che riduce fortemente il regime di tutela del territorio e incentiva un uso speculativo delle aree demaniali. Legambiente si è già opposta facendo ricorso perché ritiene l’incostituzionalità della decisione del Consiglio regionale, ma è necessario che anche gli amministratori locali si uniscano a questa battaglia. Tutelare le coste è un impegno imprescindibile non solo per la Sardegna ma per l’intera nazione.

Sono queste, in sintesi, le richieste che arrivano da Goletta Verde, la storica campagna di Legambiente a difesa dei mari e delle coste italiane, che in questi giorni farà tappa in Sardegna. Richieste che arrivano a margine dell’incontro “Operazione salva coste: difendere il Piano paesaggistico regionale e rafforzare la protezione  del paesaggio  condizione indispensabile per salvaguardare l’identità e rilanciare  lo sviluppo sostenibile del turismo”, organizzato questa mattina a bordo dell’imbarcazione ambientalista, ormeggiata a Marina di Porto Cervo. Dibattito al quale hanno preso parte Vincenzo Tiana, presidente Legambiente Sardegna;Serena Carpentieri, responsabile Goletta Verde; Gian Mario Orecchioni, assessore all’ambiente comune di Arzachena; Roberto Tola, sindaco di Posada eMauro Spagnolo, direttore Rinnovabili.it. All’incontro era stato invitato anche l’assessore regionale all’Urbanistica Nicolò Rassu.

Le coste italiane sono sotto costante minaccia, preda e bottino della speculazione edilizia che ne sta cambiando irreversibilmente i caratteri. Secondo uno studio di Legambiente, su 1.800 km di coste analizzate in otto regioni italiane, tra Adriatico e Tirreno, oltre il 55% sono state trasformate dall’urbanizzazione. Senza contare che dal 1985 ad oggi, malgrado i vincoli della Legge Galasso, sono stati divorati dal cemento ben 160 chilometri di coste. È dunque fondamentale che strumenti importanti, come il piano paesaggistico regionale vigente in Sardegna restino da esempio per tutta l’Italia e un baluardo contro chi pensa di distruggere con il cemento la “bellezza” dei nostri luoghi.

“Il Piano paesaggistico regionale è stato e deve continuare ad essere il principale custode del paesaggio della Sardegna e non può essere dissipato in nome dell’interesse di pochi e mortificato da leggi che possano bypassare i vincoli di protezione di queste coste – dichiara Serena Carpentieri, responsabile di Goletta Verde -. Riteniamo infatti che lo strumento legislativo sul paesaggio adottato in Sardegna debba continuare ad essere un esempio per tutta l’Italia. Nel nostro paese, le coste italiane sono sott’attacco e senza strumenti di tutela adeguati si continuerà a vedere scomparire anno dopo anno dune e litorali sotto il peso di villaggi turistici, seconde case, palazzi, alberghi. È per questo motivo che difendiamo il Piano Paesaggistico sardo da possibili attacchi che aprano spiragli a un’urbanizzazione senza criterio e senza sviluppo. La Sardegna, unica regione italiana ad essersi adeguata al codice del paesaggio e alla convenzione europea, non può permettersi passi indietro”.

Il Piano deve rimanere valido nei suoi principi fondamentali in quanto strumento di tutela e valorizzazione anche economica che potrà avere tempi più lunghi, ma sicuramente più durevoli, anche dal punto di vista turistico e della stessa crescita del settore dell’edilizia. Le indicazioni che però arrivano dal Consiglio regionale sono preoccupanti, a partire dalla recente approvazione della legge che interviene sul regime degli usi civici e sulle zone umide. Un pesante arretramento del regime di tutela stabilito dal Piano paesaggistico regionale ed un  orientamento che  contrasta con il protocollo di aggiornamento siglato a marzo tra Regione e Ministero dei Beni Culturali .

“La nostra associazione presenterà ricorso al Governo per impugnare la incostituzionalità della legge approvata – dichiara Vincenzo Tiana, presidente Legambiente Sardegna -. Il consiglio regionale con una celerità  incomprensibile ha approvato questa norma che riduce fortemente il regime di tutela del territorio per oltre 160mila ettari, quante sono le aree interessate che comprendono anche molte aree costiere, incentivando così un uso speculativo delle aree demaniali e legittimando a posteriori trasformazioni lottizzatorie ed edilizie dei terreni.

Una legge che non può essere assolutamente tollerata, che deve essere immediatamente ritirata. Per questo chiediamo il sostegno di tutte le amministrazioni locali, affinché si faccia fronte comune contro nuovi scempi e il rischio di uccidere la bellezza di questa terra.

Nell’interesse dei cittadini e dell’ambiente, del turismo e di un settore come quello edilizio che può trovare proprio dalla “bellezza” nuove opportunità di lavoro proprio puntando sulla riqualificazione”.

A questo proposito, inoltre, Legambiente punta il dito contro il complesso programma di interventi turistico-edilizi nella Costa Smeralda (Arzachena) annunciato dalle società immobiliari controllate dalla Qatar Holding che in realtà appare come il solito speculativo tentativo di consumo di territorio. Al solo Ufficio tecnico del Comune di Arzachena sono stati presentati recentemente ben 27 progetti per trasformare caratteristici stazzi galluresi in ville esclusive.

Si tratta della prima parte di quell’investimento immobiliare della Qatar Holding sempre definito quale complesso unico di interventi che viene spacciato come volano per l’economia locale e per combattere la disoccupazione. Tuttavia, il complesso unico di interventi, che riguarda circa cinquecentomila metri cubi di nuove volumetrie anche in aree di elevato valore ambientale e paesaggistico (Monte Zoppu, per esempio), se venisse presentato attualmente dovrebbe essere respinto in quanto in totale contrasto con le normative del Piano Paesaggistico Regionale.

Un esempio positivo di amministratori pronti a difendere il loro territorio dall’assalto del cemento, arriva dal Comune di Posada. Il suo Piano urbanistico comunale, uno dei pochi approvati in Sardegna in via definitiva, è risultato vincitore del “Premio Urbanistica 2013 – sezione Equilibrio degli interessi”, proprio per la sua capacità di rispettare il territorio in conformità a quanto previsto dal Piano paesaggistico regionale.

Purtroppo quello che sta accadendo nel resto d’Italia va in tutt’altra direzione: le coste sono prese d’assalto da speculatori senza scrupoli. Goletta Verde vuole per questo dalla Sardegna, Regione che fino ad ora si è distinta per la tutela del suo paesaggio, rilanciare l’appello ai Ministeri dei Beni culturali e dell’Ambiente affinché una pianificazione rigorosa come è stata fatta in Sardegna venga proposta per le altre regioni d’Italia, per adeguarli alle indicazioni della Convenzione Europea del paesaggio e del Codice dei beni culturali e del paesaggio ed introdurre indicazioni di tutela efficaci e obiettivi di riqualificazione del patrimonio edilizio e dell’offerta turistica.

COMUNICATO STAMPA, Porto Cervo, 3 agosto 2013

www.legambiente.it/golettaverde

Un commento

  1. I “papponi”del goveno regionale sardo hanno trovato gli arabi per foraggiare i loro appetiti insaziabili, ignorando la bellezza della regione. Cappellacci, vai a casa subito, di persone come te possiamo farne a meno!

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