Consumare suolo per l’ennesimo centro commerciale: un lusso che non ci si può più concedere

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Ad Azzano san Paolo in provincia di Bergamo si profila da tempo la costruzione di un polo del lusso: un grande centro commerciale di “alto livello” con multisala. Ulteriore consumo di suolo in un’ area già satura, con una scelta che, considerato il periodo di crisi per tante famiglie, appare anche eticamente inopportuna.

La nuova costruzione occuperà un’area limitrofa all’attuale centro commerciale Orio Center vicino nella zona dell’aeroporto di Orio. I numeri impressionanti e la lunga vicenda legata alle autorizzazioni di questo progetto sono noti da tempo.

L’impatto è senza dubbio rilevante: a partire dalle interferenze con la vicina attività aeroportuale fino all’inevitabile aumento di traffico per i paesi limitrofi. L’opera richiede quindi pesanti interventi sulla mobilità locale e di raccordo. Anche i parroci della zona, fin dal 2009, hanno chiesto di riflettere sui rischi non solo ambientali dell’opera.

Le amministrazioni comunali scelgono ancora una volta un modello di sviluppo e gestione del territorio distorto e insostenibile. Perché intervenire ancora in un’area ormai più che satura di centri commerciali? La motivazione sostenuta è quella di creare di nuovi posti di lavoro. Sappiamo però che l’occupazione in grandi centri porta alla morte del commercio e dell’economia locale. Il periodo poi non sembra propizio: in questi giorni si parla molto nel nostro paese di grande distribuzione in crisi (Auchan ha annunciato chiusure e licenziamenti).

Ancor più criticata è la scelta dell’utenza di riferimento: a chi conviene sostenere in questo particolare momento economico il valore della ricchezza e dell’apparenza? Le situazioni di crisi e di povertà richiederebbero ben altri interventi, per puntare ad esempio su nuove opportunità di lavoro destinate ai giovani tramite attività innovative e sostenibili. Servirebbero quindi scelte diverse che siano, veramente, di interesse pubblico.

2 commenti

  1. Era su Repubblica poco tempo fa il totale fallimento del modello Centri Commerciali nel Veneto, ma mi sembra che in Italia i soldi per l’abuso ambientale ed il cemento inutile si trovino sempre. Chi ci guadagna per davvero? Negli USA il modello di successo è nuovamente il piccolo negozio che si dedica alla qualità del servizio al cliente, naturalmente visibile e pubblicizzato in rete. Chi cementifica un terreno che può produrre cibo in eterno certamente non vuole bene all’umanità!

  2. penso che forse nemmeno un’invasione in grande stile dell’IS possa risolvere le storture della malata società finanziaria.
    Però i nomi e i cognomi le dovete fare e mettere nero su bianco: chi vuole costruire il centro? e poi vedete che di scheletri nell’armadio ne salteranno fuori sul capitano di turno che vuole solo speculare… anche perché lo stesso Iper Orio è con le pezze al sedere e di sicuro ci sarà qualcuno che con il nuovo centro vuole assicurarsi ancora un po’ di denaro facile… che schifo
    ma certo poi a Bergamo il Geometra salva la squadra e noi popolo somaro (e non sovrano) non ci accorgiamo che per salvare la squadra rovina per sempre l’ambiente incassando per di più milioni di euro (o meglio rubando milioni di euro dalle nostre tasche)
    un buon inizio sarebbe anche di parlare di connessioni pericolose della finanza con la società

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