Attuazione della strategia tematica europea per la protezione del suolo

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Nel febbraio 2012 la Commissione Europea ha presentato al Parlamento Europeo, al Consiglio, al Comitato Economico e Sociale Europeo e al Comitato delle Regioni, una relazione sullo stato di attuazione della strategia tematica europea per la protezione del suolo.

Il testo assume una particolare importanza perché illustra la gravità del degrado del territorio in tutta l’Unione Europea e rilancia il dibattito nelle istituzioni comunitarie al fine di proteggere il suolo europeo, garantendone al contempo un uso sostenibile.

La relazione sottolinea che la degradazione dei terreni, nelle sue varie forme, è un problema fondamentale e persistente. La situazione dell’Europa si ripete, in misura anche più grave, in molte parti del mondo.

La questione è legata anche allo sviluppo mondiale perché la degradazione del suolo, la povertà e le migrazioni si rafforzano a vicenda e tuttavia vengono spesso ignorate, essendo gli impatti visibili solo gradualmente.

Da notare che inoltre esiste in Europa un grave problema di desertificazione: Bulgaria, Cipro, Grecia, Ungheria, Italia, Lettonia, Malta, Portogallo, Romania, Slovacchia, Slovenia e Spagna hanno dichiarato di essere colpite da desertificazione ai sensi dell’UNCCD (Convenzione delle Nazioni Unite per Combattere la desertificazione).

Va preso atto che sia nell’UE che a livello mondiale la degradazione del suolo è aumentata negli ultimi dieci anni.

La relazione conferma che questa tendenza è destinata a continuare se non verranno affrontati i seguenti fattori:

  • Utilizzo del territorio;
  • Conservazione della materia organica del suolo;
  • Uso più efficiente delle risorse.

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“Rapa Nui”
Pedologi per “Salviamo il Paesaggio”
rapanui.pedon@gmail.com

Un commento

  1. L’Italia è uno Stato dove molti paesi e città non hanno piani regolatori. Dove anche essi esistono si verificano abusi che poi vengono condonati, a volte con corruzione. I piani regolatori non si preoccupano di recuperare i centri storici o di incentivare a costruire dove esistono edifici di poco valore non più funzionali, ma lasciano espandere la città a scapito del terreno fertile, anche per edifici destinati al terziario od al secondario, che non recuperano aree precedentemente già occupate.

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