7 campi di calcio con alloggi: il possibile destino dell’ultima campagna agricola in Liguria

sarzana

di Roberto Mazza, membro del Forum Nazionale Salviamo il Paesaggio, Difendiamo i Territori.

La nuova giunta di Sarzana si sta muovendo con un decisionismo irragionevole, che mi pare vada contro le linee del programma elettorale presentate dal Neo sindaco Cavarra. Tra queste mi soffermo sul tema del “consumo di suolo”, che Cavarra poneva al primo e secondo posto tra le 40 “idee concrete”:

1. NUOVO PIANO URBANISTICO A VOLUMI ZERO. Solo recupero e compensazione di volumi già esistenti. Un piano che pensi alla città dei prossimi vent’anni e non alla prossima scadenza elettorale.

2. STOP A NUOVE AUTORIZZAZIONI DI GRANDI SUPERFICI DI VENDITA. Con il nuovo Piano Urbanistico Comunale, questo sarà un passo necessario per rilanciare il piccolo commercio di qualità, che ha nel centro storico il suo cuore pulsante.

In questi giorni una serie di nuove e scellerate idee fanno capolino nella piana fertile di Marinella, forse con l’idea di risolvere la crisi: costruire impianti sportivi con annesse strutture ricettive. Sette campi di calcio, foresterie, alloggi, infrastrutture (13,7 ettari).

La proposta è stata sottoposta per il momento ad una riunione della maggioranza consiliare ma c’è chi sostiene che la cosa sia molto avanti e che lo Spezia Calcio abbia già fatto l’accordo con MPS, e che Cavarra e il Pd siano d’accordo …

Questa volta la nostra opposizione sarà più difficile perché si dovrà confrontare anche con le tifoserie ?

E pensare che il sindaco di Sarzana ha ripetuto più volte «basta con il consumo di suolo!». Ipotizzato una città slow, cercato di coinvolgere Carlo Petrini, scritto che avrebbe spinto l’acceleratore sulla riorganizzazione ed il ripristino dell’agricoltura, il potenziamento dell’industria turistica. Perché rischiare di fare una così repentina virata?

Chiediamo al sindaco una pausa di riflessione. Ed anche un coinvolgimento di tutti su una questione così delicata: informi in una sede pubblica la cittadinanza sugli attuali programmi dell’Amministrazione e di MPS che riguardano il futuro di Marinella. Ci saranno nuove costruzioni ? Quali interventi speculativi ? Come si collocherà il borgo antico in quel contesto ? Ancora: quali interessi rappresenta il petroliere Volpi, maggiore azionista di Spezia Calcio ? («l’italiano più ricco d’ “Africa”», secondo il Sole 24 ore,  fortemente contrastato da Renzo Piano e Giulia Maria Crespi per un progetto immobiliare a Santa Margherita).

Ci si chiede se esista ancora una vocazione ambientalista del PD o si tratta solo di dichiarazioni propagandistiche, quando nei Congressi si parla di tutela del territorio?

Non so se potremo ancora muoverci per impedire che le idee diventino frettolosamente “progetti”, e che i progetti si trasformino in piani edilizi, varianti di piano, case, capannoni, campi sportivi, alberghi.

La foce della Magra e Marinella

Negli anni 60 vi fu un folto gruppo di scrittori ed intellettuali che venendo in vacanza a Bocca di Magra, luogo considerato “leggendario” (tra di loro vi erano Giulio Einaudi, Vittorio Sereni, Giorgio Bassani, Franco Fortini, Mario Soldati, Valentino Bompiani – tradizione proseguita con Indro Montanelli e Natalia Aspesi) decisero di costituire una “Società per la tutela del paesaggio e dei territori di Ameglia, Monte Marcello e Marinella” poiché temevano l’imminente arrivo dei nuovi “Vandali“. Tra i tanti aderenti all’iniziativa (circa settanta persone) anche Italo Calvino, Guido Piovene ed altri, “coordinati” dal dott. Luigi Biso, un medico locale, promotore di molte iniziative di tutela legate allora a Italia Nostra. Ricordiamo che in quel tempo si scavava nel fiume e nella vicina Sarzana si costruivano palazzi sui fossati medievali, vi era una scarsa sensibilità verso il paesaggio e la vigilanza era debole. Ma certamente nessuno di loro si sarebbe mai aspettato che 50 anni dopo, con l’aumento enorme della cultura della tutela ambientale, della salvaguardia dei territori agricoli, dell’ossessione con cui ogni giorno giornalisti e scrittori (di qualsiasi appartenenza politica) sottolineano l’importanza del rapporto tra bellezza ed economia, tra paesaggio ed industria turistica, tra salute, sicurezza delle persone e dissesto idrogeologico, queste nostre amministrazioni locali affidassero a Gabriele Volpi la “tutela” della Piana.

Non solo campi da gioco

Questo nel totale disprezzo della storia dei luoghi e del buon senso comune, continuando a pensare di costruire case e capannoni in cemento, nuove darsene (inutili o dannose), ed ora campi sportivi, con attorno una cornice immobiliare rilevante, di migliaia di metri quadrati di edifici. Questo nella stessa piana di Marinella di cui ho già più volte documentato potenzialità e fragilità. Un delirio quasi esclusivamente targato Pd, con i sindaci di Sarzana e Ameglia in testa e con la tacita alleanza del presidente del Parco, che solitamente dovrebbe tutelare o quantomeno indicare strategie per preservarne la bellezza.

E’ questo il proposito enunciato dal sindaco Cavarra per un futuro ligure a consumo di suolo zero ? O è questo il modo per rimediare al consumo scellerato degli ultimi 30 anni?

No. Si tratta, al solito, di un espediente per far rientrare dalla finestra ciò che è uscito dalla porta. Trovando ormai una certa opposizione nell’azzardare progetti di edilizia privata, in un mercato ormai saturo (in Italia si stimano 2 milioni di appartamenti invenduti), si aggira l’ostacolo con il pretesto di un fabbisogno di infrastrutture e attrezzature sportive.

Ci ritroviamo quindi, ancora una volta, come recitava il documento degli intellettuali negli anni ’60, nella necessità di “informare l’opinione pubblica dei pericoli che gli interessi speculativi di forti gruppi finanziari possono far correre ad uno dei più bei luoghi dell’alto Tirreno“. Il “nemico” di allora era rappresentato dalle “Condotte Romane”, che avrebbe interamente lottizzato Monte Marcello determinando uno scempio irreversibile. Oggi il nemico principale è la politica ottusa.

Un territorio fragile in mano ai privati

La nuova progettazione di strutture sportive a Marinella è destinata a favorire il trionfo del privato, ancora una volta a discapito del pubblico interessee della tutela del paesaggio. La procedura rischierà di essere veloce, senza dibattito pubblico e frutto esclusivo della contrattazione fra Comuni e costruttori.

L’assurdo progetto detto “Legge stadi” prevede persino che le «valutazioni di ordine sociale, ambientale e strutturale, degli impatti paesaggistici e delle esigenze di riqualificazione paesaggistica» siano in parte demandate alla stessa impresa proponente.

A fronte di una crisi economica imponente nella quale non si riesce neppure a razionalizzare la gestione dei tre ospedali locali, alla Giunta appare quindi “indispensabile” la costruzione di grandi aree sportive nei terreni agricoli, rendendo per sempre interdetta la coltivazione. Non nelle strutture degradate delle periferie, come si sta facendo in Germania e in Francia, ma su zone verdi di pregio paesaggistico e archeologico: forse Cavarra sta cercando di salvare il Monte dei Paschi ? In questo senso non sarebbero sufficienti gli investimenti di Gabriele Volpi.

Perché rinunciare all’alleanza con Slow Food e ad una città che avrebbe voluto voltare pagina verso un turismo sostenibile, un commercio locale, una nuova agricoltura, un nuovo modo di intendere oggi il progresso.

21 commenti

  1. tra l’altro un’aspetto allarmante di questo progetto folle e’ la ricaduta sul traffico locale gia oggi pesantemente congestionato specialmente sulla variante aurelia, non oso immaginare le code che si formerebbero quando i tifosi spezzini accorrono in massa a Marinella e quando fanno ritorno

  2. Penso che siano dei pazzi visto i disastri che succedono in Liguria ogni volta che piove. Si puo creare occupazione anche con la tutela dell’ambiente e risparmiare un sacco di soldi ogni volta che succede un disastro. Certo questo non giova agli speculatori!

  3. Una “comunità” dovrebbe far fronte unitario a tale sciagurato destino del territorio, opporsi non subire. Il “mostruoso scambio” non risolve il debito.
    Peraltro non si vuole mettere in quei terreni un’azienda produttiva, nè ingegnose tecnologie in grado di creare posti di lavoro, profitti diffusi, stabilità economica, occupazione. Svendiamo per coprire “parzialmente” un debito di un Comune. Frutto di scelte amministrative svantaggiose per l’intera comunità. Tutto qui.

  4. ah dimenticavo: la nostra è una iniziativa come GAS INDIOSCA gruppo d’acquisto solidale “in direzione ostinata e contraria” di castelnuovo magra l

  5. andrea giovanna e me(l’idea è di andrea) abbiamo messo insieme ad altri un po’ di soldi a testa per far riseminare il grano antico e il farro in un ettaro di campi su via 25 aprile (poco prima di marinella): il cereale che ne esce ce lo mangiamo sotto forma di farina per pane dolci pasta e biscotti (siamo una quindicina di quote)
    pensa a far la stessa cosa sui campi di marinella con mille quote
    sarebbe una bella provocazione, no?

  6. Ci sarebbero molte cose da dire prima di decidere da che parte stare per chi si sente “appeso al cappio”…
    Intanto: non sono 7 campi di calcio, ma, come è stato detto in “riunione di maggioranza”, 12. In più si sarebbero impegnati a ristruttirare il vecchio campo sportivo del Marinella Taucci. Quindi 13 campi di calcio per un totale di richiesta di terreno pari a 13,7 ettari!
    Ora… neppure a Milanello hanno così tanti campi, ma solo 7 per un totale di 11 ettari che comprendono anche tutte le strutture immobiliari che coprona gran parte delle metrature libere da campi. A Bogliasco, sede della Sampdoria, anche di meno. Quindi campi di calcio (non certo 13), ma anche tanto cemento e metri cubi di immobili…
    Che se ne fa, infatti, “Spezianello” di 13 campi? Non è che, ancora una volta c’è dietro qualcos’altro? Ovvero: una volta acquisita l’area, cambiata la destinazione d’uso con una bella variante ad un PUC scaduto da più di 10 anni ed acquisite determinate volumetrie, chi le toglierebbe se poi “Spezianello” andasse, come si dice a Sarzana, a”bottazzo” (giusto per far tornare alla mente il progetto Botta che avrebbe dovuto insegnare ben qualcosa…)?
    E Volpi non è quel Volpi abbastanza “spregiudicato” di cui tanto bene si occupò tempo fa un giornalista di livello?
    Quello che dice Piero Marchi è, purtroppo, vero. Ma non sta in piedi come giustificazione perchè gli oneri di urbanizzazione derivanti da questa operazione potrebbero arrivare non prima di un anno almeno mentre i soldi dell’acquisto dell’area andrebbero alla Monte dei Paschi di Siena. Quindi assolutamente fuori tempo per salvare il comune (ancor meglio: i diretti responsabili dell’ affaire SVP, poi SPS da cui il “buco” coperto da fideiussione)… …e se anche fosse possibile quell’operazione di salvataggio, ma anche se non lo fosse: perchè non proporre l’acquisto dell’area interessata dalla fideiussione oramai scoperta, ovvero Tavolara che conta di circa 9 ettari più che sufficienti(come ha suggerito qualcuno)? Avremmo un risultato ancor migliore: i soldi dell’acquisto + quelli degli oneri di urbanizzazione.
    Non sarà, pèer caso un altro favore alla MPS, oltre a quelli dei parcheggi su area privata della MPS previsti dal progetto Marinella e la ristrutturazione del borgo in unità immobiliari da vendere, sempre di proprietà della MPS?
    Evitare l’impiccagione magari si… …ma non senza colpo ferire svendendo ai privati anche il diritto/dovere dell’istituzione pubblica a pianificare che oramai pianificano tutto in sua vece! E difficilmente a vantaggio dei cittadini.

  7. Mi preoccupa in particolar modo la fideiussione nei confronti della Carispe che è’ stata presentata al Comune di Sarzana per il debito dovuto dalla Società’ e Servizi in liquidazione e che ammonterebbe a 1.400.000 € …………. Invito il Sindaco Cavarra a indire URGENTEMENTE una Assemblea Pubblica per relazionare su queste ipotesi e per ascoltare la voce dei cittadini.

  8. Ahime’l’Italia è piena di Piero Marchi e non possiamo far finta che non esistano è il loro modo di riflettere è il loro modo di votare ed infine è il loro modo di arrendersi alle conclusioni che vengono dall’alto,ma reagendo come i Piero Marchi faremo sempre il gioco dei despoti politici, che da sempre non hanno remore a rimangiarsi le promesse elettorali, Cavarra ne è ora un buon esempio, oppure i vari Volpi che amando disperatamente il denaro vivono per moltiplicarlo. Gent.li Sig.Ri Cavarra, Marchi, Volpi & C. dove C sta per “cementificatori”, non ci sono più scuse, le abbiamo esaurite tutte, il nostro domani era proprio riferito alle 24 ore successive! Così i nostri figli ora sono inebetiti difronte al mondo che gli stiamo lasciando, è ora di opporsi con tutte le forze. Constringiamo, come dice il Dott.Mazza, il Sindaco a convocarci pubblicamente, li potremo valutare le conseguenze economiche pesanti che evidentemente stanno oscurando le menti dei nostri amministratori, che non hanno di meglio da proporci che delle: “betoniere!”, noi siam pronti ad adoperarci e tutti assieme trovare delle alternative ed affrontare dei sacrifici per un fine che possa riscattare la scellerata vita socio-economica che ha portato il nostro paese ed essere sempre più in basso nelle classifiche, cari tifosi non parlo di quelle calcistiche!

  9. Credo che le affermazioni di Piero Marchi testimonino la gravità di una situazione che dovrebbe essere pubblicamente ben espressa a tutta la cittadinanza e sottoposta ad una attenta discussione che porti ad una decisione partecipata e collettiva dell’intera Comunità. Mi ricorda la triste storia di quel padre di famiglia che dovendo far operare d’urgenza il proprio figlio gravemente ammalato in un centro specializzato americano e non avendo il denaro per permetterselo, decise di vendere un proprio rene. Ma l’operazione non fu sufficiente, ne occorse una seconda: con quali risorse se non quelle derivanti dalla vendita del secondo rene ?
    Mi pare una gravissima forma di “ricatto”, che non può essere decisa SOLO da un gruppo di amministratori e dalla semplice valutazione della criticità finanziaria …

  10. Voglio pensare e sperare che un progetto simile sia stato solo infelicemente ipotizzato, e che non progredirà.

  11. Caro Roberto, l’opposizione alla creazione dei campi di calcio a Marinella, non si scontrerà con la sola tifoseria ma anche con il “qualsiasi” cittadino.
    Devi sapere che.
    – gl’oneri d’urbanizzazione, pari a circa €. 1.400.000 saranno i denari che copriranno la fidejussione presentata alla Carispe per la soc. Patrimonio e Servizi (in liquidazione).
    – mancanti questi denari il 31 marzo 2014 (questo fine mese), la Carispe esigerà dal comune l’immediato saldo del debito Patrimonio e Servizi (pari – appunto – a €. 1.400.000).
    – il comune non ha più “una lira” e non potendo saldare verrà sottoposto a procedura (decreto ingiuntivo, sequestro cautelativo ecc. ecc. ecc.).
    – la Carispe ha già comunicato con raccomandata le sue intenzioni al comune, il documento è stato letto durante il consiglio comunale di giovedì 6 marzo 2014.
    – se sottoposto a procedura il comune applicherà nuove e più gravose tasse il questo momento difficilmente pagabili.
    – il cittadino “moroso” diventerà implicito ostaggio di questa situazione in divenire, diventerà debitore di Equitalia e superata la soglia degl’ottomila (8.000) euri di debito potrà essere esecutato da Equitalia, per molti potrebbe significare una grossa ipoteca su la casa.
    In ragione di tutto questo, io per primo – in questo frangente – non ti sarò vicino.
    ciao, Piero Marchi

  12. Ancora all’attacco i soliti spalmatori di cemento e di catrame amanti del brutto, del degrado, nemici dell’armonia, del paesaggio. Non si può abbassare la guardia! Quel progetto devastante non può passare.

  13. La penso alla stessa maniera di Franco Fabrizio…la necessità di far cassa per i Comuni legati al patto di stabilità. Aggiungo che i Sindaci deturpano e consumano territorio anzichè organizzarsi in un unico Comitato di Sindaci che potrebbe essere prorompente in quel di Roma. Purtroppo il nostro e tanti altri sono servi di partiti.

  14. Ottimo articolo che condivido del tutto. Questo è ancora il metodo del capitalismo finanziario con investimenti impostati su circuiti del denaro virtuale che viene collocato su progetti che destano interesse e meraviglia, ma che vengono abbandonati non appena il denaro può essere investito più utilmente altrove. Magari i campi non si faranno tutti e resteranno i condomini e altre forme di investimento immediatamente gratificanti sul piano speculativo. Si farà terra bruciata di ogni tentativo di rigenerare il territorio. La terra agricola verrà distrutta. Mancherà quella visione nuova del territorio che dovrebbe partire da una nuova concezione dell’ambiente e della società insieme con un rapporto ‘sostenibile’ ossia non ‘mercificato’ tra agricoltura e lavoro, turismo e insediamenti, commercio e servizi per la collettività. Ancora una volta si deve riconoscere che manca quella visione d’insieme ricca di valori urbani, ossia tale che concepisca il territorio come il luogo “di massima concentrazione delle energie e della cultura di una comunità” . (Mumford).
    Prof. Arch. Silvano D’Alto

  15. Quando nel ’68 fummo trasferiti a Sarzana rimanemmo ammaliati dall’ingresso sud (i platani davano la sensazione di entrare in una cattedrale gotica a tre navate, magnifica, ombreggiata. Dissero poi che gli alberi s’erano ammalati e li eliminarono tutti promettendo di ripiantari. Li hanno ripiantati si, ma solo due filari e l’effetto non sarà mai più come quello di allora) e dalla spianata della tenuta di Marinella, così verde, coltivata, senza costruzioni, inondata di sole, con alle spalle i colli pedemontani (oggi punteggiata di orribili costruzioni, autolavaggi, magazzini; ci mancan solo campi di pannelli fotovoltaici, campi di calcio e quant’altro la fantasia malata non immagini, la provincia e il comune non sono stati neppure capaci di sistemare una pista ciclabile degna di questo nome). In quanto al Sindaco, si é svelato volendo concorrere alla segreteria del partito neanche dopo due anni di essersi fatto eleggere sindaco e con tutti i problemi che ha Sarzana che penso un sindaco,degno di tale carica e desideroso di soluzioni, non dovrebbe avere il tempo di pensare ad altro: ma oggi siamo tutti “renziani” con una bulimia di cariche ed incarichi che qualcuno mi dovrebbe spiegare dove trovano il tempo per governare.

    Buon lavoro.

  16. A mio parere, è del tutto verosimile che questa operazione tragga la principale ispirazione dalla necessità di far cassa per risolvere la disastrosa situazione economica del Comune, conseguenza , tra l’altro, delle scelte “illuminate”(sempre in materia di politica urbanistica)della precedente Amministrazione. Quella attuale (strettamente imparentata con la precedente)è di fronte alla solita tentazione, proposta dalla scellerata norma in base alla quale gli oneri di urbanizzazione possono essere usati per la spesa corrente, di assumere il ruolo di agente per la cementificazione del territorio. Per impedire la trasformazione del Sindaco in un mister Hyde del territorio, ci vuole una comunità attenta, mobilitazione territoriale, perché non possiamo sperare in una sua improvvisa quanto improbabile resipiscenza tardiva.
    Fabrizio Franco
    Sarzana

  17. Sono d’accordo che sia una scelta dannosa oltreche che obsoleta. No si tiene conto della responsabilita verso le generazioni future. Io suggerirei solo un volo da qui a Strasburgo con posto finestrino guardando dall ‘alto , poi un altro volo sempre senza scendere dall’ aereo sul nostro territorio. Le cose viste dall’ alto hanno una altra prospettiva..non e’ una battuta

  18. Sarebbe un’iniziativa veramente deleteria per l’ambiente naturale e che screditerebbe l’amministrazione comunale.

  19. Il consumo scellerato del suolo porta soltanto al degrado e non alle spinte vitali per l’ambiente, che sono soprattutto relative alla tutela e alla conservazione dei beni in esso contenute

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