Quali provvedimenti sulla pericolosa discarica dell’Ex Cava Viti di Montignoso e Pietrasanta?

A due passi dalla Riviera della Versilia prospera (si fa per dire) da troppi anni una discarica controllata decisamente piuttosto pericolosa.

 

Si tratta della discarica controllata per rifiuti speciali Ex Cava Viti, in località Porta, nei Comuni di Montignoso (MS) e di Pietrasanta (LU), gestita dalla Programma Ambiente Apuane s.p.a.

Nel 1997 venne originariamente autorizzata quale “discarica di tipo 2B” per lo smaltimento dei residui della lavorazione del marmo (marmettola), attualmente “ospita” rifiuti speciali e, in particolare, detriti contenenti amianto.

Eppure, nel 2003 la discarica era stata classificata per rifiuti inerti ai sensi del decreto legislativo n. 36/2003, in quanto non fornita delle caratteristiche tecniche per accogliere anche rifiuti non pericolosi e rifiuti pericolosi (determinazione Dirigente Settore Ambiente e Trasporti della Provincia di Massa n.8732/2003 del 17 dicembre 2003).

La popolazione della zona è particolarmente preoccupata per gli effetti sulla salute e ha costituito un Comitato piuttosto battagliero.

Decisamente allarmante quanto accertato in sede di verifica del rispetto dell’autorizzazione integrata ambientale (A.I.A.) per l’anno 2017 dal Dipartimento di Lucca dell’A.R.P.A.T. – Area Vasta Costa che ha riscontrato (nota del 9 aprile 2018) testualmente:

“Gli esiti del controllo AIA 2017 (gestione 2016) confermano sostanzialmente le problematiche rilevate negli anni precedenti ed in particolare:

• anche nell’anno 2016 non risulta rispettata la prescrizione relativa all’ingresso dei rifiuti contenenti amianto (eternit), in quanto ne risultano ricevuti in una percentuale pari al 33,18%, superiore al 30% previsto in autorizzazione. La Regione ha emesso la DDR 629 del 23/01/2018, successiva rispetto all’anno oggetto del presente controllo, e, come dettagliato nel RIA 17/2018 … , l’atto pare prevedere due modalità di gestione diverse nel tempo per questo aspetto. In proposito si ritiene opportuno informare l’AG perché valuti la corretta applicazione della nuova determina;

• dall’analisi del MUD 2017 (produzione 2016) si è evidenziata una criticità per il rifiuto prodotto 15.01.06 “imballaggi in materiali misti”, che non risulta smaltito nell’anno di riferimento. La ditta, interpellata in proposito, non ha prodotto documentazione alternativa sufficiente a ricostruire la corretta gestione di detto rifiuto e pertanto si procede a contestare la violazione di rilevanza penale prevista dall’art. 256 c. lett. a) del D.Lgs. 152/06;

• per quanto riguarda il monitoraggio delle acque sotterranee dei pozzi posti a monte ed a valle dell’impianto, risulta confermata una probabile contaminazione della falda per i parametri di triclorometano, tetracloroetilene e idrocarburi proveniente dall’esterno dell’impianto, per la quale si ribadisce la necessità di procedere ad ulteriori accertamenti al fine di verificarne la fonte”.

L’associazione ecologista Gruppo d’Intervento giuridico onlus ha, pertanto, inoltrato un’istanza di accesso civico, informazioni ambientali e adozione provvedimenti (20 aprile 2018), coinvolgendo il Ministero dell’ambiente, la Regione Toscana, l’A.R.P.A.T., i Comuni di Montignoso e di Pietrasanta, i Carabinieri del N.O.E. e informando per quanto di competenza la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Massa.

L’associazione ecologista Gruppo d’Intervento giuridico onlus auspica rapidi controlli riguardo la probabile contaminazione della falda idrica e l’adozione degli opportuni provvedimenti sulla gestione della discarica, fino alla previsione di un processo di chiusura e di bonifica ambientale.

per Gruppo d’Intervento giuridico onlus: Stefano Deliperi

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