Pediatria: un caso irrisolto a Padova

Il paesaggio urbano e l’aggressione al Bastione costruito da Sanmicheli.

Arch. Luisa Calimani.

Se non si accetta questa soluzione (un edificio alto 30 metri a ridosso delle mura rinascimentali di Padova), niente Parco delle Mura”. Questo il diktat perentorio pronunciato da più parti. Ma è il Comune il soggetto istituzionale cui spetta la scelta del Parco lineare delle Mura e altri non hanno l’autorità per impedirlo. Questo però vale se tutti stessero lavorando per il Bene Comune e non per supremazie da affermare.

Questa Città ha bisogno di un “risveglio”, un atto di responsabilità per il ruolo che le compete di vigile, temporaneo,”affidatario” del Bene che ha avuto in consegna provvisoria dai cittadini. Occorre una svolta radicale rispetto al passato, quando il Patrimonio storico-artistico di Padova è stato sacrificato per soddisfare esigenze più o meno legittime, che anche oggi si ripropongono in maniera analoga, con gli stessi protagonisti di 50 anni fa e con la stessa ottusità culturale alla quale ci opponiamo come fece allora il prof. Luigi Piccinato

Qualcuno cerca di oscurare la lungimirante scelta di difendere le Mura da nuove aggressioni con la meschina subdola affermazione che chi vuole proteggere le mura, i bastioni, la storia rinascimentale di questa città, non ha a cuore la salute dei bambini. Mettere i bambini a schermo di scelte sbagliate è meschino. L’esigenza di una rapida soluzione al problema della costruzione del nuovo Ospedale per la mamma e il bambino, non può non suscitare una domanda. Se oggi la situazione è così drammatica, perché non ci si è preoccupati (la Giunta Zaia ad esempio) già negli anni passati di avviare il progetto? Se i piccoli degenti si trovano oggi in condizioni così precarie significa che a suo tempo il problema è stato ignorato o sottovalutato, certamente non affrontato. Il colpevole ritardo è dovuto probabilmente a motivi che con la sanità hanno ben poco a che fare, ovvero alle incertezze sul futuro dei terreni di Padova Est.

La lettera inviata alla Sovrintendenza per chiedere lumi sul rispetto del vincolo del nuovo edificio proposto per Pediatria dal monumentale bastione Cornaro ha suscitato qualche agitazione. Ma perché? Non dovrebbe preoccuparsene chi è convinto di aver agito nel rispetto delle regole, cosa che ogni cittadino è obbligato a fare e ancor più alla loro osservanza sono tenuti coloro che hanno una funzione pubblica.

Un gruppo di Associazioni, con esperienze culturali e professionali nazionali e locali si interroga sull’ineluttabilità di questa nefasta scelta localizzativa che ha visto esprimere pesanti giudizi anche oltre i confini della nostra Regione.
Le associazioni hanno una funzione didattica, mettono saperi esperti a disposizione della collettività, perché chi governa una città possa utilizzarli al fine di compiere scelte non dettate solo da “convenienze” che non sempre rispondono al Bene Comune.

Quando 50 anni fa è stata fatta la scelta di fare l’ospedale di Padova sopra le sue antiche mura caldeggiata allora come ora dall’Università, il Comune tentò di opporsi, ma chi si ribellò decisamente quanto inutilmente a questa scellerata scelta fu il progettista del PRG l’urbanista professor Piccinato. Noi sentiamo il dovere morale, che resterà agli atti di chi vorrà ripercorrere la storia di questa misera vicenda, di fare un’opposizione civile anche a favore di bambini che hanno diritto ad un ambiente confortevole, che non è quello attualmente scelto.

Michele Sanmicheli ha donato a Padova un imponente monumento militare. Quale autorità pensa di avere il diritto di infrangere il rispetto dovuto al Bastione Cornaro, sia per garantirne la visibilità che un edificio alto 30 metri occulterebbe, sia per osservare la distanza anche da ciò che non si vede, ovvero le piazze basse, che ne costituiscono parte integrante?…

Il 17 settembre a Padova si terrà una intera giornata di studio sul tema, qui la locandina dell’appuntamento.