Tutelare la Costa dei Trabocchi da interventi scriteriati

A cura di Ebe Giacometti, Italia Nostra.

La Costa Teatina si dispiega nel tratto sud del litorale abruzzese, da Francavilla a mare fino al confine con il Molise. Per il suo pregio paesaggistico e ambientale ha meritato l’istituzione del “Parco Nazionale della Costa Teatina”, che attende soltanto la firma del Presidente della Repubblica.

Lo spostamento della linea ferroviaria adriatica, che vi si sviluppava a ridosso della riva, consente di restituire all’Italia e al mondo paesaggi incontaminati di incomparabile bellezza e la fruizione di un territorio ricco di monumenti, come Santa Maria in Venere, affacciata sul mare, luoghi dannunziani, centri storici pieni di testimonianze artistiche. Tra i beni da tutelare anche le antiche macchine da pesca: i Travocchi, detti anche Trabocchi. Nel sedime della ferrovia dismessa è in corso di realizzazione la tratta abruzzese della Ciclovia Adriatica, cosiddetta “Via Verde della Costa dei Trabocchi”, che consentirà una mobilità ed una fruizione alternative e compatibili con i luoghi.

Questo insieme di opportunità rischia di essere vanificato da alcuni interventi scriteriati. Già si è dovuta registrare una brutta legge Regionale sui Trabocchi, che compromette la funzione testimoniale di questi manufatti, sanandone gli abusi, consentendone l’ampliamento, trasformandoli di fatto in meri ristoranti. Ora si assiste a scelte inappropriate nella realizzazione della ciclovia come pavimentazioni impermeabili, servizi igienici prefabbricati in riva al mare, scarsa cura del contesto naturale e oltraggio alle valenze paesaggistiche. Infine, si apprende di un “regolamento” delle attività autorizzabili, in cui compaiono parcheggi a ridosso dei lidi e la concessione di attività di vendita di alimentari e chincaglierie lungo il percorso.

Questo avviene fuori da qualsiasi pianificazione di insieme, in barba alla Legge Regionale n. 5 del 2007, che prevede un programma di coordinamento per mettere a regime il Sistema delle Aree Protette della Costa Teatina (di cui le aree di sedime ferroviario pure fanno parte), e mentre localmente si fomentano miopi opposizioni all’istituzione del Parco Nazionale della Costa Teatina.

Le sezioni territoriali di Italia Nostra hanno già promosso denunce e partecipano attivamente ai comitati che si vanno costituendo. Il Consiglio Direttivo Nazionale di Italia Nostra solleverà la questione presso le Amministrazioni locali, la Regione Abruzzo, il Governo e il Presidente della Repubblica, ravvisando minacce severe al patrimonio storico-culturale e paesaggistico della Costa Teatina, e intraprenderà una campagna affinché finalmente si istituisca il Parco Nazionale.

Insieme a esponenti della cultura e del mondo accademico, Italia Nostra lancia un appello ai media e all’opinione pubblica chiedendo una grande mobilitazione con l’obiettivo di restituire al Paese la Costa Verde dei Trabocchi.