A Parma si vuole ampliare l’aeroporto per trasformarlo in cargo

Il Comitato “NoCargoParma” scrive una lettera aperta al sindaco di Parma, Federico Pizzarotti.

Sig. Pizzarotti, con il suo post del 15 marzo scorso a sostegno dell’iniziativa “Fridays for Future” svela molte cose interessanti.

La prima è che dimostra di essere un bravo politico, in grado di cavalcare l’onda del consenso sui temi che lo suscitano, come quello ambientale, ma, ci chiediamo, relativamente a questi contenuti, come fa ad avallare l’ampliamento dell’aeroporto per trasformarlo in cargo ?

La seconda è che lei dimostra di ignorare completamente i danni che un aeroporto cargo fa alle persone ed al territorio su cui insiste; dato il suo ruolo istituzionale speriamo sia solo una svista, a cui noi di NoCargoParma possiamo dare rimedio dandole le informazioni necessarie per capire bene di cosa si tratta.

La terza cosa interessante è questo suo continuo insistere sulla “infrastruttura strategica per il territorio” con cui giustifica il sostegno all’ampliamento dell’Aeroporto di Parma. Per favore, ci dia qualche numero a favore di questa sua ipotesi, altrimenti “infrastruttura strategica” rimane solo una parola senza alcun significato.

La quarta è che lei, con questo suo atteggiamento, disattende quello che dovrebbe essere un suo preciso dovere istituzionale, a cui noi di NoCargoParma, invece, la vogliamo riportare. Le citiamo il paragrafo C del capitolo “Attribuzioni per i Servizi Statali” presente sul sito web del Comune di Parma: “c) compete al Sindaco adottare i provvedimenti contingibili ed urgenti ed assumere tutte le iniziative conseguenti ai sensi delle vigenti norme per prevenire ed eliminare pericoli gravi che minacciano l’incolumità dei cittadini.

E un aeroporto cargo la minaccia l’incolumità dei cittadini, eccome se la minaccia, parliamo di problemi cardiovascolari, ischemie, ictus, ritardi nell’apprendimento dei bambini, tumori infantili e tante altre brutte cose.

Per questo le mettiamo a disposizione tutta la documentazione scientifica che abbiamo raccolto e che dimostra inequivocabilmente i danni che un aeroporto cargo provoca alle persone ed in particolare ai bambini.

Non deve far altro che chiederla, anche se buona parte si trova sul sito web dell’Organizzazione Mondiale della Sanità o quello della Commissione Scientifica dell’Unione Europea.

Per ultimo, siccome non è bello e corretto un dialogo senza contraddittorio, la invitiamo ufficialmente qui a Baganzola per un confronto pubblico in cui spiegherà a noi, suoi concittadini, come ed in che modo questa infrastruttura strategica porterà benessere a tutte le migliaia di famiglie che si trovano entro i 6 km dell’Aeroporto di Parma, perché quella sarà l’area di disturbo degli aerei cargo, lo dice l’ARPA con la misurazione strumentale su aeroporti uguali a quello che dovrebbe diventare quello di Parma.

Auspichiamo che al confronto partecipino anche gli altri sostenitori del progetto di ampliamento di cui il Comune di Parma è socio: So.Ge.A.P. in primis, ma anche l’Unione Parmense degli Industriali, la CCIAA, la Provincia, etc.

Rimaniamo in attesa di una disponibilità da parte sua.

Cordiali saluti.

Comitato “NoCargoParma”