Stop al Consumo di suolo a Bari

bari

A Bari la superficie impermeabilizzata ha raggiunto nel 2005 il 38,73% del territorio comunale (ISPRA), mentre la superficie agricola non utilizzata (improduttiva) ha raggiunto nel 2010 il 53,15% della superficie totale (ISTAT).

in blu il consumo di suolo a Bari (ISPRA, 2005)
in blu il consumo di suolo a Bari (ISPRA, 2005)

Va considerato che la cementificazione del suolo è un fenomeno irreversibile, interessa terreni fertili, localizzati in pianura, con buona lavorabilità e accessibilità (limitrofi alla città, alle aree costiere e paesaggistiche ecc.). Il fenomeno della cementificazione del suolo ha come effetto la perdita della biodiversità, impedisce la ricarica della falda, aumenta il dilavamento e le inondazioni, aumenta la salinizzazione della falda, la desertificazione e le modifiche al paesaggio incidono sulla funzionalità e sul valore turistico del territorio.

Noi proponiamo un Consumo di suolo Zero a Bari e per questo sono necessari:

  • un censimento del patrimonio esistente da recuperare
  • una rilevazione degli edifici esistenti non utilizzati, non occupati o dimessi da riconvertire,
  • una valutazione delle aree dimesse (industriali, militari, ferroviarie, attrezzature, da bonificare) che sono non meno di 2 milioni di metri quadri.

Inoltre va fatto il computo delle aree edificabili previste dagli strumenti urbanistici non ancora attuate (circa 15 milioni di mq) e che non hanno “diritti edificatori” (Consiglio di Stato n. 6656/2012). In vista del PUG (Piano Urbanistico generale), queste devono essere commisurate all’andamento demografico degli ultimi 20 anni e non potranno eccedere il 5% del dato massimo di popolazione nel periodo preso in esame.

bari-prg

Le eventuali esigenze abitative d’Edilizia Residenziale Pubblica (sfrattati, giovani coppie, anziani, famiglie con sostegno all’affitto, studenti ed immigrati) vanno soddisfate incoraggiando il recupero/auto-recupero delle abitazioni esistenti o con la demolizione/ricostruzione di quelle inidonee e ricercate all’interno delle proprietà acquisite o sequestrate alle organizzazioni criminali o comunque a seguito di sequestro giudiziario. Come ultima ipotesi con la nuova costruzione/auto-costruzione di abitazioni in aree dimesse da destinate a fini residenziali o a servizi pubblici.

Per combattere gli effetti del consumo di suolo in atto nella città, vano incentivate le misure di mitigazione: uso materiali e superfici permeabili, infrastrutture verdi, sistemi di raccolta naturale delle acque ecc..

Per ridurre le deferenze di servizi nelle varie parti del territorio (es. periferie) il comune dovrà redigere la Carta dei servizi pubblici esistenti (localizzazione, dimensioni, tipologia) e costituire “Laboratori di progettazione partecipata” nei quartieri per predisporre l’apertura di Centri Polifunzionali destinati alle fasce deboli (ascolto minori, centro antiviolenza, poliambulatorii, consultori, ecc.).

Giacinto Giglio
Salviamo il paesaggio