Il Piano del Verde quale strumento strategico per la tutela del territorio urbano

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Nonostante il “verde urbano” abbia funzioni importantissime, gli strumenti di pianificazione – soprattutto a livello comunale – lo considerano un elemento trascurabile nei processi di programmazione territoriale. Uno strumento innovativo, ma poco utilizzato dai nostri comuni, è il Piano del verde urbano: questo articolo ci spiega di cosa si tratta.

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Molte città del nostro paese, presentano gravi e drammatici problemi, basti pensare alla scarsa qualità dell’aria, al pessimo trasporto pubblico e privato, alla forte dispersione della risorsa idrica, ai rifiuti, al continuo consumo di suolo, alla cattiva gestione del patrimonio arboreo e naturale.

Mentre in Europa, da qualche tempo, il verde rappresenta una delle leve strategiche per la qualità della vita nelle aree urbane, nel nostro paese esso assume un ruolo marginale per la qualità della vita dei cittadini.

Numerose sono le funzioni che la “forestazione urbana”, da quella ecologica, ambientale a quella igienico – sanitaria e protettiva, da quella sociale e ricreativa, a quella culturale e didattica e non da ultima, quella economica, basti pensare al più alto valore che assumono le costruzioni realizzate in aree a verde.

Nonostante ciò gli strumenti di pianificazione, soprattutto a livello comunale, considerano il verde un elemento trascurabile nei processi di programmazione territoriale, utilizzato unicamente per soddisfare standard urbanistici. Uno degli strumenti innovativi, ma poco utilizzato dai nostri comuni, è il Piano del verde urbano, che se adottato, rappresenta uno strumento strategico per la realizzazione di una struttura verde articolata e composita, capace di mitigare l’impatto ambientale dell’attività cittadina sul territorio, garantire un più razionale uso delle risorse e valorizzare il territorio agricolo.

Uno strumento utile per cercare di pianificare in modo più armonioso le scelte sul territorio e integrarle all’interno degli strumenti di pianificazione.

Con tale piano è possibile avere un quadro consociativo del verde, attraverso il censimento del patrimonio arboreo e arbustivo. Tale conoscenza rappresenta il primo momento per la redazione del piano, ciò può avvenire in vari modi e a costi ridotti, come per esempio, avvalendosi del contributo dell’ordine degli agronomi, degli studenti di agraria o anche di associazioni di volontari. Con il censimento è possibile affrontare nel modo più corretto il controllo dello stato fitosanitario della vegetazione, la pianificazione di nuovi impianti, la programmazione degli interventi di manutenzione del verde e non da ultimo i rapporti tra l’Amministrazione e i cittadini.

Uno studio condotto dall’ISPRA, su 24 città italiane riguardante gli strumenti di pianificazione del verde urbano in Italia, dimostra, che nonostante la crescente attenzione verso il patrimonio arboreo e naturale, sono ancora pochi gli Enti che hanno predisposto il Piano del Verde. Infatti, su 24 comuni esaminati, solo 7 città hanno, adottano il Piano del Verde: Milano, Venezia, Parma, Bologna, Prato, Reggio Calabria e Cagliari (Palermo l’ha adottato in passato). Il Piano del Verde è così presente solo nel 29,2% delle città analizzate, cosi distribuito al Nord per il 57,1% e al Centro, al Sud e nelle Isole per il 14,3%. Sempre l’ISPRA ci dice che appena il 50% dei casi esaminatati ha approvato il regolamento del verde, e ancora una volta sono le città del Nord con il 58,3%, mentre il Centro per il 25,0% e nelle Isole per il 16,7%. I dati indicano lo scarso interesse degli Enti Locali nei confronti del verde urbano e la mancanza di un piano nazionale in grado di porre al centro dell’azione politica la questione della “forestazione Urbana”quale leva per il miglioramento della qualità della vita nelle aree urbane.

La legge 10/13 “Norme per lo sviluppo degli spazi verdi urbani.”, non ha reso obbligatoria né la redazione del Piano del Verde né tanto meno l’adozione del regolamento del verde, lasciando ancora una volta alla sensibilità politica delle singole amministrazioni comunali, la scelta dell’utilizzo dei sudetti strumenti di pianificazione ambientale.

Giuseppe Sarracino
Dott. Agronomo

3 commenti

  1. Oggi al Parlamento e’ al varo l’emendamento 6.37 incentivo per le opere verdi,per la detraibilita fiscale per chi investe in opere a verde ..come per le ristrutturazioni edili.Si stanno chiedendo a cosa serve ? ..
    Ed ora dopo l’attacco terroristico di Parigi il ns governo sta dirottando il denaro destinato a far ripartire il mondo del lavoro verso la sicurezza ..in questo modo permetteremo al terrorismo di portarci via anche il pane..così sembrerà più semplice giustificare la poca attenzione al ns mondo!
    Nada

  2. Salvaguardare il paesaggio implica, riconsiderare concettualmente, la pianificazione territoriale e urbanistica e soprattutto inibire la progettazione (già illegale in ambito civile) ai geometri.

  3. Grazie, scrivo da Taranto e vorrei proporre il Piano del verde. Dove posso trovarlo?

    Grazie, Rosa

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