Basta cemento nel nostro territorio! Basta vedere le nostre case allagate…

I Comitati e le Associazioni del X Municipio lanciano un grido di allarme
rispetto al declassamento del rischio idrogeologico del nuovo PAI, primo passo verso la cementificazione.

Tre anni fa un folto gruppo di associazioni, CdQ e cittadini del X Municipio si è costituito in Comitato immediatamente dopo aver appreso dell’esistenza di un progetto – presentato a Roma Capitale da una società appartenente al gruppo “Esselunga” – che prevedeva la costruzione di un Mega Centro Commerciale a lato della Via C. Colombo, a 1 km dal mare. Era evidente che le conseguenze dell’edificazione sarebbero state nefaste per l’intero Municipio, con ricadute su: viabilità già al collasso, dissesto idrogeologico, crisi delle piccole e medie imprese, perdita di posti di lavoro.

Nel giro di poche settimane il Comitato ha quindi provveduto ad una massiccia raccolta firme, sia su carta che tramite petizione on-line. Manifestazioni, flash-mob e smart-mob, articoli e approfondimenti hanno posto alla ribalta dell’opinione pubblica la questione, culminando in un’assemblea molto partecipata. L’invito era stato rivolto a tutte le forze
politiche presenti sul territorio che, nella quasi totalità, si professarono solidali con i cittadini e nettamente contrarie al progetto.
Oggi i Comitati e le Associazioni del X Municipio tornano a segnalare il rischio concreto di veder costruire dove MAI si dovrebbe.

La proposta di nuova mappatura delle aree allagabili, contenuta nel piano di assetto idrogeologico PAI ‒ redatto dall’Autorità di Bacino ‒ riporta per molte zone un rischio molto più basso rispetto al precedente pubblicato nel 2016.

Tra le aree declassate, diverse sono quelle su cui insistono imponenti programmi di edilizia residenziale e commerciale: compensazioni, piani di edilizia economica e popolare o di recupero urbano, toponimi e centri commerciali anche di grandi dimensioni come quello dell’Esselunga all’Infernetto.

Attualmente quei progetti devono rispondere a prescrizioni di natura edilizia molto stringenti che, di fatto, ne impediscono la realizzazione. Ma, se quei terreni saranno riconsiderati a basso rischio idrogeologico, come previsto nel nuovo PAI, avranno definitivamente il via libera.

Ribadiamo fermamente che il nostro territorio presenta una elevatissima fragilità idrogeologica e il livello di rischio va mantenuto alto.
L’Autorità di Bacino Fiume Tevere deve considerare, prima di tutto, la sicurezza degli abitanti; valutando fattori non riportati nei modelli di simulazione, quali il pessimo ‒ quando non assente ‒ stato di manutenzione in cui versano i canali che, spesso ostruiti dai rifiuti e dalla vegetazione, impediscono il regolare deflusso delle acque, provocando
allagamenti anche con piogge non eccessive. Aggiungiamo poi che sia la foce del Canale Palocco che quella del Canale dei Pescatori sono spesso insabbiate e l’acqua raccolta ha difficoltà a riversarsi in mare.

Inoltre, l’Autorità di Bacino Fiume Tevere deve tener conto che gli interventi individuati dallo studio di Roma Tre (130 in totale) e ritenuti necessari alla mitigazione del rischio idraulico si basano sull’attuale livello di urbanizzazione. Qualora, nei prossimi anni, si procedesse a edificare, impermeabilizzando ulteriormente il suolo, quegli stessi interventi risulterebbero vani.

Tutto ciò premesso, noi Comitati e Associazioni del X Municipio abbiamo redatto alcune osservazioni e le abbiamo inviate all’ente competente, invitando tutti a fare altrettanto, affinché l’Autorità di Bacino Fiume Tevere applichi il “Principio di precauzione” e mantenga il livello di rischio elevato, come evidenziato nel 2016.
Denunciamo a gran voce l’assordante silenzio da parte di tutte le forze politiche del territorio, che non capiscono o fanno finta di non capire cosa comporti la proposta di nuova mappatura.

La classe politica non si deve limitare ad arrancare nel marasma della burocrazia e a ratificare decisioni prese dai tecnici, ma deve svolgere il ruolo a cui è chiamata nella società e mettere al primo posto la qualità della vita dei propri abitanti e, come in questo caso, la loro incolumità.

Come Comitati e Associazioni continueremo questa battaglia per evitare l’ennesima colata di cemento sul nostro territorio e, se sarà necessario, presenteremo presto il conto…