No antenne Pedavena: una battaglia culturale per la difesa dell’ambiente e della salute

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Nel Comune di Pedavena, alle porte delle Dolomiti Bellunesi, Telecom ha installato una grande antenna in una zona ad alta densità abitativa e in adiacenza ad una scuola materna e ad una biblioteca. E’ nato un comitato che sta informando la cittadinanza per difenderla da un ulteriore assalto ad un territorio già oggetto di aggressione.

La vicenda

La preoccupazione dei residenti ha origine dopo che nell’autunno del 2012 è stato presentato in comune il progetto per l’installazione su area privata nella zona centrale del centro abitato di un’antenna per la trasmissione dati alta 36 metri.
L’immediata mobilitazione, con la raccolta di 800 firme, rallentò l’iter di autorizzazione, a seguito anche dell’opposizione dell’amministrazione comunale che ha deliberato la sua contrarietà lo scorso Marzo. Tale atto è stato impugnato da Telecom avanti il TAR che ha ritenuto però inammissibile il ricorso.

La società ha provato anche a contattare altri privati per posizionare l’antenna sempre in zone centrali del centro abitato ma diverse da quella originaria, tornando però sulla prima ipotesi dopo il rifiuto dei proprietari. Nonostante le proteste e tutte queste difficoltà, l’antenna è stata installata.

L’azione del comitato

Il Comitato No Antenne Pedavena ha organizzato da subito gazebo e serate per informare la cittadinanza sulla vicenda ribadendo che soluzioni alternative erano possibili e che, come dimostrano sentenze e studi scientifici, il pericolo per la salute è reale.

La normativa in materia di comunicazioni considera tali strutture di pubblica utilità e prevede procedure semplificate ed accelerate. Ma il comitato sottolinea che in questo caso non c’è la necessità dell’opera in quanto il territorio pedavenese è già coperto da segnale sia per le comunicazioni sia per trasmissioni dati con il sistema GMS e UTMS.

Secondo il comitato, quindi l’operazione è meramente commerciale a discapito della salute pubblica, preoccupazione che aumenta anche in considerazione delle ultime modifiche normative relativamente alle misurazioni dei campi elettromagnetici, con limiti di sicurezza meno gravosi in quanto considerati su un arco di tempo spalmato nelle 24 ore.

Da ultimo viene considerato un ulteriore danno alla cittadinanza: il deprezzamento di valore cui sono esposti i terreni e le unità immobiliari confinanti all’impianto.

Nonostante l’avvenuta installazione dell’antenna, il comitato non si ferma e ha organizzato un’altra significativa iniziativa: i clienti Telecom del paese vengono aiutati a cambiare operatore per protestare contro la decisione della società. Vogliamo dimostrare che i cittadini non sono semplici ingranaggi di un meccanismo a loro sconosciuto e che li indirizza verso un consumo finalizzato solo all’interesse di pochi e non verso un interesse collettivo – sottolinea il comitato nel promuovere la campagna FREE TELECOMVogliamo dimostrare che l’impegno dei cittadini paga, che la voglia di essere protagonisti fa parte della nostra comunità, che non vogliamo subire passivamente ma vogliamo incidere attivamente.