Sfratto dello storico Caffè Greco: il Codice dei Beni Culturali esige la presenza del Ministero per inventariare i beni mobili vincolati

A cura di Italia Nostra, sezione Lazio.

Il 22 ottobre saranno posti i sigilli al Caffè Greco in Via dei Condotti se le leggi dello stato di tutela non saranno rispettate. Il Caffè Greco e i suoi arredi, a partire da 250 anni fa, e quelli recentemente acquisiti sono vincolati dal 1953.

Il Ministero dei Beni Culturali, a tutela dello storico Caffè deve intervenire con autorevolezza sia per bloccare lo sfratto che per inventariare i contenuti vincolati.

Il Codice dei Beni Culturali prevede che, in fase di sfratto esecutivo, un funzionario sia incaricato di presenziare allo sfratto stesso, redigere un verbale ufficiale del contenuto vincolato, quadri, arredi, specchiere, porcellane, suppellettili etc., e inviare diffida al proprietario per eventuali manomissioni o asportazioni.
La soprintendenza Speciale Roma ha, quindi, a norma del Codice dei Beni Culturali, l’obbligo di presenziare allo sfratto esecutivo del 22 ottobre.

Italia Nostra Roma, in quanto portatrice di interessi collettivi farà istanza, a chi di competenza, per poter presenziare allo sfratto esecutivo.

I sigilli all’Antico Caffè Greco significano per Roma e per la comunità internazionale la polverizzazione di una funzione storica irrinunciabile.