La “follia” del solare termodinamico in Basilicata

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Ecco perché la centrale di Palazzo San Gervasio è molto meno “solare” di quanto la si vorrebbe far apparire

(da Basilicata24.it)

La “follia” del solare termodinamico “dal punto di vista ingegneristico ed economico, è una mostruosità”. È semplice constatare che gli impianti “solari termodinamici” non sono la soluzione al problema energetico. Sopratutto non lo sono per l’Italia ancor più se collocati nella Regione Basilicata. Sicuramente rappresentano un modo per “fare soldi” e poter accedere ai tanto sospirati incentivi statali. Sicuramente rappresentano la possibilità per accedere ai mercati internazionali per incassare ancora più “soldi”.

Il Presidente dell’ANEST (Associazione Nazionale dell’Energia Solare Termodinamica), Gianluigi Angelantoni, grande sostenitore del “solare termodinamico” in Italia, durante il convegno che si tenne a Palermo il 18/19 settembre 2012 affermò testualmente: “(…) l’incentivazione che è stata data non è molto elevata in termini di MW istallabili. Quello che noi faremo in Italia, non è un qualcosa che servirà più di tanto al mercato nazionale dell’energia. Non possiamo pensare che 600 MW o 1 GW o quand’anche si arrivasse a 2 GW siano risolutivi per il nostro programma energetico. Quello che faremo in Italia sarà importantissimo perché servirà da palestra per tutto quello che faremo dopo. Le sperimentazioni sono vitali per cui gli impianti che faremo qui serviranno a dare quel know how tecnologico, quella leadership alle imprese italiane che poi potranno meglio competere sui mercati internazionali”.

I mercati a cui fa cenno sono l’Arabia Saudita e la Cina. In Arabia Saudita il K.A.CARE (King Abdullah City for Atomic and Renewable Energy) prevede di installare 25.000 MW di “solare termodinamico” nel giro di 20 anni con investimenti che superano i 100 miliardi di dollari. In Cina si prevede, nell’altopiano del Tibet, una potenza istallabile 15.000 MW di “solare termodinamico” su una superficie di 20.000 ettari di totale deserto.

È così complicato comprendere che l’Italia, la Basilicata in particolare, non è l’Arabia Saudita, non è l’altopiano del Tibet, non è un qualunque altro deserto follemente immaginabile?

Nella Regione Basilicata è ormai noto che si vorrebbe realizzare un impianto “solare termodinamico” di potenza 50 MWe che prevede, per motivi di sicurezza e continuità di funzionamento, anche la combustione di oltre 7.7 milioni di metri cubi di gas metano ogni anno. Per rimanere in tema di “follia”, giusto per prendere in prestito una parola usata dal Dott. Mario Giardini di cui si farà cenno in seguito, quali sono i numeri dell’impianto?

foto2Tanto è già stato detto sui numeri in generale, ma poco sulla reale efficienza dell’impianto. La società Teknosolar Italia 2 S.r.l., proponente l’impianto “solare termodinamico” in Regione Basilicata, dichiara che l’efficienza lorda è del 37.7%. Questo dato però si riferisce soltanto alla stato finale di conversione da vapore surriscaldato a elettricità (vapore/turbina/alternatore), mentre la situazione fisica è molto diversa. Per questo particolare aspetto, è stato prezioso l’aiuto del Dott. Domenico Coiante, Fisico, già Ricercatore e Dirigente per trentacinque anni presso l’ENEA, ove ha diretto il settore Fonti di Energia Rinnovabile. Dalla sua dettagliata e ampia relazione, basta su numerosi calcoli e su una conclusiva verifica di congruità dell’efficienza, si legge che “l’efficienza totale stimata, tenendo conto di tutte le perdite, si attesta al 9.6 %”. Avete letto bene, non arriva neppure al 10 %.

Inoltre, “la stima dell’efficienza condotta sulla base dell’integrazione dei dati di progetto con altri dati stimati (non forniti esplicitamente nella relazione, ma ricavabili da essa come l’autoconsumo di centrale) porta ad un valore sensibilmente più basso dell’elettricità netta immessa in rete (115 GWh contro i 163 GWh). Ciò ha come conseguenza che il consumo annuale di gas per integrare la fornitura elettrica contrattuale passa dai previsti 53841 MWht ai 205254 MWht, corrispondenti alla ripianatura del deficit elettrico lordo di 77.4 GWh/anno. In tal modo l’integrazione termoelettrica da gas metano raggiunge il 39.8% contro il 15% dichiarato dalla relazione tecnica della società. La conclusione è che la classificazione della centrale appare sempre più del tipo ibrido che solare“. Ogni commento è superfluo, i numeri parlano da soli: passare dal 15% a quasi il 40% fa capire che la centrale termodinamica è molto meno “solare” di quanto la si vorrebbe far apparire.

Si ribadisce che la Basilicata non è l’Arabia Saudita. Non lo è per gli investimenti sul petrolio, non lo è per gli investimenti sul “solare termodinamico”.

Ovviamente, se si parla di “follia”, tutto il mondo è paese. Infatti, giorni fa sul sito web “Contro l’Italia dei NO” compare un interessante articolo, a firma di Mario Giardini, dal titolo “La centrale solare termica nel Mojave brilla meno del sole del deserto”. Ricordiamo che il Mojave è uno sconfinato deserto californiano quindi nulla a che vedere con i fertili terreni della Basilicata dove si vorrebbe realizzare la centrale termoelettrica ibrida alimentata dal sole e dal gas metano. La centrale lucana vorrebbe occupare terreni in agro di Banzi, ma in buona parte coltivati dalla Comunità di Palazzo San Gervasio. I passaggi più salienti dell’articolo riportano ciò che l’Associazione Intercomunale Lucania ha sempre sostenuto e non solamente a parole, ma anche per mezzo di perizie e relazioni tecniche redatte tramite il supporto del mondo scientifico ed accademico.

L’articolo evidenzia che: “dal punto di vista dei costi per ogni unità di energia prodotta, è pura e semplice follia. Per le dimensioni ed il consumo del territorio che ne consegue. Per la ridottissima efficienza. Perché non elimina la necessità di impianti ausiliari di tipo tradizionale. Per la ricaduta occupazionale: si sono investiti miliardi di dollari, e gli impiegati che ci lavorano a tempo pieno sono 65. Per i costi, assolutamente folli in relazione ai ridicoli benefici ambientali ottenuti”.

L’articolo continua con la sua disamina evidenziando che  “per poter garantire un funzionamento continuo, e non potendo mantenere, di notte, pressione e temperatura del boiler ai valori necessari, causa dispersione termica, si è costretti ad usare una caldaia per produrre calore. Alimentata a gas. Il progetto originale parlava di un’ora sola al giorno. Di fatto, ad esercizio commerciale iniziato, ne servono 4,5 circa. Errore di progetto? O bugia detta in sede di presentazione dell’impianto per farlo apparire più appetibile all’opinione pubblica?”.

Il Dott. Mario Girardini si pone giustamente la domanda: perché si è voluto realizzare ciò che rappresenta una follia?

Nell’articolo si legge la risposta: “Paga tutto l’utente. L’impianto è sussidiato dal governo. Che significa: il governo privilegia dei privati e garantisce loro una rendita sicura per 25 anni. A spese di quello sciocco contribuente che pensa di poter fare qualcosa di serio per l’ambiente. Rendita sicura? Certo. Perché viene pagata dal sovrapprezzo che gli utilizzatori si trovano sulla bolletta mensile. Esattamente come da noi”.

Emblematica una delle frasi conclusive: “Il solare termico viene propagandato come il futuro delle rinnovabili. Dal punto di vista ingegneristico ed economico, è una mostruosità”.

A futura memoria affinché nessuno possa mascherarsi dietro il “non sapevo o non immaginavo”. L’invito alla società d’affari è quello di dimenticarsi della fertile Piana , tanto cara alla comunità di Palazzo San Gervasio, e convincersi che la perdita di tempo porterà solamente a perdere altro tempo. Gli incentivi statali aspettano inesorabilmente e quindi, ci chiediamo, che senso avrebbe continuare a difendere l’indifendibile ignorando quella voce sempre più assordante che afferma “il solare termodinamico da qui non passa”. Non sarebbe meglio dirigersi altrove sperando di non inciampare, lungo il proprio percorso, in un’altra Associazione Intercomunale Lucania?

Si rispetti chi vuole difendere la propria Terra e soprattutto coloro i quali non gradiscono essere beffati con nauseabonde millanterie mixate con sconcertanti rassicurazioni.

Ing. Donato Cancellara
Associazione Intercomunale Lucania

Gio, 25/09/2014
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VIDEO

VIDEO REALIZZATO DALL’ASSOCIAZIONE INTERCOMUNALE LUCANIA INTITOLATO: IL “SOLARE TERMODINAMICO” È PULITO? IL CASO BASILICATA

Si ripercorre la descrizione dell’impianto, l’impatto sull’Ambiente, sul Paesaggio, sull’Agricoltura, sulla Salute dei cittadini e i possibili Rischi di incendio ed esplosione a cui è soggetta un’attività sottoposta alla Direttiva Seveso III come l’impianto presentato in Regione Basilicata dalla società Teknosolar Italia 2 S.r.l.

Per quest’ultimo aspetto vengono riportati video inerenti a problematiche di incendio registrate per similari impianti, presenti in Spagna, relativamente agli anni 2009 e 2012. Il video ripercorre la protesta del 21 Novembre 2013 ad Acerenza; l’incontro presso l’Unione dei Comuni; la protesta del 25 Gennaio 2014 a Palazzo San Gervasio, con circa 2.000 abitanti in mobilitazione in segno di protesta; gli interventi delle Istituzioni comunali, provinciali, regionali (nella persona dell’Assessore all’Agricoltura); l’intervento dei 15 Sindaci dell’Area Programma del Vulture – Alto Bradano e loro Delibera di diniego, diffida e segnalazione alla Procura della Repubblica di Potenza, del Luglio 2014; il diniego del Gruppo d’Azione Locale (GAL) per lo Sviluppo del Vulture – Alto Bradano e le interrogazioni ed ordini del giorno presentati al Senato. Il video riporta anche uno stralcio dell’intervista al Mons. Giovanni Ricchiuti (ex arcivescovo di Acerenza, ora vescovo di Altamura-Gravina-Acquaviva delle Fonti) che invita i lucani ad uscire dal torpore e difendere le bellezze del Creato. Video da vedere e rivedere per fare un po’ di ordine, nella propria mente e nelle proprie coscienze, tra ciò che veramente ha bisogno il nostro Territorio e ciò che rappresenta un’intrusione devastante e tracotante nella nostra Terra in netta contrapposizione alla volontà dell’Area Vulture – Alto Bradano che ha già affermato, anche tramite la sottoscrizione del Patto Val D’Ofanto il 7 maggio 2014, il suo orientamento per uno Sviluppo locale rispettoso del paesaggio rurale, delle tradizioni agro-alimentari, della biodiversità e pedodiversità, oltre a mostrarsi favorevole agli impianti alimentati da fonti di energia rinnovabile, in area agricola, purché questi siano concepiti a sostegno dell’agricoltura e non in sostituzione della medesima tramite progetti di devastazione. Buona visione.

A.I.L. – Associazione Intercomunale Lucania

24 commenti

  1. Non tutta la Basilicata è in vendita. L’Associazione non è contraria agli impianti alimentati da fanti di energia rinnovabile, ma qualora tali impianti vengono propinati in area dedita all’agricoltura è necessario che ciò avvenga a sostegno del settore agricolo e non in sostituzione o a discapito del medesimo. L’Associazione, con il supporto degli oltre 300 soci, dei 56 firmatari delle scritture private, della popolazione, dei 17 Sindaci dei Comuni del Vulture Alto Bradano oltre al sostegno di 6 Associazione ambientaliste riconosciute dal Ministero dell’Ambiente e di oltre 40 Associazioni e Comitati territoriali sparsi in tutta Italia, si impegna a preservare la propri Terra da uno scellerato ed inaudito tentativo di assedio. http://www.intercomunalelucania.it/2014/11/non-tutto-in-basilicata-e-in-vendita.html

  2. Ma non c’è niente di più brutto da ricoprire che non sia terreno agricolo? La forza della termodinamica non era quella di costruire “piccoli” impianti disseminati sui capannoni industriali, scuole e altre strutture piccole e direttamente collegate ai luoghi di sfruttamento?

  3. Scrivo dal Nord Italia e pensavo che le manovre delle rinnovabili speculative in area agricole, nella regioni del Sud, fossero state fortemente ridimensionate con l’arresto che c’è stato per i mega impianti fotovoltaici di decine e decine di MW che hanno comportato l’occupazione immane di suolo agricolo. Impianti che hanno distrutto paesaggi rurali nel meraviglioso SALENTO (Puglia) sconvolgendo l’identità di un’intera area. Sono rimasta sconcertata nel vedere che si è andati oltre nella follia del business delle rinnovabili tramite il solare termodinamico. Alla follia non c’è mai limite, ma in questo caso supera l’immaginazione. FERMATELI! Una devastazione del genere non deve trovare spazio nel nostro Paese. Le vere rinnovabili sono altre e sarebbe assurdo permettere alle solite Srl che le mettano in ombra con mega progetti industriali che di rinnovabile hanno solo i loro investimenti.

  4. Da ingegnere condivido la serietà dell’analisi che traspare dal video. Segno di serietà far parlare nel video anche coloro che sono a favore del termodinamico come il Presidente dell’ANEST e l’amministratore della società nel servizio del TG1. Da tecnico e da cittadino posso dire: se fossi cieco basterebbe ascoltare le sole parole del video (dei primi 5 minuti) per capire la follia del progetto; se fossi sordo basterebbe guardare le sole immagini del video (dei soli primi 5 minuti) per capire l’assurdità dell’opera. Solo chi è sordo e cieco, o fa finta di esserlo, può continuare ad accarezzare l’idea di una tale mostruosità.

  5. Video completo: aspetti tecnici e procedurali, giurisprudenza correlata, coinvolgimento della popolazione, motivi della contrarietà e idee di sviluppo previsti per l’area interessata, sensibilizzazione delle istituzioni locali-provinciali-regionali-nazionali, coinvolgimento delle associazioni e comitati di tutta Italia. Video di grande interesse anche per gli aspetti educativi sul tema della difesa e salvaguardia del Territorio. Se l’obiettivo era arrivare al cuore del problema e delle persone, ci siete riusciti in pieno.

  6. Ottimo video. Da vedere fino alla fine. Ha tutti i requisiti per rientrare tra i documentari da libreria, da custodire con cura e da far circolare anche negli ambienti scolastici (scuole medie superiori ed università) perché estremamente educativo. Personalmente, l’ho travato molto toccante in tanti passaggi e dopo averlo visto, fa venire voglia di rivedere alcuni spezzoni per annotarsi utili indicazioni, utili suggerimenti da utilizzare in tante altre azioni di contrasto alle rinnovabili speculative.

  7. Plauso a quanti della Comunità di Palazzo San Gervasio si stanno battendo per frenare una tale mostruosità. C’è sempre chi, in nome di una discutibile GREEN Economy, pensa solamente ad una sfrenata Economy senza lasciare nulla di GREEN. E’ assurdo pensare ad una economia GREEN come un’economia che continua a consumare suolo agricolo. E’ evidente la manovra di GREENWASHING inteso come quella falsa pennellata di verde che rende l’ambiente più nero!

  8. Ottimo lavoro! Da prendere come modello. Penso che la società promotrice dell’impianto in Regione Basilicata, se ha un minimo di intelligenza capirebbe nell’immediato di lasciar perdere. Complimenti agli amici lucani per il loro lavoro di informazione e di chiarezza a tutti noi che non volgiamo essere beffati da coloro che propinano RINNOVABILI SELVAGGE che INQUINANO il SETTORE delle VERE ed UTILI pratiche delle RINNOVABILI VIRTUOSE che servono all’Italia. Le Rinnovabili selvagge sono dannose per la loro intrinseca speculazione. Come dice il Presidente dell’ANEST, gli impianti solari termodinamici previsti in Italia, non serviranno all’Italia, ma saranno una palestra per acquisire competenze. Non merita commento un’offesa detta con tanta arroganza e spudoratezza.

  9. La forza di ogni battaglia risiede nell’illustrare la VERITA’. Il video è la dimostrazione che la VERITA’ rappresenta l’arma vincente per mandare a casa ogni tentativo di devastazione. Quando alla VERITA’ si aggiunge la SERIETA’, lo STUDIO, la COMPETENZA, l’IMPEGNO e la PERSEVERANZA, il lavoro di pulizia delle sporche coscienze non può tardare a venire.

  10. Non stiamo a guardare chi, con arroganza, parla di “sperimentazioni inevitabili”. LA nostra TERRA (Palazzo San Gervasio) non è luogo di sperimentazione per le lobbies energetiche. Il posto per tali impianti sono le aree desertiche e anche in questi casi bisogna prestare attenzione come ad esempio l’impianto “solare termodinamico” denominato IVANPAH, nel Deserto di Mojave della California, che prevede l’assurdo consumo di oltre 2 miliardi di litri di acqua ogni anno. Si veda il seguente articolo: http://www.controlitaliadeino.it/la-centrale-solare-termica-nel-mojave-brilla-meno-del-sole-del-deserto/

  11. La voce dei singoli cittadini DEVE diventare, come sta diventando, la VOCE del Popolo LUCANO … che non si arrocca intorno al suo specifico problema, ma dice NO a tutto ciò che rappresenta DEVASTAZIONE per la nostra TERRA. Ci sono tante realtà che riescono con forza ed impegno ad unire alla protesta anche una contrarietà fatta di studio, approfondimento e di coinvolgimento del mondo scientifico ed accademico per rafforzare le proprie posizioni. Molti di NOI hanno un’idea di sviluppo differente per la nostra Regione basata principalmente sul RISPETTO del Territorio e di chi lo abita. INSIEME possiamo affermare la nostra irremovibile volontà di AUTODETERMINARCI e non subire passivamente ciò che da altri ci viene millantato!
    Ogni “follia” in più che viene autorizzata, va ad allargare le maglie di quella rete, fatta di parere negativi e dinieghi, che protegge il nostro TERRITORIO. Ogni “follia” anche se non riguarda direttamente NOI, per vicinanza, può avere ripercussioni sul nostro territorio perché crea scellerati PRECEDENTI.

  12. NO alle rinnovabili selvagge che mettono in ombra le buone pratiche di incentivazione delle VERE rinnovabili. NO alle rinnovabili speculative che si pongo in sostituzione dell’Agricoltura e non in sostegno della medesima. NO ai mega impianti industriali in aree verdi, sia che trattasi di centri di raffinazione, opifici, mega impianti a biomassa, mega impianti eolici, mega impianti TERMODINAMICI. Il video allegato vuol essere un esempio di chi non è contrario a prescindere, ma è contrario a TUTTE le politiche energetiche non condivise con il territorio e con forte impatto sull’Ambiente, sul Paesaggio rurale, sull’Agricoltura e sul Suolo agricolo in generale.

  13. Il presidente dell’ANEST è stato chiarissimo: SPERIMENTIAMO la nostra componentistica con olii diatermici (tossici) ad alta temperatura (400°) ed ad alta pressione (100 bar). L’esperimento in se comporta insuccessi per arrivare ai successi. Ma i danni degli insuccessi sono a carico di chi? Atteso che parliamo di olii diatermici classificati tossici dalle direttive Seveso ………
    E a proposito di chi paga ………. L’energia elettrica prodotta, anche con il gas metano, in buona parte viene utilizzata nello stesso impianto che la produce quando deve garantire una certa temperatura, nei mesi non estivi, dei Sali stoccati. Sull’energia utilizzata dallo stesso impianto la società (spagnola) percepisce gli incentivi (italiani o meglio dalla bolletta degli italiani) …… Mah!!!!!

  14. Il dettagliato ed esauriente articolo dimostra ,ancora una volta,il dominio del profitto,per pochi,nella società attuale e comeda alcuni anni si cerchi di realizzarlo su un territorio socialmente degradato ed economicamente povero come il nostro…ma del resto dove vi e’ l amaro si annida sempre una parte dolce e nel caso specifico questa e’rappresentata dalla competenza e dalla voglia di non lasciarsi calpestare di una parte,seppur piccol,a di lucani…donato docet

  15. E’ anzitutto doveroso ringraziarvi per averci aiutato a diffondere il video documentario. Ci siete stati vicino dall’inizio di questa vicenda. Attualmente l’iter amministrativo del progetto e’ in una fase di “stallo” e cio’ grazie all’insostituibile lavoro dell’ Ing. Donato Cancellara e della popolazione che mai ha smesso di sostenerci. Anche le Istituzioni locali stanno svolgendo egregiamente il loro compito e dovere di tutelare il territorio e l’incolumità dei cittadini. Ecco ! Quando avviene questo connubio fra popolazione, Istituzione, competenze tecniche, si puo’ davvero sperare di vincere una “guerra” contro qualunque Golia. Questo impianto mostruoso non avra’mai inizio e consigliamo ancora una volta al “signor” Fragasso e a tutti i golosi che lo assecondano, di andare via. Dalle mie parti in questi casi, si dice che ” l’aria é amara “. Ebbene ! A Palazzo San Gervasio lo e’ davvero. (m.tritto pres. Ass.ne Intercomunale Lucania)

  16. Non che avessimo necessità di ulteriori conferme, ma ciò ci rende tutti più saldi nelle nostre posizioni, e del resto difficilmente si potrebbe asserire il contrario: infatti queste analisi sono riportate negli elaborati progettuali presentati dalla proponente stessa in sede di VIA (Valutazione d’Impatto Ambientale), prima regionale e poi ministeriale (passaggio di competenze attuato in Sardegna con un escamotage labile, resosi indispensabile alla proponente nella speranza di poter meglio manipolare la realtà delle cose e forse le persone). Che tali impianti in Italia non abbiano alcun senso ai fini della produzione di energia è un dato di fatto, poiché esistono sistemi più efficienti e meno impattanti. I CSP sono impianti industriali,che necessitano di ampi spazi, piani e soleggiati e poco ventosi: questi requisiti non ci sono o non sono in disponibilità, perché dove presenti hanno altre potenzialità, più importanti dell’energia fine a se stessa e alimentata con i soldi pubblici. Per concludere, diciamo che è meglio che si trovino altre palestre o vetrine nei Paesi del MEDA dove testare la tecnologia da implementare, e anche in questi luoghi sono necessari i dovuti accorgimenti e criteri poiché gli impatti non sono mai nulli, e sarebbe anche eticamente corretto che se il business lo si deve fare altrove siano lì anche maggiori ricadute positive, per i territori che devono subirne l’occupazione, quindi le “palestre-vetrine” se eseguite in Italia dovrebbero limitarsi a piccoli impianti laboratorio in aree industriali da riqualificare, distribuendo l’energia alle imprese prossimali, in tal modo si giustificherebbero in parte gli incentivi statali.

  17. Oggi il video/documentario dell’Associazione sul “solare termodinamico” approda sul più grande FORUM nazionale di DIFESA del TERRITORIO. Forum a cui afferiscono circa 900 associazioni e comitati e di decine di migliaia di cittadini di tutta Italia. GRAZIE al Forum “Salviamo il Paesaggio – Difendiamo i Territori” che da sempre ci ha sostenuto nella nostra battaglia di legalità e che ovviamente non poteva mancare, tra i ringraziamenti, nei titoli di coda del video.
    A quanti continuano a difendere un progetto indifendibile, ad offendere e screditare diciamo, con molto garbo, pur essendo molto incazzati: in fondo al nostro cuore tutti sappiamo perfettamente come stanno le cose, anche se poi è più facile credere a quello che ci fa meno male, a chi ci fa annusare tanti soldi, a cui ci millanta tante promesse, e quindi a quello che ci viene raccontato da qualcun’altro, dalla solita S.r.l. di turno o dal solito politico da strapazzo privo di dignità e viscido come “topo” in una latrina.
    Tuttavia, per esperienza personale, è possibile dire che se sei un persona matura, seria, profonda e leale non riesci più di tanto a vivere in situazioni che in fondo al tuo cuore sai non essere totalmente vere. Il male non è ascoltare da qualcun’altro la verità su una certa situazione, ma capire di essersi resi conto da soli che la verità era un’altra, ma non avere avuto il coraggio di ammetterlo.
    Tante sono le e.mail di apprezzamento, di ringraziamento e di condivisione della nostra battaglia, in particolare fuori Regione e da persone che non conosci, ma che da tanto tempo ti seguono. Ultimamente, per il video/documentario realizzato, arrivano incoraggiamenti dalla Sicilia al Piemonte, ed il merito risiede nel non essersi mai allontanati dal dire la VERITA’.

  18. Bisogna ricordarsi di speculazioni come queste quando gli speculatori invocano obiettivi vincolanti per le rinnovabili per ciascun paese della Unione Europea. E quando i partiti “ecologisti” e certe associazioni “ecologiste” appoggiano questi folli propositi che riempirebbero i territori di impianti industriali rinnovabili, anche se magari, anzi sicuramente, sarebbe molto meglio e più efficace puntare sull’efficienza energetica e sulle rinnovabili picccole e non invasive.

    1. ..giusto! OCCORRE UNA NUOVA S.E.N. CHE, NEL RISPETTO DEL CREATO, NON PREVEDA ALTRI SCEMPI PER AUMENTARE LA PRODUZIONE DI ENERGIA MA PUNTI AL RISPARMIO ANCHE MEDIANTE L’EFFICIENTAMENTO ENERGETICO DEGLI EDIFICI ,LA MICROPRODUZIONE DI ENERGIA RINNOVABILE E L’EDUCAZIONE A STILI DI VITA SOBRI E AD UN CONSUMO CRITICO E RESPONSABILE DA PARTE DI TUTTI A COMINCIARE DALLE PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI.

    2. Giusta analisi. Infatti è del tutto assurdo agevolare/favorire un impianto rinnovabile, ma sottoposto alla Direttiva Seveso III; un impianto rinnovabile, ma che emette inquinanti in atmosfera; un impianto rinnovabile, ma che consuma centinaia di ettari di suolo agricolo; un impianto rinnovabile, ma che consuma centinaia di milioni di litri d’acqua all’anno; un impianto rinnovabile, ma che brucia milioni di metri cubi di gas metano; un impianto rinnovabile, ma che utilizza sostanze altamente impattanti e pericolose per tutte e tre le matrici ambientali (SUOLO, ACQUA, ARIA); un impianto rinnovabile, ma soggetto a rischi di incendio ed esplosione, come il recente incendio avvenuto in Spagna nel 2012. http://www.intercomunalelucania.it/2014/10/casi-di-incendi-ed-esplosioni-impianti-solari-termodinamici.html

  19. ….credo che le bellezze del creato ,e la Basilicata è una di queste,vadano ormai difese a spada tratta DA TUTTI perchè non c’è piu’ tempo!NON C’E’ PIU’ SPAZIO PER DOPPIEZZE, AMBIGUITA’E PER CRIMINALI SILENZI! CHE LA CHIESA INTERVENGA A SALVARLO QUESTO CREATO CONCRETAMENTE ,ANCH’ESSA!E’ IN BALLO IL FUTURO, IL DIRITTO ALLA VITA DELLE PERSONE E DEL LORO HABITAT! CHE TUTTI DICANO CHIARAMENTE DA CHE PARTE STANNO, A COMINCIARE DAI PRESIDI LUCANI DI SLOW FOOD CHE NON DOVREBBERO FARSI SPONSORIZZARE DAL SITO “LUCANICA”DELLA TOTAL ,UNA SOCIETA’ PETROLIFERA, RESPONSABILE DI ATTIVITA’ ALTAMENTE INQUINANTI DELL’ARIA E DELL’ACQUA LUCANE,CHE PREDICA UN SVILUPPO “SOSTENIBILE ” CALATO DALL’ALTO ATTRAVERSO L'”ESALTAZIONE” DELLE BONTA’ ENOGASTRONOMICHE DI QUESTA TRIVELLATA E MARTORIATA REGIONE.ALTRO CHE CIBO” BUONO GIUSTO E PULITO”!ALTRO CHE FILIERA ALIMENTARE VIRTUOSA!MAI ENOGASTRONOMIA FU PIU’INGANNEVOLE E LETALE!OFFENSIVA DELL’INTELLIGENZA E DELLA DIGNITA’ DI CHI RESISTE E CREDE CHE NON SI DEBBA SCENDERE ANCORA PIU’ IN BASSO IN QUESTA IGNOBILE COMPRAVENDITA DI PERSONE E DI TERRITORIO!

  20. GRAZIE al FORUM SIP. In aggiunta si vuole segnalare che non tutta la politica lucana resta ferma a guardare. Infatti, l’Assessore regionale Michele OTTATI ha più volte evidenziato: nella Terra lucana la difesa dell’Agricoltura è una priorità. L’Assessore fa sentire, giustamente, il suo indirizzo politico e gli altri cosa fanno? Noi abbiamo la risposta, ma si spera che il rigore e l’onestà intellettuale di OTTATI passa far ravvedere anche coloro che hanno le coscienze più inquinate dal business economico. Forza OTTATI, non si arrenda, ha tanti lucani dalla sua parte.
    (cfr. http://basilicata.basilicata24.it/lopinione/interventi-commenti/teknosolar-idrocarburi-lassessore-ottati-15359.php)

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