Fracking e terremoti: relazione dimostrata negli USA

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Una recente indagine negli USA ha attestato il collegamento tra l’impiego di tecniche di fratturazione idraulica per la ricerca di idrocarburi e i terremoti. Un pericolo sottovalutato che ha sconvolto aree storicamente non sismiche.

Come segnalato da un articolo pubblicato su greenstyle.it arriva la conferma scientifica da uno studio effettuato in Texas che in un’area normalmente non sismica le operazioni nei pressi dei pozzi destinati al fracking abbiano comportato dei terremoti più grandi in grado persino di danneggiare le abitazioni del circondario.

Ben 50 terremoti che hanno colpito l’area di Cleburne in Texas tra il 2009 e il 2010. Ma non è un caso isolato, si precisa: tempo fa anche ricercatori della US Geological Survey hanno dimostrato come l’iniezione di acqua nel terreno per estrarre gas possa provocare micro-terremoti.

Effetti sottovalutati che hanno sconvolto zone come la Contea di Johnson, in Texas, storicamente non sismica, dove negli ultimi mesi si sono verificati diversi terremoti, nelle ultime 3 settimane ben 16 casi. Qui un gruppo di famiglie ha deciso di fare causa alle compagnie responsabili.

Un abstrat della recente pubblicazione dell’indagine che attesta il collegamento prospezione e terremoto si può trovare a questo link (solo in lingua inglese).

10 commenti

  1. Leggendo l’articolo per intero, la relazione non è con il fracking ma con la reiniezione delle acque reflue.
    L’articolo riporta la situazione in quell’area del Texas dove ci sono 13.740 pozzi per il fracking e 136 pozzi di reiniezione per acque reflue e salmastre. La sequenza studiata è avvenuta tra due pozzi di reiniezione.

  2. Penso che noi cittadini ne sappiamo un decimo di quello che fanno con le trivelle, cosa cercano e perché.L’unica certezza è che per le grandi compagnie non ci sono MAI problemi per i permessi… vedi la legge ultima con la quale QUESTO governo ha reso NON necessarie le valutazioni di impatto ambientale (VIA) nel rilasciare le concessioni…sappiamo per caso che a Latera,attorno al lago di Bolsena, già nel 1985 erano stati fatti esperimenti con la tecnica del fracking, chiudendo subito dopo il pozzo in fretta e furia ed abbandonandolo a causa delle emissioni.Perchè in ogni caso si oppongano ad un sismografo per rilevare movimenti sismici, è decisamente sospetto.Ancora da chiarire, (secondo la mia opinione, invece è già chiarissimo, data la profondità del sisma) le cause del terremoto del 2000 in Amiata, che per puro caso non causò vittime umane.

  3. E` IL GOVERNO CHE DA I PERMESSI PER ESTRARRE IL GAS ,O IL PETROLIO !LA PETIZIONE DEVE ESSERE FATTA CONTRO A CHI DA I PERMESSI !SENZA I PERMESSI LE DITTE PETROLIFERE NON POSSONO ESTRARRE NIENTE

  4. I nostri territori stanno subendo il Fracking fin dal lontano 1985, ma nessuno, o quasi, ne parla:
    http://gassificatorecassola.wordpress.com/2013/10/16/fracking-in-italia-lo-hanno-fatto-fin-dal-1985-ma-nessuno-ne-sa-niente/
    Ultimamente, anche lungo il tracciato della Pedemontana Veneta sono state rilasciate concessioni per la ricerca di nuove risorse geotermiche, ma siamo sicuri che sia solo geotermia?
    http://gassificatorecassola.wordpress.com/2013/09/02/fracking-o-geotermia-sul-percorso-della-pedemontana/

  5. Sono decine le richieste di ricerca di idrocarburi nel Golfo di Taranto e nel Mar Adriatico da parte delle principali compagnie petrolifere, come la Shell. Per avviare le ricerche il governo Monti decretò che non era necessaria la VIA. Alcuni comuni stanno lottando da soli contro questi giganti. Forse sarebbe il caso di dare visibilità a queste nefandezze ed avviare una raccolta di firme per la salute dei nostri mari e dei nostri territori. Il petrolio del Mediterraneo è di bassa qualità e richiede processi di raffinazione altamente inquinanti. Come mai le compagnie petrolifere lo ricercano? Perchè le royalties sono le più basse del mondo.

    1. GIANNI T. Peccato che hai il mio stesso nome ,perche` avendo gli occhiali affumicati non vedi i colpevoli .Le ditte petrolifere non vanno a estrarre il petrolio senza permessi del governo, che ricava royalty e le tasse.

      1. Meno male che hai tu buoni occhiali! E’ chiaro che sopra ci stanno i governi che danno i permessi, ma potrei anche dirti che alla fonte del problema ci siamo noi con un sistema consumistico e con un effetto sempre più espansivo in tema di consumi energetici senza che ce ne sia bisogno. Le class action, che sono comunque già iniziate, sono e possono essere fatte contro le compagnie estrattive: sono loro che destabilizzano il sottosuolo e sono sempre loro che gonfiano i terreni di sostanze chimiche se non cancerogene.

  6. Più che una petizione, credo che ci vorrebbe una robusta class action degli americani coinvolti contro le società estrattive.

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