Il Comitato Economico e Sociale Europeo (CESE) e la sua Sezione specializzata NAT

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Quando si domanda ai cittadini europei quali sono le istituzioni comunitarie, pochi menzionano il Comitato Economico e Sociale Europeo (CESE). Eppure è un organo dell’Unione Europea (UE) che esiste dal 1958.

Esso è composto da rappresentanti delle organizzazioni dei datori di lavoro, dei lavoratori (sindacati) e di vari altri settori interessati . Il mandato del Comitato è di farsi ascoltare dalla Commissione Europea, dal Consiglio e dal Parlamento Europeo ed ha una particolare responsabilità nel portare avanti la democrazia partecipativa.

Sebbene si tratti di una istituzione con mandato meramente consultivo, è obbligatorio che il Comitato sia consultato nei casi previsti dai trattati e in tutti i casi in cui le istituzioni lo ritengano opportuno.

Il Trattato di Maastricht ha ampliato ulteriormente il dominio del CESE. La sua influenza si estende ora su questioni come la politica sociale, la coesione economica e sociale, l’ambiente, l’istruzione, la sanità, la tutela dei consumatori, l’industria, le reti trans-europee, le imposte indirette, i fondi strutturali.

Il numero dei membri del CESE è di 353. Ogni Stato dell’Unione Europea ha un numero di membri in base alla sua popolazione. I più grandi come l’Italia, la Francia o la Germania hanno in totale 24 rappresentanti ciascuno. Il più piccolo, Malta, ne ha cinque.

I membri del Comitato sono divisi in tre gruppi di pari numero: i datori di lavoro, i lavoratori dipendenti, e un terzo gruppo di vari altri interessi mutevoli quali: agricoltori, associazioni di consumatori, associazioni professionali e così via. I membri sono nominati dal Consiglio (a maggioranza qualificata) a seguito delle indicazioni fatte dal governo di ogni rispettivo Stato Membro. Tuttavia, una volta nominati, i membri sono completamente indipendenti dai loro governi ed hanno una durata rinnovabile di cinque anni.

Il CESE funziona attraverso Sezioni. Quella che si chiama NAT è responsabile per i pareri riguardanti le politiche legate all’agricoltura, lo sviluppo rurale e l’ambiente. La sezione lavora su tematiche specifiche quali: qualità dell’aria, rifiuti, biodiversità, foreste, pesca, etc. I rappresentanti degli Stati Membri sono sostenuti da piccole strutture tecniche di funzionari raggruppate in Direzioni a loro volta suddivise in Unità. L’unità che si occupa di agricoltura e di ambiente è formata da circa quindici persone di cui cinque dedite in particolare alle tematiche relative allo sviluppo sostenibile.

Sul suolo, già all’inizio del 2007, il CESE ha espresso la propria opinione circa la proposta di direttiva relativa alla Strategia tematica per la protezione del suolo a livello comunitario, accogliendo con favore la strategia tematica e sostenendo, in linea di principio, l’istituzione di una direttiva quadro.

Come è noto, la proposta di direttiva comunitaria è ancora in fase di discussione e quindi non ufficialmente approvata. Interessanti sono le indicazioni che il CESE ha espresso per migliorare la direttiva, in particolare ha attirato l’attenzione sull’utilizzazione dei fanghi di depurazione in agricoltura e sui valori di concentrazione ammissibili dei fanghi pesanti. L’utilizzo dei fanghi in agricoltura e la loro concentrazione di sostanze contaminanti è uno dei temi principali in materia di protezione del suolo e di sicurezza alimentare. La Terra dei Fuochi ne è un esempio lampante.

Rapa Nui (Pedologi per Salviamo il Paesaggio)
rapanui.pedon@gmail.com