Testimonianza da un litorale non più incontaminato

di Nicola A. Samà.

Ho fatto una passeggiata tra “i virdi” del tratto di litorale di Sant’Andrea Ionio (CZ) da Cupìto verso il Vallone di Bruno e oltre, ritenuto da tutti, anche dal FAI, un’oasi incontaminata di rara bellezza.

Ho fatto circa 500 foto. Vorrei fare un elenco degli oggetti mancanti ma è inutile, c’è proprio tutto: vetro, metallo e plastica in abbondanza e in varie forme, in tutti gli anfratti, da far venire la nausea. Inoltre, questa macchia mediterranea di erbe rare risulta devastata da piste ormai stabili di SUV 4×4.

Qualcuno pensa a impedirlo, per accedere esclusivamente a piedi? Finora no!

Non manca proprio nulla, dunque, per smentire la favola della spiaggia incontaminata protetta. Protetta da chi e da che cosa? Forse il FAI ha visto il litorale dall’elicottero, consiglio di fare una passeggiata a piedi. Non c’è differenza dal degrado ambientale, ahimè, pressoché universale.
Questa terra maltrattata vorrebbe gridare il suo dolore, ma resta in silenzio perché sa che è l’uomo che sta facendo male a se stesso.
La contraddizione più lampante è che quel tratto di litorale sarebbe frequentato dagli amanti della natura incontaminata, i quali intendono così allontanarsi dallo squallore della zona affollata e “popolare” di Cupìto.

In realtà, lo squallore lo hanno riproposto qui, ce l’hanno proprio nel cuore… Dunque, anche la categoria dell’uomo-bagnante amante della natura appartiene al mondo delle favole! Ci vorrebbe un squadra di decine di persone per bonificare a tappeto la zona, ma sarebbe del tutto inutile, poiché lo scempio si ripeterebbe ogni anno.

L’Amministrazione Comunale ha le sue responsabilità almeno nel vigilare, ma contro l’inciviltà degli individui ogni battaglia è persa. Se occorre mettere le telecamere, che qualcuno suggerisce, in un posto simile, allora il degrado umano sarebbe completo.

Non si può fare nulla per salvaguardare adeguatamente questo litorale, senza ricorrere ad asfalto e cemento?
Se qualcuno ha una soluzione risolutiva non temporanea, ma definitiva si faccia avanti; per conto mio i rifiuti possono rimanere lì, non intendo più ripetere l’attività di volontario ripulitore. Gli utenti non possono aversene a male, visto che con i loro rifiuti ci convivono bene. Se hanno coscienza ripuliscano loro, almeno a fine stagione.

Personalmente, non ho più speranza, se vado a passeggiare là rispetto il silenzio della Natura e chiudo gli occhi.

 

3 commenti

  1. Smentire le “favole”, comode, anestetizzanti, è qui, da sempre, la prima emergenza.

  2. È triste tutto ciò perché è chiaro e lampante che l’uomo non ha rispetto di se stesso. In una società sempre più individualista, atteggiamento verso il quale ci spinge la politica, con l’aiuto prezzolato dei mass media direi proprio che una buona parte dell’umanità ha fallito.
    La soluzione definitiva quale potrebbe essere? Non lo so.
    Certo è che sé nel nostro paese venissero applicate in modo imparziale e corretto le leggi non assisteremmo a tanti scempi.

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