La lotta al consumo di suolo nella Marca è ancora un concetto espresso solo nella teoria e non in pratica

Il nostro titolo riprende una frase pronunciata nei giorni scorsi da Federico Capraro, presidente di Confcommercio Treviso, riportata da “Oggi Treviso” che testimonia come anche le forze economiche tendano sempre più a considerare gli aspetti negativi che derivano dal consumo di suolo in un’area che, secondo l’ultimo rapporto annuale dell’Ispra presentato pochi giorni fa, pone la provincia di Treviso al quarto posto nazionale tra i principali “divoratori” di terreni liberi a fronte di un’enorme offerta di strutture edilizie inutilizzate.

«Bene ha fatto l’Ispra a calcolare il consumo di suolo. Peccato che non se tenga abbastanza conto. Questi studi – ha sottolineato Capraro – dovrebbero contribuire a redigere adeguate politiche urbane e commerciali, invece contribuiscono a far comprendere che nel nostro territorio la sostenibilità non è messa in pratica».

«Nella zona nord, il Centro Grossisti di Villorba è una ferita inferta ormai 30 anni fa e oggi, di fatto, non rimarginata. A solo 15 chilometri in linea d’aria a Sud – col polo logistico denominato Amazon di Casale – sta per essere creata una situazione analoga. Se ci fosse realmente una esigenza logistica in un territorio ad alta percorrenza non vedo perché non sfruttare il già esistente Centro Grossisti, a ridosso della Pedemontana, senza avviare nuovi impattanti e rischiosi interventi in zone limitrofe. Se la legge regionale parla di consumo di suolo zero, poi ci troviamo con amministrazioni che rispondono alle richieste dei grandi gruppi della distribuzione organizzata e dei privati senza fare riferimento al contesto generale, slegate dalle esigenze attuali che fanno i conti con degli scenari di consumo totalmente mutati. Penso ai nuovi supermercati che faranno riferimento alla strada Ovest, già cannibalizzata da marchi ed insegne, che ha perso l’occasione di diventare una vera “strada – mercato” ordinata e compatibile con i flussi di traffico e con le esigenze reali del consumo».

«Rischiamo di trovarci con colossi di cemento che in breve tempo diventano rovine, scatoloni vuoti, difficilmente riconvertibili ad altri usi. A fine 2019, il consumo di suolo in provincia era pari al 16,7% del totale, la densità di superficie di vendita per mille abitanti, a fine 2018, era già molto alto, pari a: 349,69 mq/1000 abitanti, se a questa aggiungiamo le superfici in fase di approvazione ed imminenti, questo rapporto aumenterà ulteriormente, a totale discapito dell’economia, del traffico, della vivibilità del territorio, dell’imprenditoria esistente. La densità di superficie di vendita deve diventare un criterio fondante di ogni scelta amministrativa. La logica non deve essere comunale, ma di area».

Messaggio chiaro che si aggiunge ai tanti già lanciati sia nei confronti del Governatore Zaia e sia del Governo centrale. Ma le risposte concrete tardano a venire…

Un commento

  1. Perfettamente d accordo ma anche i colossi pieni di soldi da investire , soldi nostri,dovrebbero investire in modo sostenibile come dichiarano di essere. I mezzi ce li hanno. E il governo bloccare il consumo di terreno Vergine immediatamente.

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