Milano: capitale mondiale del Greenwashing

Greenwashing © Cartoon Movement

Milano, grazie all’Expo, raggiunge un primato degno dei tempi moderni: capitale mondiale del Greenwashing

Il Greenwashing è un neologismo indicante l’ingiustificata appropriazione di virtù ambientaliste da parte di aziende, industrie, entità politiche o organizzazioni finalizzata alla creazione di un’immagine positiva di proprie attività (o prodotti) o di un’immagine mistificatoria per distogliere l’attenzione da proprie responsabilità nei confronti di impatti ambientali negativi.

Una pratica perfettamente integrata nella politica dei giorni d’oggi dove con una slide o una battuta fai credere alla popolazione in un futuro migliore per poi nella realtà massacrare stato sociale, diritti, ambiente e territorio.

Ma veniamo ai fatti, sabato 28 febbraio è iniziata la semina nel campo di grano da 5 ettari che sorgerà per alcuni mesi tra i grattacieli di Porta Nuova, nel cuore di Milano. Si tratta di un progetto di “Land art” dell’artista Agnes Denes, l’iniziativa è stata pensata in vista di Expo 2015, e si inserisce appieno nel tema dell’Esposizione universale.

Il campo di grano della Denes è parte del progetto agricolo “MiColtivo. The green circle”, un’iniziativa promossa dalla Fondazione Riccardo Catella in collaborazione con la Società produttori sementi Bologna (Psb), il gruppo Syngenta, assieme a Confagricoltura e alla Fondazione Nicola Trussardi.

Naturalmente le parole in favore si sono sprecate e le ovazioni ambientaliste sono state molte. Come al solito però manca l’informazione o la si vuole nascondere.

Chi ha organizzato questa operazione d’immagine in centro a Milano? Gli agricoltori? I piccoli contadini? I nostri eccellenti produttori di prodotti tipici e biologici? Naturalmente no!

Bensì coloro che hanno dato vita a questo evento sono appunto:

  • la Syngenta, una multinazionale svizzera che produce semi e prodotti chimici per l’agricoltura. La società risulta essere il terzo rivenditore al mondo di semi e prodotti biotecnologici, dietro alla Monsanto e alla DuPont Pioneer. Nel 2005 Syngenta si oppose alla messa al bando delle coltivazioni OGM per un periodo di 5 anni stabilito dal governo svizzero. L’azienda, come altre società del settore, pratica forme di lobbying nei confronti di partiti politici e candidati a cariche pubbliche. Nel 2009 “Testbiotech”, un’organizzazione tedesca che si occupa del monitoraggio delle attività dell’ EFSA (Autorità europea per la sicurezza alimentare), ha accusato l’ente di non aver reso di dominio pubblico la nuova posizione di Suzy Renckens ex membro del gruppo di esperti sugli OGM passata poi a fare la dirigente presso Syngenta . La specialista belga ha infatti scelto di andare a dirigere il settore regolamentazione della multinazionale svizzera, dopo essere stata coordinatore scientifico delle attività del GMO Panel dal 2002 al 2007 .

  • l’italiana Societa’ Produttori Sementi (Psb), una delle più antiche aziende di sementi in Italia, leader nella produzione di grano duro per la pasta con coltivazioni di grano duro per oltre 330mila ettari e con programmi per le colture di altre specie, la cui proprietà è passata a Syngenta nel 2014

  • la Fondazione Riccardo Catella che promuove iniziative civiche e culturali volte a favorire la diffusione di pratiche eccellenti nella progettazione e nello sviluppo del territorio, favorendo l’attivazione di reti e processi virtuosi per il miglioramento della qualità urbana.  Nel 2010 ha promosso un’iniziativa per far visitare i cantieri edili milanesi dai bambini ed i giornali entusiasti titolavano: “Mille bambini milanesi muratori per un giorno”. Un’iniziativa estremamente educativa (per chi segue lo stile Lupi), non c’è che dire. Questa fondazione è diretta dalla famiglia Catella proprietaria del fondo immobiliare Hynes (che possiede gran parte dei grattacieli di Porta Nuova e che ha venduto in questi giorni le quote al fondo sovrano del Qatar) e Coima (altro investitore nei grattacieli di Porta Nuova).

In una Milano dove un milione di mq di terreni agricoli viene sacrificato al dio cemento nel nome di EXPO, il cui motto è “Nutrire il pianeta”, non c’è da stupirsi se si costruisce un finto scenario agricolo in centro e soprattutto che a promuovere l’iniziativa siano da un lato quelli che proprio hanno come lavoro cementificare all’infinito e dall’altro coloro per i quali il futuro sono sementi OGM che rendano massimi i profitti, cancellino i contadini e l’agricoltura italiana di qualità.

Confagricoltura avrebbe fatto bene a non accostarsi a questa iniziativa se veramente vuole rappresentare le aziende agricole italiane, aziende che probabilmente sanno che non si semina il grano a febbraio/marzo ma a ottobre o novembre.

Probabilmente con semi OGM però non si ha il vincolo di seguire i ritmi della natura. Un bell’esempio di rispetto della natura per i bambini che parteciperanno all’iniziativa.

Questa operazione di Greenwashing è stata solo una delle tante che vedremo durante l’Expo, non cascateci, non fatevi ingannare, non siate complici e soprattutto fate sapere a questi signori che sappiamo tutto di loro. L’agricoltura italiana è un’altra cosa!

Massimo De Rosa
(vicepresidente Commissione Ambiente della Camera)

4 commenti

  1. […] theme of “Feeding the Planet, Energy for Life” is of course nothing but a deceitful piece of greenwash hiding the usual industrial-capitalist agenda, as a closer look at its site quickly […]

  2. E avvilente. In un mondo in cui l’informazione è globalizzata e le notizie sono acquisite immediatamente, riteniamo di avere un pieno controllo e completo equilibrio nel giudicare i fatti e le situazioni che i media ci propongono. E poi, come in questo caso, scopri che gli stessi fatti sono manipolati e alterati al solo scopo di far credere qualcosa di ben diverso dal vero.

  3. penso che chi si ritiene preparato debba sapere che grano OGM non ne viene coltivato e che chi confonde alternatività dei cereali con OGM dovrebbe tornare a studiare.

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