TAV Brescia-Verona: fermiamo quest’opera antieconomica, distruttiva ed impattante

Un’opera che va contro il vero bene comune ed uno sviluppo sano del nostro paese …

E’ chiaro che la battaglia contro la realizzazione della tratta TAV Brescia-Verona sarà lunga e difficile.
Nell’ultimo periodo non sono mancati i colpi di scena e, soprattutto, sono continuate le forzature dell’iter autorizzativo per spianare la strada alla possibile apertura dei cantieri per il primo lotto costruttivo.
Continuano inoltre a piovere le bocciature e le stroncature. Ultima arrivata la Corte dei Conti Europea che in una recente relazione ha bocciato i progetti relativi all’Alta Velocità, denunciando gli esorbitanti costi di realizzazione e sottolineando la necessità di una completa revisione progettuale.

Il documento insiste poi, in pieno accordo con quanto il movimento No Tav denuncia da anni, sulla totale assenza di un’analisi costi benefici credibile che permetta di valutare l’effettiva utilità degli investimenti su questa grande opera.
Due importanti assemblee pubbliche hanno ribadito l’importanza di continuare la lotta per bloccare quest’opera inutile. Sappiamo bene che quest’opera rimarrà incompiuta, visto le enormi lacune progettuali. Per questo motivo, oltre a continuare a presidiare il territorio, si è deciso di lanciare una manifestazione il 29 settembre: una marcia che unirà Lonato a Desenzano. Per rimarcare tutta la contrarietà a questo progetto e alle modalità con le quali è stato portato avanti.
Per ribadire che non vogliamo cantieri e che sul nostro territorio non decidono i poteri forti…

Ci vediamo il 29 settembre a Lonato a partire dalle 14:30 presso il Parco delle Pozze in Via Fenil Nuovo Molini / Via Lombardia.
http://notavbs.org/29-settembre-marcia-no-tav-sul-basso-garda.html


Chiediamo:

Il blocco immediato dei lavori fino ad una seria analisi costi-benefici. Esiste già uno studio approfondito svolto dal Prof. Marco Ponti del Politecnico di Milano, che ha dimostrato l’insostenibilità dell’opera;

Un incontro con il ministro delle infrastrutture e trasporti Danilo Toninelli e con il ministro dell’ambiente Sergio Costa, per capire le loro idee sulla questione TAV, e perché prendano una posizione politica chiara e immediata, anche alla luce dei loro programmi di governo.

Da oltre vent’anni il progetto TAV Brescia – Verona minaccia la vita di migliaia di persone, l’ambiente e il prezioso territorio compreso tra queste due città. Un progetto assolutamente inutile, lontano dal voler risolvere le problematiche legate alla mobilità ferroviaria.

IL PREZZO DA PAGARE:

Danni incalcolabili a siti pregiatissimi e con una spiccata vocazione turistica: Esempio: Peschiera del Garda, sito UNESCO, la 20° meta turistica italiana;

Riserve naturali ed archeologiche a rischio: il Laghetto del Frassino, oasi ornitologica di importanza Comunitaria e ZPS (Zona a Protezione Speciale) inserito in Rete Natura 2000, insediamento palafitticolo del Neolitico e patrimonio UNESCO dal 2011;

Danni al patrimonio artistico, storico e culturale: il TAV passerebbe a meno di 50 mt. dal frequentatissimo cinquecentesco Santuario del Frassino gravemente a rischio per la sua stabilità e per l’accesso e la viabilità nei preventivati sette anni di cantieri; le chiese del XV e XVI° sec. di S. Lorenzo e S. Maria degli Angeli nel Comune di Castelnuovo del Garda; il Parco delle Colline Moreniche, con i monumenti delle battaglie d’Indipendenza del Risorgimento gravemente a rischio.

Perdite economiche legate alla produzione di vini DOC: la produzione del vino Lugana, eccellenza del Basso Garda, sarebbe significativamente ridotta del 20% e stravolta nella sua tipicità, con tutta la ricaduta sull’indotto.

Le falde acquifere sono minacciate di inquinamento e prosciugamento: 18 sindaci del Basso Garda e del mantovano, che amministrano un vasto territorio di 100.000 abitanti, a sud del tracciato TAV previsto, hanno presentato uno studio, completo di osservazioni, da inserire nel piano quinquennale per la protezione e tutela delle acque delle Regioni Lombardia e Veneto, dove viene certificato il serio rischio che minaccia il bene pubblico dell’acqua.

Interferenze del tracciato AC/AV con numerosi siti inquinati: nelle verifiche effettuate i siti altamente inquinati da bonificare sono una quarantina.

Il dissesto idrogeologico: la fragilità di questo territorio, sottoposto da anni a pressioni antropiche dovute anche alle infrastrutture, porta a riscontrare fenomeni di dissesto idrogeologico sempre più frequenti.

Rischio sismico: noi viviamo in una zona a medio-alto rischio sismico; per la redazione del progetto definitivo della line AC/AV Brescia Verona sono state utilizzate le obsolete norme tecniche di costruzione del 1996, invece di quelle del DM 14/01/2008 aggiornate con la nuova Mappa di pericolosità sismica.

Costo altissimo accertato di 61 milioni di euro al km: prezzo medio italiano, 6 volte la media europea, ma che potrebbe arrivare a 79 milioni di Euro al km. Questo investimento viene fatto per il 4-5% dei viaggiatori. Su 5 milioni di viaggiatori in Italia, il 95% utilizza le linee tradizionali (treni Regionali e locali); solo il 5% utilizza l’alta velocità.

I BENEFICI:

Un risparmio di tempo di soli 14 minuti nella tratta Milano-Venezia.
Dalle analisi fatte, risulta che sulla tratta Milano-Venezia sono 47 le Frecce che giornalmente la percorrono con l’ausilio di nuove e sofisticate tecnologie di controllo (fibra ottica). Nell’ipotesi si realizzasse il progetto AV Brescia-Padova, per la necessità di fermate in città ad elevato interesse turistico (Brescia, Desenzano-Peschiera dG, Verona, Vicenza, Padova), con distanze brevi tra una e l’altra, i treni non riuscirebbero a sviluppare velocità medie elevate, vanificando l’ingente investimento di risorse.

QUALI LE ALTERNATIVE ?

Il miglioramento e potenziamento della linea storica o l’opzione zero.
Allo stato attuale, la reale capacità della linea consente un aumento di più del 40% del traffico ferroviario prima di arrivare a saturazione.
Con le nuove tecnologie è possibile un’ottimizzazione in termini di frequenza e velocità dei treni sulla linea esistente, raggiungendo la reale necessità: far funzionare meglio l’esistente per una vera mobilità sostenibile, sia nella lunga che nella breve percorrenza.

Imparare dall’esperienza.
I mass media non parlano dei danni irrimediabili arrecati alle comunità dove è già stata costruita l’Alta Velocità. Ad esempio nel Mugello, la costruzione delle linee AV ha fatto sparire corsi d’acqua e sorgenti e le falde sono state inquinate, mentre i danni economici riconosciuti dal Ministero dell’Ambiente e stabiliti dal giudice del Tribunale di Firenze sono di 150 mln di euro (mentre i danni accertati ammontano a 750 mln di Euro). Le condanne ai vertici sono state tutte annullate dalla Cassazione nel 2016 ed i reati caduti in prescrizione, dopo 15 anni di inchiesta. Questa è la Legge in Italia.

NONOSTANTE TUTTO CIO’
Il 6/6/18 è stato firmato il contratto tra RFI Ferrovie dello Stato- e CEPAV2

MALGRADO

309 prescrizioni (criticità riconosciute) apposte dal CIPE – Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica e dalla Corte dei Conti, in seguito a tutti gli interventi e le osservazioni presentate, che rendono il progetto di fatto NULLO e non più adeguato per le carenze strutturali e progettuali.

L’Amministratore Delegato di FS Renato Mazzoncini sia indagato per turbativa d’asta in concorso e corruzione tra privati nella gara d’appalto per il servizio di Trasporto Pubblico Locale a Parma. Si noti che la “clausola etica” di FS stabilisce che in caso di rinvio a giudizio per certi reati di tipo finanziario contro la Pubblica Amministrazione, non si possa essere eletti in un CDA di una società partecipata dalla Stato.

Duccio Astaldi, presidente della ditta Condotte Spa (terzo gruppo di costruzioni italiano, che partecipa con il 12% al Consorzio CEPAV 2, il General Contractor) sia stato arrestato nell’ambito dell’inchiesta del pm di Messina sulle tangenti per i lavori sulla Siracusa-Gela.

L’azienda Condotte Spa sia in crisi e rischi il tracollo a causa di una drammatica situazione finanziaria. La stessa non ha ancora presentato un piano economico e sono a rischio 3 mila lavoratori. Per legge, le Pubbliche Amministrazioni non possono effettuare pagamenti se non viene esibito il DURC (Certificato di Regolarità Contabile attestante che la ditta è in regola con la legislazione vigente in ambito di tutela del lavoro).

Non intendiamo accettare la distruzione senza precedenti del territorio e dell’ambiente naturale che questo progetto comporta.

Il progresso deve essere inteso come sviluppo sostenibile ed equilibrato del territorio.

Link per approfondimenti utili:
http://www.notavbs.org