Perchè dire “no ipermercato Lavino”: ancora un progetto impattante nella città metropolitana di Bologna

Il progetto che potrebbe essere approvato a breve a Lavino si chiama “Polo funzionale a marcata carat­terizzazione commerciale connesso alla realizzazione di edilizia ERS/ERC a Lavino di Mezzo nel Comune di Anzola dell’Emilia” e consiste in:

1) IPERMERCATO di 10.185mq, parcheggio di 1.024 posti.
2) 183 ALLOGGI EDILIZIA CONVENZIONALE E SOCIALE (?) in 8-9 palazzine da 6 piani, 453 parcheggi.
3) PARCO URBANO di 60.000 mq (area già oggi verde), ma sotto l’alta tensione.

Che significa per la popolazione?

Chi non sarebbe favorevole ad avere a Lavino un punto vendita alimentari e un bel parco, con rilancio di servizi alla persona, visto che i negozi qui chiudono e si sente dire da anni che Lavino è solo un paese “dormitorio”?
Sarebbe un cambiamento auspicabile, se ne derivasse un concreto vantaggio a favore della collettività e non fosse solo uno slogan di facciata. La realtà, invece, è ben diversa: a fronte di un sicuro guadagno per il soggetto privato realizzatore, la comunità di Anzola ne riceverebbe solo svantaggi perdendo suolo vergine, un bene prezioso non rinnovabile, anziché riqualificare l’edificato esistente, perché così è più conveniente per l’imprenditore che dimensiona il progetto sulla sua massima redditività economica.

PRIMA…

Perciò, prima di avvallare a priori un intervento così imponente, pensiamo bene agli impatti che avrà sul nostro territorio in termini di traffico, inquinamento, rumore, qualità della nostra vita:

1. L’ipermercato ha una superficie coperta di mq 10.185, destinato a vendita alimentare e non alimentare ed un parcheggio di 1.024 posti auto:
· Dimensione simile a Ipercoop Centro Borgo (senza la galleria), nel quale si potrebbe insediare un marchio dai prezzi fortemente competitivi e vendite a stock, con richiamo di utenza fin da fuori regione!
· Al suo interno si venderanno anche prodotti non-alimentari, con grave ulteriore pregiudizio per il commercio di vicinato anzolese.
·  Sono previste oltre 3.000 auto in più ogni giorno! Che impatto avrà sul traffico della via Emilia già congestionata nelle ore di punta? E sulla qualità dell’aria che respiriamo? E il rumore dei mezzi pesanti di carico/scarico nelle tarde ore serali o nelle prime ore del mattino?
· Il parcheggio di 1.024 posti auto antistante il supermercato coprirà l’intera superficie oggi adibita a verde con il parco a ridosso della via Emilia.
· Sono presenti altri 5 supermercati in un’area di 8 km quadrati (Coop Anzola, Conad, In’s, Ipercoop Borgo, Lidl), ai quali si aggiungono quelli di Casalecchio e Zola Predosa. Uno studio di Nomisma ha evidenziato che Bologna presenta un tasso di supermercati pro-capite più alto di Milano!

Quindi, un Ipermercato a Lavino, oggettivamente, non serve e non risponde ai bisogni della popolazione.

2. L’edilizia convenzionata e sociale è funzionale alla realizzazione dell’ipermercato che altrimenti non potrebbe essere fatto per l’assenza di una “pubblica utilità”, ma:

· Non è un intervento di natura “popolare” (la lista d’attesa di Anzola non calerà).
· Il vincolo è di soli 12 anni, e dopo? Gli appartamenti andranno sul libero mercato con tutto quello che ne deriverà.
· Il dominio dell’intervento residenziale è metropolitano quindi molti nuovi abitanti verranno da fuori. Su quali strutture graveranno? Non c’è un piano di investimenti sui servizi scolastici, sanitari, di trasporto, aggregativi e sportivi di Lavino.

  1. Gli oneri di urbanizzazione dovrebbero servire, quelli sì, per investimenti sui servizi pubblici, ma sono stati “scontati”, in cambio della realizzazione di opere funzionali solo al supermercato e spacciate per opere pubbliche (l’allargamento della via Emilia e la realizzazione di una nuova rotonda).
    Il costruttore paga poco per quello che farà, vuol dire che la differenza la pagheremo noi cittadini in un modo o nell’altro!
  2. Parco pubblico urbano di 60.000 mq, sembra bello ma, a parte il fatto che l’intervento si “mangia” molto suolo vergine:
    · La manutenzione è a carico del costruttore solo per 8 anni, poi passa al comune, già in debito di risorse per manutenere il verde esistente.
    · Il nuovo parco si troverebbe sotto i tralicci dell’altissima tensione dove è dannoso sostare per più di 4 ore, con rischi di tumori e leucemie per i bambini. Ci portereste i vostri figli a giocare o il cane a passeggio?

Inoltre, ma non meno importante…

  1. Oggi il consumo di suolo è un argomento importantissimo e trascurato per consentire agli investitori del cemento di arricchirsi a danno delle comunità. La Terra ha impiegato alcune migliaia di anni per ricoprire la superficie emersa con uno strato di circa 80 cm. di suolo fertile per la vita (animale e vegetale). In previsione dell’ampliamento previsto della popolazione mondiale le terre coltivabili per produrre cibo devono essere tutelate! Anche per permettere alle altre specie viventi di sopravvivere nella biodiversità. Perciò le amministrazioni (deputate ad essere il braccio operativo dei cittadini e a tutelarli) dovrebbero incentivare il più possibile l’utilizzo di strutture già esistenti attraverso la riqualificazione e non andare incontro agli interessi degli imprenditori che vogliono risparmiare costruendo su suolo vergine.
  2. La Pianura Padana è la zona con l’aria più inquinata d’Europa. I piani-aria adottati fino ad oggi non son stati efficaci, (recente rapporto Mal’Aria di Legambiente, con le regole Ue del 2030 sarebbero fuorilegge 80% delle città). Ciò ha un duplice effetto negativo sulla salute dei cittadini e su quella del Pianeta, malattie e surriscaldamento globale, con alterazione degli equilibri climatici. E’ un problema sanitario, 52.000 morti premature all’anno per cause legate all’inquinamento, senza contare l’impatto sui bambini con malattie croniche come l’asma.

Chiediamo quindi all’amministrazione comunale un percorso partecipato per ottenere i servizi veramente necessari alla cittadinanza attraverso la discussione attiva tra cittadini, comitati, associazioni e Istituzioni per INDIVIDUARE gli interventi da attuare sul territorio.

DOPO…

Prime proposte per Lavino:

  • Creazione di un mercato coperto interno a strutture già esistenti, riqualificate, con l’offerta di produttori alimentari e artigianali locali.
  • Apertura di un servizio medico.
  • Creazione di una rete di servizio di prossimità per anziani, persone in difficoltà o che non possono spostarsi in auto (fare la spesa, pratiche amministrative, ecc.).
  • Altro?

A queste si aggiungeranno altre proposte sulla base della discussione pubblica.

Inoltre è in corso una petizione on line, che può essere sottoscritta qui.

Un commento

  1. La cosiddetta edilizia popolare è solo il cavallo di Troia per costruire una struttura commerciale assolutamente fuori scala e dannosa per il nostro Comune. Lavino putroppo (o per fortuna) è nei pressi di un casello autostadale e della tangenziale di Bologna e questo interessa molto più che ogni altra cosa. Mi chiedo come possa un amministrazione,sedicente Anzola Bene Comune,rinunciare al proprio ruolo di tutela del territorio e del paesaggio (Articolo 8 della Costituzione) e demandare il proprio ruolo ad un “interessatissimo” e altrettanto misterioso soggetto ATTUATORE. Rinuncio al Parco ma vorrei continuare a sorprendermi nel vedere Monte Capra e la giostra di colline innevate dalla via Emilia, com’è sempre stato da 2000 anni

I commenti sono chiusi.