114 associazioni propongono un emendamento “salva territorio” per fermare gli incentivi all’eolico selvaggio

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Il GSE (Gestore Servizi Elettrici) emetterà a breve il bando  per assegnare i sussidi ventennali nel quale saranno prevedibilmente favoriti  gli impianti eolici e altri grandi impianti caratterizzati da uno scarso indice di efficienza energetica e da un elevato impatto ambientale.

114 associazioni e comitati hanno quindi presentato un emendamento normativo con il quale richiedono che vengano sospesi i finanziamenti a queste tecnologie invasive e vengano invece incrementati quelli diretti a tecnologie più produttive, come le rinnovabili termiche, che non prevedano un ulteriore consumo di suolo e danni alla biodiversità.

Di seguito sono riportati il testo dell’emendamento e le associazioni firmatarie:

Al Presidente del Consiglio dei Ministri
Al Ministro dell’Economia
Al Ministro dello Sviluppo Economico
Al Ministro delle Politiche Agricole
Al Ministro dell’Ambiente
Al Ministro dei Beni Culturali e Turismo

In qualità di cittadini, associazioni, comitati

Chiediamo che sia adottato un provvedimento URGENTE per sospendere le imminenti “aste” del Gestore dei Servizi Elettrici (GSE)  ed evitare ulteriori, scandalose attribuzioni di sussidi ventennali a nuovi impianti eolici o ad altri impianti di energia rinnovabile caratterizzati da scarso indice di efficienza energetica o da alto impatto ambientale, paesaggistico o territoriale.

Una simile iniziativa si rende necessaria per evitare due imminenti gravissimi danni:

1)     Ulteriori, gravi compromissioni paesaggistiche e territoriali su vastissima scala e consumo di suolo agricolo e naturale, in un contesto nazionale in cui le norme urbanistiche di settore, di competenza regionale, sono state tardive e per nulla incisive. Ciò ha determinato la proliferazione di procedimenti prossimi alla realizzazione che sono arginabili unicamente attraverso lo stop a questi nuovi incentivi.

2)     Ulteriore esborso di denaro, sottratto alle famiglie e alle piccole e medie imprese ed elargito per il prossimo ventennio a società che ne hanno capitalizzato già ingenti quantità, con numerosi casi di speculazione, spesso con interessi extra nazionali (e che quindi varrebbe la pena di tassare maggiormente) o addirittura criminali. Tali risorse potrebbero invece essere allocate in comparti ben più performanti non solo per la lotta ai gas serra ma anche con risvolti tangibili sul piano sociale e per l’economia nazionale (trasporti e mobilità, rinnovabili termiche, innovazione, efficienza, ecc).

Si deve ricordare che, nel comparto elettrico, l’obiettivo del 26,39%  di contributo rinnovabile che era previsto al 2020, è stato ampiamente superato con 8 anni di anticipo. Nel 2013 le rinnovabili elettriche hanno raggiunto, sia pure a costi altissimi (di incentivazione e oneri di sistema), il 32% grazie soprattutto a idroelettrico e in parte a fotovoltaico e appaiono in grado, per pura inerzia, di raggiungere ulteriori punti percentuali.

L’apporto elettrico (intermittente) dell’eolico è del 4,7%, pari all’1,3% del fabbisogno energetico complessivo italiano. Una percentuale irrisoria a fronte dell’immane aggressione territoriale perpetrata in oltre un decennio con migliaia di gigantesche torri che mortificano i paesaggi e danneggiano gravemente uccelli e biodiversità.

Tale percentuale sarebbe stata perfino inferiore se la crisi e i costi dell’energia (lievitati a causa degli incentivi spropositati alle rinnovabili elettriche e relativi oneri di sistema) non avessero “sfrattato” dall’Italia produzioni a forte domanda energetica, con relativo calo del fabbisogno energetico e dell’occupazione.

Insistere in questa direzione, in piena crisi economica e sociale, sarebbe ancor più deprecabile e irresponsabile.

Aspettandoci un riscontro urgente e concreto, proponiamo un provvedimento col seguente testo:

EMENDAMENTO SALVATERRITORIO

  1. Al Decreto Ministeriale 6 luglio 2012 sono apportate le seguenti modifiche:

a)      all’art.9 comma 4 le parole “2013-2015” sono sostituite con le parole “2013-2014” e la colonna relativa all’anno 2015 è cancellata;

b)      all’art.12 comma 4 le parole “2013-2015” sono sostituite con le parole “2013-2014” e la colonna relativa all’anno 2015 è cancellata;

c)      all’art.17 la colonna relativa all’anno 2015 è cancellata.

  1. Le eventuali economie finanziarie, rispetto al limite massimo di 5,8 miliardi di euro annui di cui all’art.3 comma 2 del Decreto Ministeriale 6 luglio 2012, derivanti dalle modifiche introdotte con il precedente comma 1, sono destinate a più performanti e convenienti azioni di lotta ai gas serra nel comparto del trasporto pubblico e della mobilità sostenibile, dell’efficienza e risparmio energetico, delle rinnovabili termiche o attraverso la possibile determinazione di un “VI conto energia” per impianti solari termici o fotovoltaici da realizzare esclusivamente su superfici già urbanizzate.
  1. Entro 60 giorni dall’entrata in vigore del presente provvedimento, sentito il GSE in merito al costo cumulato raggiunto, rispetto al limite massimo di cui all’art.3 comma 2 del Decreto Ministeriale 6 luglio 2012, con apposito provvedimento governativo sono individuate le risorse e  le attribuzioni specifiche nell’ambito dei comparti di cui al precedente comma 2, privilegiando azioni non invasive sul piano paesaggistico e ambientale, a maggiore efficienza e con i maggiori risvolti sociali ed economici per la collettività.

Nell’attesa si ringraziano per l’attenzione:

Altura (il Presidente Stefano Allavena)
Amici della Terra (la Presidente Rosa Filippini)
Comitato naz.le contro Fotovoltaico ed Eolico in aree verdi (la Presidente Nadia Bartoli)
Comitato nazionale del Paesaggio (il Presidente Carlo Ripa Di Meana)
Comitato per la Bellezza (il Presidente Vittorio Emiliani)
Italia Nostra (la Presidente A. Mottola Molfino)
LIPU (il Presidente F. Mamone Capria)
Mountain Wilderness (il Presidente C. Alberto Pinelli)
Movimento Azzurro (il Presidente Dante Fasciolo)
Terra Celeste (la Presidente Luisa Bonesio)
VAS – Verdi Ambiente e Società (il Presidente Sen. Guido Pollice)

Comitati ed associazioni territoriali che sottoscrivono il documento:

Appennino Tosco emiliano-romagnolo e aree limitrofe: Associazione Ornitologi dell’Emilia Romagna (ASOER), Comitato Ariacheta (San Godenzo FI), Comitato Alta valle del Sillaro (BO), Comitato Monte Faggiola (Firenzuola FI), Comitato interregionale salvaguardia Appennino tosco-emiliano-ligure (CISATEL), Comitato Prato Barbieri (Bettola PC), Comitato Tutela Paesaggio di Piacenza, Comitato di Sparvo (Castiglione dei Pepoli BO), Comitato per il territorio delle Quattro Province (PC, AL, GE, PV), Comitato Difendiamo la Garfagnana (Casola MS – Minucciano LU), Comitato Salviamo Biancarda e Poggio Tre Vescovi (Verghereto FC, Casteldelci RN, Badia Tedalda AR), Comitato in difesa del paesaggio di Camugnano (BO), Comitato Monte dei Cucchi – La Faggeta (San Benedetto val di Sambro BO), Comitato Bruscoli – La Faggeta (Firenzuola FI), Comitato La luna sul monte (Pontremoli MS), Comitato per la valorizzazione e lo sviluppo sostenibile dell’Appennino pistoiese, Comitato Passo delle Pianazze – Case Ini (Farini PC – Bardi PR)

Campania: forum ambientale appennino

Calabria: Comitato frazione Sieri mare

Maremma: Comitato GEO – Ambiente & Territorio Monterotondo Marittimo, Comitato contro il Mega progetto Poggio Malconsiglio (Riparbella Pisa)

Alpi liguri: Comitato Pro M. Armetta, M. Dubasso (Alto CN), Comitato popolare Sciancui (Ormea CN), Comitato Mindino Libero (Garessio CN), Associazione Cuneobirding

Marche: Comitato No Megaeolico (PU), Comitato per la difesa del monte Mezzano (Sassoferrato AN), Associazione Sibilla Appenninica

Molise: Comitato pro-tempore “La rete” contro l’eolico selvaggio e i rifiuti del Molise (136 comitati e associazioni molisane)

 Tuscia: Rete di Salvaguardia del Territorio, Associazione Alleanza per l’Ambiente – Terra e Natura

 Basilicata: Organizzazione Lucana Ambientalista (OLA), Comitato Ambiente Paesaggio Sicurezza e Salute (Lavello- PZ), Città plurale (Matera) – Associazione Ambiente e Legalità – (Ferrandina- Mt)

Puglia: Comitato Manfredonia, Comitato Cassano, Comitato Ambiente e Salute Salento, Comitato Maruggio, Comitato Mezzanone