Netta opposizione alla cementificazione del Parco Ovest di Bergamo

A cura del gruppo Fridays For Future Bergamo.

A fine dicembre l’amministrazione comunale di Bergamo ha annunciato, mediante comunicato alla stampa locale, l’apertura di cinque anni di cantiere nell’area del cosiddetto Parco Ovest 2, finalizzati alla realizzazione di una “Smart City”, con l’edificazione di circa 70 abitazioni, una RSA, un hotel, una struttura commerciale, negozi e diversi lotti di parcheggio (articoli su Eco di Bergamo del 19 e 20 dicembre).

Il Parco Ovest 2 è un’area verde compresa fra via Moroni, l’asse interurbano e la ferrovia, la quale la separa dall’adiacente Parco Ovest o area exGres che si estende fra S. Tommaso e Colognola. È un’area che connette il parco dei Colli al Parco Agricolo situato a sud della città, e che presenta una ricca biodiversità in termini di flora, specie animali e uccelli, anche rare e protette.

Tra il 2011 e il 2012, nell’ambito di un accordo fra Legambiente e il Comune di Bergamo, l’area Parco Ovest compresa tra la ferrovia, la superstrada e la via San Bernardino è stata piantumata con 4000 alberi. Anche per questa parte del Parco sono previsti o in via di attuazione diversi interventi edilizi. Associazioni di quartiere e singoli cittadini, fra i quali il parroco del Villaggio degli Sposi e un ricercatore al quale il comune di Bergamo aveva affidato lo studio della flora urbana, hanno prontamente preso pubblicamente parola per chiedere tutela dell’area e trasparenza da parte del Comune sulla progettualità che la riguarda e coinvolgimento delle realtà del territorio nel processo decisionale.

Il consiglio comunale di Bergamo ha inoltre approvato, nel luglio del 2019, una Dichiarazione di Emergenza Climatica, con la quale ha impegnato la giunta ad aderire alla “Dichiarazione per l’adattamento climatico delle Green City” in vista della seconda Conferenza Nazionale delle Green City del 16 luglio 2019. Tale dichiarazione stabilisce (punto 7) che “è necessario fermare l’impermeabilizzazione e il consumo di nuovo suolo”.

L’assessore Valesini (riqualificazione urbana e urbanistica) ha per conto del comune comunicato alle reti di quartiere la sua disponibilità ad un incontro informativo e ad un confronto con i quartieri interessati.

Come Fridays For Future Bergamo uniamo la nostra voce a quella di tanti cittadini e cittadine: il consumo di suolo si deve arrestare e le strategie del Comune di Bergamo devono essere realmente trasparenti e partecipate. Parco Ovest deve rimanere una delle aree verdi rimaste in città, che negli anni era stata individuata come possibile polmone in un territorio cementificato e ipersfruttato.

Inoltre bisognerebbe ragionare con una visione di insieme: la Cintura Verde è molto più di un sistema di parchi pubblici. Proviamo in poche righe a spiegare cosa è e ha sottolinearne l’importanza. Avvolge da est a ovest la mezzaluna meridionale del corpo urbano andandosi a saldare ad est con il colle Canto e la Maresana, ad ovest con il promontorio della Benaglia e i Colli di Città Alta.

Essa è un corridoio ecologico già esistente, che collega il Parco dei Colli e la pianura agricola della provincia, cuneo naturale di penetrazione nella città e fascia di continuità ecologica con le Prealpi Orobie. La Cintura Verde, con le sue aziende agricole urbane e il suo serbatoio di flora e fauna selvatiche, è l’elemento di congiunzione tra campagna e città: scorcio su una altra Bergamo possibile basata sull’integrazione ecologica piuttosto che sul consumo della natura.

La Cintura Verde non è perciò riducibile a una questione di qualità del verde per il tempo libero, laddove il tema dell’agricoltura urbana si collega a quello della sicurezza alimentare, della salute pubblica e della giustizia ambientale, e dall’estensione delle connessioni ecologiche in città dipende la preservazione della biodiversità e il miglioramento dell’aria nel cuore della regione più inquinata dell’Unione Europea.