Lo scempio annunciato della Tuscia

A cura del Gruppo d’Intervento giuridico onlus.

L’associazione ecologista Gruppo d’Intervento giuridico onlus ha inoltrato (3 febbraio 2019) una specifica istanza di accesso civico, informazioni ambientali e adozione degli opportuni provvedimenti riguardo il progetto di realizzazione di un “Impianto fotovoltaico a terra della potenza di circa 150 MWp connesso alla RTN”, proposto dalla società energetica romana DCS s.r.l., in località Pian di Vico, nel Comune di Tuscania (VT).

Quasi 250 ettari di terreni agricoli e formazioni boscose della Tuscia che perderebbero le loro caratteristiche ambientali, paesaggistiche, socio-economiche per diventare una distesa di pannelli fotovoltaici di dubbia utilità.

Attualmente è in corso il procedimento di valutazione di impatto ambientale (V.I.A.) di competenza regionale.

Sono stati coinvolti i Ministeri dei beni e attività culturali (Ministro, Direzione generale Archeologia, Belle Arti e Paesaggio, Soprintendenza territoriale competente) e dell’ambiente (Ministro, Direzione generale valutazioni ambientali), la Regione Lazio (Presidente, Direzioni generali Ambiente e Territorio, Ufficio V.I.A.), il Comune di Tuscania.

La Direzione generale delle Politiche abitative, e la Pianificazione Territoriale, Paesistica e Urbanistica della Regione Lazio, nell’ambito della procedura di V.I.A. in corso (nota prot. n. 763379 del 30 novembre 2018), ha affermato che il progetto in argomento, “qualora venisse realizzato, produrrebbe un notevole impatto, in quanto andrebbe a occupare un’ampia superficie a destinazione agricola” pari a oltre 246 ettari, comprese alcune aree boscate.

Ma non finisce qui, purtroppo: sembra che a breve sarà richiesta la pronuncia di compatibilità ambientale (V.I.A.) anche per altri tre impianti di produzione energetica da fonte fotovoltaica nei Comuni di Tuscania (loc. Poggio della Ginestra), Tarquinia (loc. Casalone) e Viterbo (loc. Castel d’Asso).

Centinaia e centinaia di ettari di terreni agricoli e boscati stravolti dalla speculazione energetica, senza che venga eliminata nemmeno una centrale elettrica alimentata da fonti fossili..

La realizzazione di questi progetti energetici snaturerebbe radicalmente alcuni dei più pregiati paesaggi agrari della Tuscia con pesanti impatti sull’ambiente e sui contesti economico-sociali locali.

L’associazione ecologista Gruppo d’Intervento giuridico onlus ha chiesto un intervento immediato per scongiurare un vero e proprio scempio ambientale annunciato della Tuscia, uno dei migliori esempi di paesaggio storico del Bel Paese.

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