L’Ente Roma Natura ha autorizzato i tagli boschivi di Castel Romano, nella riserva naturale “Decima – Malafede”, anche se il suo Presidente non lo sa

A cura di Stefano Deliperi, Gruppo d’Intervento Giuridico onlus.

Questo è il comunicato stampa dell’Ente “Roma Natura” del 10 febbraio 2018.

Per quanto riguarda la notizia del presunto taglio di 20 ettari di bosco nella Riserva Naturale di Decima Malafede, siamo di fronte all’ennesima bufala. Nessun taglio di questo tipo è in corso ne è stato autorizzato. Al momento c’è solo una valutazione tecnica da parte degli uffici. Comunque l’attenzione è come sempre tale che le prescrizioni per svolgimento sono rigidissime e completamente rispettose della salvaguardia della biodiversità sia dal punto di vista della flora e della fauna e l’iter autorizzatorio, non ancora concluso, è costantemente monitorato direttamente dal Parco”. Dichiarazione di Maurizio Gubbiotti, Presidente di Roma Natura.

Il Presidente dell’Ente “Roma Natura” dovrebbe sapere che l’Ente che dirige monocraticamente ha rilasciato due autorizzazioni con prescrizioni, sotto il profilo strettamente connesso alla gestione di area naturale protetta (artt. 13 della legge n. 394/1991 e s.m.i., 28 della legge regionale Lazio n. 29/1997 e s.m.i.), per il taglio di un bosco con governo a ceduo esteso 21 ettari con realizzazione di piste di esbosco, rispettivamente con note prot. n. 3547 del 19 settembre 2017 e n. 4022 del 19 ottobre 2017 in favore della Società agricola Le Tenute s.r.l. (sede in Via della Cesarina, 22 – Roma).

Ha perso un’occasione per tacere …

La riserva naturale regionale “Decima – Malafede” costituisce “una delle maggiori foreste planiziali del bacino del Mediterraneo”, come riconosciuto e riportato nello stesso sito web istituzionale dell’Ente gestore “Roma Natura”, l’ente della Regione Lazio per la gestione del sistema di aree naturali protette di Roma Capitale.

Eppure continuano a esservi boschi governati a ceduo e periodicamente tagliati, con l’apertura anche di nuova viabilità.

E’ il caso proprio delle spallette boschive di Castel Romano, ben 21 ettari di bosco misto (Quercia, Cerro e Leccio, Corbezzolo, Lentisco, Fillirea, Ginestra, Perastro, Prugnolo), con presenza di numerose specie faunistiche, fra cui Falco pecchiaiolo, Poiana, Tasso, Istrice, Nibbio bruno, Daino, Picchio Verde, Picchio rosso maggiore, il rarissimo Ululone dal ventre giallo, Rana dalmatina.

La Società agricola Le Tenute s.r.l. ha ottenuto dall’Ente “Roma Natura” le autorizzazioni al taglio dei boschi della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli (Propaganda Fide), detentrice di estese proprietà immobiliari nell’Agro Romano, ma fortunatamente non sono sufficienti per avviare i tagli, perchè l’intera area è tutelata anche con altri vincoli ambientali, come il vincolo paesaggistico (decreto legislativo n. 42/2004 e s.m.i.).

L’associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico onlus ha, quindi, inoltrato (9 febbraio 2018) una specifica richiesta di accesso civico, informazioni ambientali e adozione degli opportuni provvedimenti per scongiurare un taglio boschivo che depauperebbe il patrimonio ambientale e paesaggistico di un’area naturale protetta che meriterebbe solo cura e attenzione.

Coinvolti il Ministero per i beni e attività culturali e il turismo, Roma Capitale, la Città metropolitana di Roma Capitale, i Municipi IX, X, XII e XIII di Roma Capitale, la Soprintendenza per archeologia, belle arti e paesaggio di Roma, l’Ente “Roma Natura”.

Sarebbe l’ora che i secolari interessi privati, anche di modesta entità, lasciassero definitivamente il passo nell’Agro Romano all’interesse pubblico della salvaguardia del patrimonio naturalistico.

Ma non si può tralasciare il fatto che simili operazioni sono favorite dalla mancata approvazione definitiva di numerosi piani di assetto, i piani di gestione delle riserve naturali, da parte della Regione Lazio: solo alcuni piani sono stati approvati, mentre i restanti, compreso quello della riserva naturale “Decima – Malafede”, non sono stati approvati e le relative misure di salvaguardia sono decadute, consentendo numerosi interventi di grave trasformazione del territorio mediante piani ambientali di miglioramento agricolo (PAMA) comprendenti impianti di compostaggio, centro di vendita ortofrutticola e nuove volumetrie (es. Quarto della Zolforatella).

Ma questo sarebbe solo l’inizio della fine della povera riserva naturale: all’orizzonte avanzano i progetti della nuova autostrada Roma – Latina e della bretella stradale A 12 – Tor de’ Cenci.

Siamo, però, ancora in tempo per evitare questi scempi ambientali annunciati.

 

3 commenti

  1. e la sindaca? e il presidente di regione? Dicono niente? La politica in genere se ne frega se non ci guadagna….

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