Come fa l’Unione Europea a intervenire direttamente su problemi riguardanti l’ambiente? Tramite uno strumento finanziario, creato già dal 1992, per sostenere azioni e progetti concernenti l’ambiente, la conservazione della natura, il clima. Tale strumento si chiama “LIFE” (The financial instrument for the environment).
L’obiettivo generale di LIFE è di contribuire all’attuazione, all’aggiornamento e allo sviluppo della politica ambientale e climatica dell’UE e della legislazione da cofinanziamento di progetti con valore aggiunto europeo.
A oggi, LIFE ha finanziato oltre 4000 progetti per un montante totale che sfiora i 3,5 miliardi di euro.
È una cifra impressionante. Ma, se si specifica che essa si riferisce a tutti gli Stati Membri dell’UE, alla molteplicità dei problemi ambientali da affrontare e al periodo di 12 anni, allora si comprende la sua relativa scarsità, specie se la si paragona ai 3,5 miliardi di euro annui, stimati necessari per la protezione dell’ambiente solo in Italia.
Come sempre, parlando di azioni comunitarie, va considerato il valore di esempio, stimolo, orientamento delle azioni e dei progetti più che il loro valore nominale. L’approccio é di dare un esempio per poi permettere allo Stato Membro di attuarlo in altre aree o settori a più larga scala. Inoltre, tutti i progetti LIFE sono co-finanziati (circa al 50%) insieme agli organismi proponenti degli Stati Membri. Secondo una programmazione e un finanziamento pluriannuale, i programmi si sono succeduti con ritmo regolare (LIFE: I, II, III e +). L’attribuzione di fondi ai progetti avviene attraverso bandi di gara per proposte che vengono poi valutate da appositi gruppi di esperti nominati all’uopo dalla Direzione Generale Ambiente della Commissione Europea responsabile del programma LIFE.
Principalmente sono state quattro le aree tematiche su cui si sono concentrate le azioni di LIFE finora:
a) Natura: pratiche o progetti di dimostrazione per contribuire alla realizzazione delle direttive “Uccelli” e “Habitat” e la rete “Natura 2000”;
b) Biodiversità: progetti innovativi o di dimostrazione per l’attuazione degli obiettivi della Comunicazione “Arrestare la perdita di biodiversità entro il 2010 – e oltre”;
c) Ambiente: politica e governo ambientali. Progetti per l’attuazione della politica ambientale europea e lo sviluppo di innovative idee politiche e tecnologie. Qui si trovano la maggior parte dei progetti riguardanti il suolo e il territorio;
d) Informazione e comunicazione: progetti relativi alla comunicazione e campagne di sensibilizzazione sulla protezione della natura, conservazione della biodiversità e altre questioni ambientali, come pure progetti relativi alla prevenzione degli incendi boschivi.
Il programma LIFE continuerà con nuove modalità e gestione anche nel periodo 2014-2017:
(http://eur-lex.europa.eu/legal-content/EN/TXT/?uri=OJ:JOL_2014_116_R_0001).
Questa lunga premessa si é resa necessaria per meglio comprendere il ruolo che LIFE ha avuto e continuerà ad avere per il suolo. In effetti, sin dal suo primo programma, la protezione del suolo é stata una costante.
Dati, procedure, metodologie sono state sviluppate e diffuse in molti settori relativi al suolo tra cui, senza voler essere esaustivi: occupazione del suolo e sua impermeabilizzazione, biodiversità del suolo, monitoraggio, conservazione, contaminazione, cattura e stoccaggio del carbonio, supporto per una agricoltura sostenibile.
Una pubblicazione dell’inizio 2014 (in inglese) della DG Ambiente – “LIFE and Soil protection” – fornisce in maniera sintetica le informazioni sui progetti relativi al suolo, ripartite anche geograficamente.
L’Italia ha avuto 28 progetti coprenti tutte le tematiche sopra menzionate.
Per esempio, il progetto SOILCONS-WEB ha creato un supporto decisionale a livello regionale per la pianificazione delle aree secondo i principi di una utilizzazione sostenibile del territorio. Ugualmente LAGO SALSO e ECO RICE che si sono concentrati sul ripristino di vegetazione naturale; o PRODOSOL e ZeoLIFE che hanno affrontato la possibilità di riduzione di N per evitare la contaminazione dei suoli agricoli.
Sebbene LIFE sia conosciuto soprattutto da addetti ai lavori come Università, uffici studi di regioni o istituzioni territoriali, ONG specialistiche, ha l’ambizione di avvicinarsi a tutti i cittadini europei. Pertanto la sua pubblicazione non vuole essere un enunciato tecnico. Al contrario, vuole portare alla conoscenza di tutti, risultati di azioni aventi impatti positivi sul suolo per la salvaguardia delle generazioni future. La lettura di questo opuscolo illustra lo sforzo di costruzione europea in un campo in cui purtropo le resistenze nazionali sono ancora estremamente forti.
Rapa Nui
(Pedologi per Salviamo il Paesaggio)