Il sito di interesse comunitario dell’aeroporto di Campoformido (Udine) minacciato da una colata di asfalto

aeroporto_campoformido

L’area dell’aeroporto di Campoformido, zona SIC di interesse comunitario in provincia di Udine, conserva intatta la preziosa biodiversità dei prati stabili dei quali era disseminata la media pianura friulana fino a poco più di 50 anni fa.

Per questa sua peculiarità è stata riconosciuta e inserita negli elenchi regionali e comunitari delle aree soggette a conservazione con la costituzione di un sito di interesse comunitario (SIC).

Ciò non ha però pregiudicato l’utilizzo dell’area così com’è avvenuto finora, anzi, è proprio grazie alla demanialità e alla ininterrotta attività dell’aeroporto che l’area può essere ora considerata importante per la conservazione delle varietà vegetali e per la sua diversità biologica, essa infatti grazie a questa utilizzazione, che dura da quasi un secolo, non è stata edificata, cementata, asfaltata, frazionata, non è stata arata, fertilizzata, trasformata.

Ora l’ENAC, l’Istituto Tecnico A. Malignani, la Regione, alcuni comuni vicini vorrebbero “valorizzare” l’area con opere di “manutenzione straordinaria”; ciò significa asfaltare una superficie di circa 60.000 mq! 

Per questo sarebbero disponibili oltre due milioni di Euro (pubblici) con buona pace di ogni declamato proposito di ridurre il consumo di suolo e di conservare e valorizzare la biodiversità! Va notato, incidentalmente, che, con deliberazione della Giunta regionale del 28/03/2013 n°546, sono state approvate le misure di salvaguardia dei 28 SIC regionali, tra cui Campoformido; forse che, asfaltando 6 ettari di SIC questa Giunta vuole distruggere quello che la Giunta precedente ha messo in salvaguardia?

Legambiente si oppone a questa ipotesi assurda ed inutile, chiede il rispetto delle normative europee sulla conservazione dei Siti di Interesse Comunitario e propone di aprire una discussione sul tipo di valorizzazione che ognuno di questi attori vorrebbe e di farvi partecipare i cittadini e le associazioni ambientaliste.

Per esempio, se la pista è in prato naturale (parte inscindibile dall’area naturalistica), se su quella pista per tanti anni è avvenuto l’atterraggio ed il decollo degli aerei, perché asfaltarla? La sua valorizzazione, a costo zero, sia come pista di aeroporto sia come prato stabile potrebbe essere proprio la conferma di questa sua particolare e ormai rara naturalità. Si spera, anzi, siamo sicuri, che la tecnologia delle ruote degli aerei, in quest’ultimo secolo, non sia affatto peggiorata!

Inoltre, ricordando che comunque siti aeroportuali sono già presenti in Regione, Legambiente lancia una proposta alternativa che potrebbe mettere tutti d’accordo: perché le esigenze del Malignani non possono essere soddisfatte utilizzando le piste della ex “TOT” situate nel Comune di Mortegliano? Qui è attiva, fra l’altro, un’industria aeronautica (la Fly Synthesis Srl) che fabbrica aerei leggeri ed ultra-leggeri di grande affidabilità. La vicinanza tra le attività didattiche e quelle produttive di settore potrebbe essere una combinata favorevole capace di sviluppare interessanti sinergie vantaggiose per entrambe i soggetti. Non potrebbe andare bene anche all’ENAC?

Legambiente FVG

9 commenti

  1. Siccome fino al 2013 compreso gli aeroporti beneficiavano di un contributo comunitario in base all’estensione della superficie erbosa di parecchie migliaia di euro e dal 2014 questo è stato eliminato, credo che per evitare le spese di taglio dell’erba a loro convenga infischiarsene della biodiversità e darsi alla speculazione…

  2. Io invece mi chiedo perche non si accelera sul piano paesaggistico regionale. La Presidente Serracchiani ha dichiarato in tutta la sua campagna elettorale lo stopo alla cementificazione, eppure vedi Fagagna che vuole raddoppiare l’are industriale, vedi Martignacco che continua a svendere territorio a favore dei centri commerciali, vedi Gemona con aree urbanizzate e non utilizzate, insomma ogni comune fa quello che gli pare …in nome spesso della possibilita di aumentare l’occupazione dei giovani … Serracchiani stiamo aspettando qualcosa di Chiaro dalla politica regionale!

    1. Bisognerebbe vedere se in questi casi la Regione ha effettivamente potere di bloccare tutto, oppure no. Spesso si ereditano scelte precedenti (o anche volendole fermare, ci si scontra con i sindaci – vedere qui: http://messaggeroveneto.gelocal.it/cronaca/2013/05/30/news/cimpello-i-sindaci-sono-divisi-1.7168876).
      Detto ciò, a parte l’opposizione alla Cimpello-Sequals la Serracchiani non si distingue dal centro destra. È tutto lo stesso partito della crescita e del cemento

  3. A sentire l’articolo stampa sembra che Lualdi sia un ecologista: ma mi faccia il piacere e smetta di fare la parte. Quella sua è lo speculatore, di quelli già visti in passato.

  4. Legambiente nazionale deve premere sul PD per far cessare queste speculazioni indegne.
    I dirigenti nazionali di Legambiente se vogliono possono farlo.

I commenti sono chiusi.