Niente supermercato al lido di Venezia

A cura di CAAL- Comitato Ambientalista Altro Lido.

Vittoria del CAAL al TAR: niente supermercato Alì nell’area destinata a verde pubblico di Ca’ Bianca al Lido di Venezia ! (sentenza 140/2019, pubblicata il 01.02.2019).

Il ricorso nei confronti della deliberazione del Consiglio Comunale n. 46 del 6 ottobre 2016, curato dagli avvocati Alfiero Farinea e Angelo Pozzan era stato presentato il 23 dicembre 2016. Nello stesso giorno tuttavia, il Comune rilasciava il permesso a costruire in deroga in attuazione di detta delibera. Con ordinanza cautelare n. 549 del 9 novembre 2017 il TAR aveva disposto la sospensione dei lavori rinviando il giudizio all’udienza del 22 novembre 2018, ora pubblicato.
Malgrado le eccezioni presentate dalle controparti (Comune di Venezia, Alì s.p.a., Congregazione Armena Mechitarista), il Tribunale Regionale Amministrativo ha riconosciuta la legittimità a ricorrere di due proprietari di unità immobiliari frontisti e dell’associazione CAAL, di cui ha considerato le finalità statutarie e la continuità negli anni dell’azione a difesa dell’ambiente e dei beni comuni nel territorio lagunare.

Nel merito, sono stati accolti pienamente i rilievi circa l’errato procedimento di autorizzazione alla costruzione del supermercato in deroga alle previsioni di piano urbanistico, in contrasto con la specifica normativa regionale (LR 32/2013); ha anzi respinto la richiesta delle controparti – in quanto manifestamente infondata – di procedere per questione di illegittimità costituzionale per detta legge, che consente, si sottolinea, possibilità derogatorie solo per la riqualificazione del patrimonio edilizio esistente e non per aree non edificate ancorché “degradate”.
E’ cioè sconfitta la logica per cui per un’area cosiddetta “degradata” si possa proporre qualsiasi obbrobrio architettonico/paesaggistico. Questa sentenza dovrebbe dunque dissuadere il Comune dal procedere similmente in casi analoghi. E’ un passo importante per evitare altro consumo di suolo (1) da parte dell’Amministrazione, e sarà bene tenerne conto quando si valuterà la redazione del Piano di Interventi o dei singoli parziali provvedimenti che saranno da esso enucleati…

Nel ricorso erano state poste anche altre questioni di legittimità, che il TAR ha ritenuto di assorbire nella prevalente censura di cui sopra, tuttavia il Collegio ha ritenuto di aggiungere un’altra importante censura: ha ritenuto cioè fondato anche il vizio di difetto di motivazione … tenuto conto della necessità di una motivazione particolarmente rigorosa ai fini del rilascio di un titolo di carattere eccezionale quale è il permesso di costruire in deroga allo strumento urbanistico.
Come sosteneva il CAAL, scrive il TAR: “… non sono sufficientemente spiegate le ragioni per le quali un’iniziativa commerciale come quella dei controinteressati, che ha natura privata e speculativa ed è di modeste dimensioni, possa assumere una valenza pubblicistica, in relazione alla circostanza che viene previsto, come contropartita, un intervento volto a rendere fruibile, con opere di limitata entità, un’area che lo strumento urbanistico vigente già destina a verde pubblico”.

La sentenza condanna poi Comune, Alì e Congregazione Armena a rifondere le spese di lite ai ricorrenti. E’ stata in definitiva un’occasione persa dall’Amministrazione Brugnaro per differenziarsi in positivo dalle precedenti che hanno trascurato per decenni di vigilare sugli impegni presi dalla proprietà in occasione dell’approvazione del piano di lottizzazione del 1970 che comprendeva le aree residenziali fra via Colombo, via Sandro Gallo e via Uso di Mare: quell’area era – ed è – destinata a verde attrezzato di uso pubblico (tant’è che per anni Veritas ha curato la sfalciatura per una parte di essa non recintata!). La sentenza del TAR che acclara questa destinazione comporta dunque che il Comune si attivi ora perché questo venga realizzato e si ristori il danno subito per anni dal mancato utilizzo di quell’area di verde ad uso pubblico.

Il CAAL proseguirà la sua azione affinché la cittadinanza possa godere di quell’area, per contrastare le diffuse illegalità, per promuovere l’utilizzo dei contenitori vuoti. Quanto ad Alì, la presenza anche al Lido di questa catena di supermercati può essere preziosa, e “contenitori vuoti” disponibili non mancano!

NOTA:
(1) Da novembre 2015 a luglio 2016 nel comune di Venezia sono stati consumati ben 71,5 kmq di suolo di cui il 45% è stato edificato e con delibera di giunta del 28 gennaio 2019 si prevede la possibilità di ampliare le costruzioni in terraferma su aree agricole.

Leggi la sentenza del TAR.