Lombardia – www.salviamoilpaesaggio.it http://www.salviamoilpaesaggio.it/blog Forum italiano dei movimenti per la difesa del paesaggio e lo stop al consumo di suolo Mon, 22 Apr 2024 14:14:20 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.2.5 http://www.salviamoilpaesaggio.it/blog/wp-content/uploads/2011/08/cropped-logo_salviamoilpaesaggio-32x32.jpg Lombardia – www.salviamoilpaesaggio.it http://www.salviamoilpaesaggio.it/blog 32 32 Presentato il ricorso al TAR contro lo stadio a San Donato Milanese http://www.salviamoilpaesaggio.it/blog/2024/04/presentato-il-ricorso-al-tar-contro-lo-stadio-a-san-donato-milanese/ http://www.salviamoilpaesaggio.it/blog/2024/04/presentato-il-ricorso-al-tar-contro-lo-stadio-a-san-donato-milanese/#respond Sat, 20 Apr 2024 21:33:56 +0000 http://www.salviamoilpaesaggio.it/blog/?p=16487 Sostenuti dal Comitato NO STADIO a San Donato Milanese, il 22 marzo scorso tredici cittadini hanno presentato ricorso legale presso il TAR di Milano. L’istanza, ora al vaglio dei giudici, chiede l’annullamento degli atti dell’amministrazione comunale Squeri sullo stadio di AC Milan

Comunicato stampa del Comitato NO STADIO a San Donato Milanese dell’8 aprile 2024

Sono tredici i cittadini di San Donato Milanese e Chiaravalle che, sostenuti in tutto e per tutto dal comitato e coadiuvati da un pool di esperti avvocati, il 22 marzo scorso hanno depositato ufficiale istanza presso la sede di Milano del Tribunale Amministrativo Regionale per chiedere l’annullamento degli atti adottati dall’amministrazione Squeri a favore della realizzazione dello stadio di AC Milan nel quartiere San Francesco a San Donato Milanese.

Il ricorso – un documento corposo di ventitré pagine – chiede nello specifico l’annullamento dei seguenti atti:

• Deliberazione della Giunta Comunale di San Donato Milanese n. 15 del 24/01/2024, pubblicata in data 25 gennaio 2024 avente ad oggetto: “proposta iniziale di variante urbanistica per realizzazione di intervento di trasformazione urbanistica di carattere sportivo (Stadio AC Milan) con rilevanza sovracomunale – valutazione favorevole alla percorribilità”;

• Piano Attuativo (Programma Integrato di Intervento) approvato dall’Amministrazione Comunale, finalizzato a consentire la realizzazione di un progetto insediativo a carattere sportivo con la localizzazione di una Arena Sportiva (nuovo stadio A.C. Milan) della capienza di 70.000 posti circa e strutture annesse e complementari che, per caratteristiche, esigenze e finalità specifiche, oltre a costituire intervento di rilevanza sovracomunale, comporta variante anche allo strumento generale di Governo del Territorio (P.G.T.) e prevede rilevanti opere ed infrastrutture pubbliche e di pubblica utilità, citato nella delibera di Giunta n. 15 del 24/01/2024 e pubblicata in data 25 gennaio 2024, ignoti atti ed estremi;

• Documento Tecnico di Analisi Preliminare ai fini della verifica della percorribilità della proposta All. 1 alla DG 15/2024;

• ogni altro atto connesso, presupposto e/o conseguenziale, anche allo stato ignoto.

Di fronte al rifiuto del sindaco Squeri e delle forze politiche che lo sostengono in consiglio comunale a dialogare seriamente con i cittadini, abbiamo tenuto fede all’impegno che ci eravamo presi fin dal primo momento della costituzione del comitato, ossia quello di fare qualsiasi sforzo e perseguire tutte le strade lecite possibili per fermare un progetto che riteniamo dannoso per il nostro territorio.” – dichiara Innocente Curci, uno dei referenti del Comitato NO STADIO a San Donato Milanese, nonché firmatario del ricorso al TAR – “Tutti i ricorrenti, così come moltissimi altri cittadini di San Donato Milanese, Milano e San Giuliano Milanese, verrebbero danneggiati dalla realizzazione dell’opera e abbiamo sentito il dovere di esporre le nostre ragioni ai giudici amministrativi, convinti di poter essere ascoltati”.

Abbiamo studiato le carte di cui siamo potuti venire in possesso relative al Progetto AC Milan; a nostro giudizio siamo di fronte a numerosi profili di illegittimità che viziano gli atti in oggetto. In particolare la delibera di Giunta comunale presenta molte problematiche dal punto di vista tecnico e giuridico, evidenziate nel ricorso.” – dichiara l’avv. Ilaria Battistini, professionista incaricata dai ricorrenti e che sta fornendo supporto al comitato anche in merito all’istanza di referendum consultivo cittadino depositata in municipio – “Auspichiamo che, a seguito della notifica dell’impugnazione, il Comune si convinca esso stesso circa l’irrealizzabilità dell’opera. Siamo altresì fiduciosi che le altre amministrazioni pubbliche da noi messe a conoscenza dell’atto di impugnazione (Città Metropolitana di Milano e Regione Lombardia) tengano in debito conto quanto evidenziato e ampiamente documentato dai ricorrenti, ancor prima che i giudici si esprimano nel merito.”

Solo a titolo esemplificativo, uno degli elementi emersi dallo studio delle carte e riportato nel ricorso è che in data 28 settembre 2023 la società SportLifeCity, pur non essendo proprietaria né avendo la disponibilità delle aree, presentava comunque in maniera ufficiale al Comune di San Donato Milanese una “Proposta di Variante ex Art.87 e segg. L.R. n.12/05 al P.I.I. AT-SS San Francesco ed al PGT” per la realizzazione di un nuovo complesso insediativo a carattere sportivo con la localizzazione di una arena sportiva, nota anche come nuovo stadio A.C. Milan in località San Francesco. E’ da quello specifico atto che prese avvio l’iter amministrativo comunale, con la conseguente produzione di documenti tecnici da parte degli uffici e l’approvazione della delibera di Giunta; tutto ciò nonostante – ed è utile sottolinearlo nuovamente – il soggetto che aveva presentato istanza di variante non fosse proprietario e nemmeno potesse vantare la disponibilità delle aree coinvolte.

Un altro importantissimo rilievo di tipo procedurale che viene avanzato nel ricorso è riconducibile alla procedura di approvazione della delibera di Giunta comunale n. 15 del 24/01/2024. La Giunta ha infatti sovvertito l’iter normativo, mettendo nero su bianco in prima battuta una “valutazione favorevole in merito alla percorribilità della Proposta Iniziale”, incluso il Documento Tecnico di Analisi Preliminare. Facendo ciò, la Giunta ha soverchiato le prerogative del Consiglio Comunale, arbitrariamente relegato a ratificare (di fatto, a cose già concordate tra i soggetti coinvolti) l’eventuale Accordo di Programma. Ciò determina una palese illegittimità della delibera stessa di Giunta che, superando la norma regionale, stabilisce di rinviare ad un momento successivo l’intervento del Consiglio Comunale.

Tante altre sono le ragioni dell’impugnazione contenute nel ricorso, un documento che obietta sull’operato dell’amministrazione Squeri da un punto di vista burocratico-procedurale, e che evidenzia altresì le ragioni e gli interessi diretti dei cittadini (la salute, per citarne solo uno) che verrebbero messi a rischio.

In questi mesi abbiamo promosso una petizione indirizzata al sindaco di San Donato sottoscritta da più di tremila cittadini che chiede di dire di no al nuovo stadio a San Donato; ci siamo fatti parte attiva con numerose iniziative per informare e discutere nel merito la proposta di variante urbanistica che il Milan vorrebbe definitivamente approvata; abbiamo tessuto relazioni e stiamo collaborando sul territorio con numerose altre realtà associative che stanno manifestando preoccupazione e necessità di essere coinvolte. ” – dichiara Annalisa Molgora, altra referente del Comitato NO STADIO a San Donato Milanese – “Ora abbiamo dato il via alla battaglia legale e lanceremo una campagna di raccolta fondi che ci permetta di far fronte alle tante spese che dovremo affrontare. Siamo fortemente determinati e chiediamo ai cittadini di sostenerci ancora.”

Comitato NO STADIO a San Donato Milanese

comitato@nostadiosdm.it _ nostadiosdm@pec.it

Pagina facebook

Foto del Comitato No Stadio a San Donato Milanese: flashmob del 7 aprile 2024 nei pressi del’Abbazia di Chiaravalle

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Cislago: il nuovo PGT tuteli le aree verdi e agricole http://www.salviamoilpaesaggio.it/blog/2024/03/cislago-il-nuovo-pgt-tuteli-le-aree-verdi-e-agricole/ Thu, 21 Mar 2024 08:03:59 +0000 http://www.salviamoilpaesaggio.it/blog/?p=16435 Il comitato locale di Salviamo il Paesaggio chiede di fermare il consumo di suolo e di estendere il Bosco del Rugareto

Lo scorso 1 marzo, presso la Villa Isacchi, il Comune di Cislago ha organizzato il primo incontro pubblico nell’ambito del percorso partecipativo sul Piano di Governo del Territorio (PGT), al fine di confrontarsi con la comunità locale, per condividere bisogni e idee sul presente e sul futuro del paese.

L’amministrazione ha presentato gli obiettivi del nuovo PGT, la cui elaborazione è stata affidata al Politecnico di Milano, a cui sta lavorando da circa un anno e per il quale è stata da poco avviata la procedura di Valutazione Ambientale Strategica.

Il comitato Salviamo il Paesaggio, attivo da anni sul territorio, è intervenuto per sottolineare l’importanza di preservare e valorizzare le aree verdi e agricole, in un luogo che ha visto la cementificazione di vaste aree, anche per la realizzazione della Pedemontana. Secondo i dati resi noti dal Comune dal 1999 al 2021 c’è stato un incremento del 24,3 % delle aree antropizzate.

Maurizio Cremascoli, portavoce del comitato, ha fatto notare che non si può pensare di consumare ulteriore suolo e che la priorità dovrebbe essere ristrutturare il patrimonio edilizio esistente (case, capannoni, edifici pubblici) e le infrastrutture, che spesso versano in condizioni critiche. Ha ricordato anche che la giurisprudenza consolidata afferma l’inesistenza dei diritti edificatori per i proprietari delle aree dichiarate edificabili nei piani regolatori.

Il comitato l’anno scorso ha consegnato le proprie osservazioni al PGT, che si riferiscono al progetto di estensione del Bosco del Rugareto, elaborato da Salviamo il Paesaggio con il supporto di esperti paesaggisti, agronomi e forestali. Si propone di ampliare verso Nord la superficie attuale del PLIS (Parco Locale di Interesse Sovracomunale), nella zona Oltrestazione. Il Parco attualmente comprende i comuni di Cislago (comune capofila), Gorla Minore, Marnate, e Rescaldina (i primi tre nella provincia di Varese, l’ultimo della Città Metropolitana di Milano). I comuni di Mozzate, Cirimido, Turate, Limido Comasco hanno già manifestato interesse per il progetto, prevedendo di restare nella costituzione del PLIS sotto la Provincia di Como.

Il Parco, la cui superficie è attualmente di circa 1.260 ettari, è costituito da una vasta area boscata (oltre il 70% della superficie) delimitata da distese prative e aree coltivate. L’ampliamento ha lo scopo di tutelare ulteriormente le preziose risorse naturali, paesistiche e storico-culturali del pianalto ad est della Valle del Fiume Olona, proteggendo l’ultimo corridoio ecologico della zona. Sul piano degli organi di gestione il tutto avverrebbe attraverso un accorpamento dell’esistente organigramma, evitando duplicazioni. Si porrebbe invece la necessità di realizzare alcune opere idrauliche, per far fronte alle criticità rappresentate dal rischio di dissesto idrogeologico cui diverse aree sono soggette, per la presenza dei tre torrenti.

Il tema dell’ampliamento è già stato portato anche all’attenzione dell’amministrazione provinciale, con cui Salviamo il Paesaggio ha un dialogo costante, nell’ambito della revisione del Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale, che, tra le altre cose, si focalizza sugli aspetti della difesa del suolo, della rigenerazione territoriale e della fruizione diffusa del paesaggio.

Il comitato ha inviato la PEC al Sindaco di Cislago ed è in attesa di un riscontro.

Comitato Salviamo il Paesaggio Cislago all’Istituto Falcone di Gallarate – 11 marzo 2024

Salviamo il Paesaggio è riuscito a rappresentare le aspettative di tante associazioni del territorio e ad informare e coinvolgere sempre più cittadini, anche giovanissimi. Il Comitato, nell’ambito del progetto Green School, l’11 marzo è stato coinvolto in una giornata dedicata all’ambiente insieme agli studenti e ai docenti dell’Istituto Superiore “Giovanni Falcone” di Gallarate, in occasione della Giornata Nazionale del Paesaggio che è stata festeggiata il 14 marzo. “Abbiamo proposto loro di coinvolgere parenti e amici e di fondare un comitato di Salviamo il Paesaggio nei comuni in cui vivono”, dice Cremascoli. “Fermiamo l’avanzata di cemento e asfalto nei campi agricoli, nei boschi e nei prati”.

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È nato l’Osservatorio per la tutela del suolo e del paesaggio del Nord Est Milanese http://www.salviamoilpaesaggio.it/blog/2024/02/e-nato-losservatorio-per-la-tutela-del-suolo-e-del-paesaggio-del-nord-est-milanese/ Thu, 15 Feb 2024 15:51:43 +0000 http://www.salviamoilpaesaggio.it/blog/?p=16363 Il 6 febbraio 2024 si è costituito l’Osservatorio per la tutela del suolo e del paesaggio del Nord Est Milanese, nato per tutelare il suolo, un bene comune, risorsa fragile consumata dall’occupazione delle superfici verdi libere prodotta dalla speculazione edilizia e dalla proliferazione delle infrastrutture e per offrire una risposta concreta alle emergenze climatiche che mettono in pericolo la nostra esistenza sul Pianeta Terra.

L’Osservatorio è costituito da cittadini, rappresentanti di associazioni ambientaliste, culturali e naturalistiche della Zona omogenea Adda Martesana della Città Metropolitana di Milano che, consapevoli delle conseguenze sempre più pesanti del riscaldamento globale e del consumo di suolo, hanno deciso di unirsi e collaborare per costituire una rete coordinata per monitorare e valutare le attività di pianificazione e gestione del territorio delle nostre amministrazioni, analizzare gli effetti derivanti da strumenti di pianificazione inefficaci a tutelare il suolo e ad arrestarne il Consumo.

Sono soci fondatori dell’Osservatorio: Bene Comune Cernusco ETS, Cernusco in Comune, Custodi del Paesaggio Cassina de’ Pecchi, Salviamo il Lago Gabbana Vimodrone, Fulvio Carcano, Walter Piloni.

L’Osservatorio è aperto a tutti coloro che riconoscono come fine da perseguire la conservazione delle aree verdi libere, degli ecosistemi e degli ambiti naturali, a cui si affiancano la salvaguardia delle aree agricole e dei boschi, la difesa della biodiversità, la tutela del paesaggio e la conservazione del patrimonio culturale, ambientale e architettonico. Strumento essenziale è il monitoraggio del consumo di suolo del nostro territorio, collegato alla mobilitazione contro le decisioni che mettono in pericolo questa risorsa essenziale.

Per contatti, informazioni e adesioni: tutelasuolonordestmi@gmail.com.

Fabio Battagion (Bene Comune Cernusco ETS – Presidente)

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Bornasco: un altro polo logistico sulla Vigentina http://www.salviamoilpaesaggio.it/blog/2024/02/bornasco-un-altro-polo-logistico-sulla-vigentina/ Sun, 11 Feb 2024 07:00:00 +0000 http://www.salviamoilpaesaggio.it/blog/?p=16357 Nella provincia di Pavia la logistica continua a inghiottire terreni agricoli. A Bornasco, dopo il Data Center di Microsoft e la struttura di Vidigulfo, il Comune spalanca le porte a un nuovo polo logistico

di Maria Cariota

Il 2 febbraio 2024 il Settore Tutela Ambientale della Provincia di Pavia ha approvato il Decreto che riconosce l’assoggettabilità alla procedura di Valutazione d’Impatto Ambientale del nuovo polo logistico che dovrebbe essere realizzato a Bornasco.

Rallenta quindi l’iter che il Comune sta cercando di portare avanti in modo spedito. Secondo la sindaca Roberta Bonetti, che aveva chiesto di evitare la V.I.A., “l’intervento sarà occasione di rilancio sociale ed economico, sia per l’indotto sia per gli oneri legati alle opere di urbanizzazione” e non comporterà nuovo consumo di suolo in quanto riguarda “un ambito di trasformazione polifunzionale già pianificato dal PGT per nuove attività”.

Senza molto clamore la Giunta a fine luglio 2023 (Delibera n 51) aveva approvato la proposta di Piano Attuativo della Valtidone Logistic Development S.r.l. per la realizzazione di una struttura destinata alla logistica su un’area di 68.000 mq lungo la strada provinciale 205 Vigentina, a lato della rotatoria che si trova all’entrata del paese.

Da alcuni mesi si è costituito un Comitato spontaneo (No Logistica a Bornasco) che sta cercando di informare i cittadini su quali sarebbero i reali impatti del progetto. Sono molti gli aspetti critici che non emergono dalle valutazioni del Comune.

Innanzitutto il consumo di suolo ci sarebbe eccome: saranno persi per sempre 68.000 mq di terreni agricoli (il magazzino occuperebbe 37.000 mq e i restanti 31.000 mq saranno occupati da parcheggio e verde). La vocazione agricola che caratterizza da sempre l’area non sta particolarmente a cuore agli amministratori locali, visto che a poche centinaia di metri sorgeranno altri due progetti, che sono già stati approvati: il data center della Microsoft (località Fornace di Bornasco) e il polo logistico di Vidigulfo (località Pontelungo); in entrambi i casi saranno distrutti campi agricoli per un’area più grande del doppio del nuovo polo proposto dalla Valtidone.

Come è stato rilevato nel decreto sulla V.I.A. della Provincia di Pavia e nel parere negativo dei Comuni di Siziano e Zeccone, la nuova logistica determinerà poi un incremento estremamente rilevante del traffico (e quindi dell’inquinamento dell’aria), soprattutto di mezzi pesanti, che, secondo il Comitato spontaneo, la Vigentina non potrà sostenere: “i cittadini si sentono traditi da chi afferma che non porterà traffico, smog e non inciderà sulla salute della popolazione, nonostante i dati del progetto dicano esattamente il contrario (i 260 mezzi della nuova logistica di Bornasco – 60 camion e 200 veicoli – si aggiungono ai 350 della logistica di Pontelungo – 150 mezzi pesanti + 200 veicoli – e ai 160 del data center Microsoft alla Fornace – 10 camion + 150 veicoli -)”.

Riguardo al procedimento, oltre alla Valutazione di Impatto Ambientale a cui ha dato avvio la Provincia, si è in attesa di capire in che modo proseguirà l’approvazione del Piano attuativo (che è in variante al PGT, visto che questo prevede l’edificabilità dell’area ma non contempla la logistica tra le destinazioni d’uso possibili): il Comune ad ottobre aveva rinviato la conferenza di servizi di verifica dell’assoggettabilità alla Valutazione Ambientale Strategica perché non aveva correttamente nominato l’autorità procedente e quella competente.

Il Comitato No Logistica a Bornasco continua ad informare sui propri canali di comunicazione e prosegue la raccolta firme iniziata alla fine di settembre, per cercare di fermare il nuovo polo logistico e chiedere al Comune di modificare il PGT definendo inedificabile l’area interessata: “Non lasceremo che cemento e smog uccidano il nostro paese!”.

Sono proprio gli insediamenti della logistica e dei data center, che atterrano soprattutto sulle arterie principali come la Vigentina, ad aver fatto conquistare alla Lombardia, per il terzo anno consecutivo, il triste primato di regione italiana con consumo di suolo più elevato. Nella provincia di Pavia, che si trova in una posizione strategica, tra Milano e Genova, in un anno sono stati sacrificati per la cementificazione 107 ettari di terreni vergini. Bornasco fa parte dei primi dieci comuni lombardi per consumo di suolo pro capite (dati SNPA).

Per contattare il Comitato No Logistica a Bornasco:

nologisticabornasco@gmail.com

351 807 6864

Per le prossime iniziative e tutti gli aggiornamenti segui la pagina fb del comitato

AGGIORNAMENTO del 13.2.2024

Il proponente ritira il progetto di polo logistico. Non rinuncia però a costruire sull’area

Proprio il giorno dopo la pubblicazione del nostro articolo è stata diffusa dai media la notizia del ritiro della proposta da parte della Valtidone Logistic Development Srl. In una nota pubblicata sul sito del Comune il 10 febbraio la Sindaca Bonetti ha comunicato alla cittadinanza che “il quadro complessivo ha infine orientato l’operatore a ritirare l’istanza per il progetto logistico”. La nota spiega che, visto quanto rilevato dal decreto di assoggettabilità alla Valutazione d’Impatto Ambientale emesso dalla Provincia riguardo alla situazione della viabilità di Zeccone, l’alternativa viabilistica per far sì che il traffico non attraversi quel Comune sarebbe il passaggio all’interno di Bornasco: “tale soluzione, non essendo sostenibile dall’operatore, avrebbe comportato anche l’utilizzo di risorse economiche a carico del nostro Comune, con meno introiti dal progetto stesso e minor benefici effettivi per il territorio.”

La società abbandona l’idea della logistica su quell’area ma non rinuncia a costruire. La comunicazione della sindaca infatti prosegue chierando che “grazie anche a fattivi e propositivi incontri con questa amministrazione, l’operatore ha confermato e comunicato la volontà di procedere comunque allo sviluppo del comparto, ma con attività diversa da quella logistica, senza impatto in termini di traffico pesante e – di conseguenza – garantendo la conservazione di tutti gli oneri in capo al Comune”.

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Al Comune di Milano non piace parlare di consumo di suolo! http://www.salviamoilpaesaggio.it/blog/2024/02/al-comune-di-milano-non-piace-parlare-di-consumo-di-suolo/ Thu, 08 Feb 2024 07:50:10 +0000 http://www.salviamoilpaesaggio.it/blog/?p=16352 Cittadini imbavagliati in Consiglio comunale per reclamare la vera partecipazione

Martedì 5 febbraio scorso, alle 16.30, una rappresentanza dei 140 cittadini che hanno firmato per presentare una Domanda a Risposta Immediata (DRI) sull’azzeramento del consumo di suolo a Milano è intervenuta in Consiglio comunale per reclamare il proprio diritto di utilizzare realmente questo strumento democratico. Una protesta dettata dalla constatazione che, a distanza di due mesi e mezzo dalla consegna delle firme, i promotori non sono ancora stati convocati in Consiglio, nonostante il sollecito inviato.

La DRI è un istituto di partecipazione introdotto nel Regolamento della Partecipazione comunale su proposta di Patrizia Bedori, all’epoca consigliera comunale, oggi ispiratrice del movimento “Facciamo l’appello” (ved. articolo pubblicato qualche mese fa su questo blog) , che si batte per riportare il tema del consumo di suolo e del suo azzeramento in cima alle agende degli amministratori comunali e regionali.

Il movimento, forte dell’adesione di una sessantina di comitati, associazioni e gruppi ambientalisti, aveva già protocollato il proprio appello permanente contro il consumo di suolo due volte a Palazzo Marino, a marzo e a settembre 2023, all’attenzione del Sindaco, dell’Assessora Grandi e altri, senza ottenere risposta. Di conseguenza i firmatari, su proposta di Patrizia Bedori, hanno deciso di servirsi della DRI per ottenere ascolto.

Dopo l’intervento in aula consigliare del consigliere e presidente della Commissione Ambiente Carlo Monguzzi, che si è fatto portavoce del loro reclamo, i cittadini si sono alzati applaudendo simbolicamente imbavagliati da foulard.

La DRI, prima assoluta a essere stata formulata da cittadini, è stata presentata al Comune da Gabriele Antonio Mariani, delegato dai 140 firmatari di “Facciamo l’appello”.

La partecipazione vera e spontanea a Milano sembra avere meno spazio di quella programmata e moderata dall’amministrazione nei suoi vari Forum ed eventi…!

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Canturina bis, nuovo cemento e asfalto nel parco http://www.salviamoilpaesaggio.it/blog/2024/01/canturina-bis-nuovo-cemento-e-asfalto-nel-parco/ http://www.salviamoilpaesaggio.it/blog/2024/01/canturina-bis-nuovo-cemento-e-asfalto-nel-parco/#comments Fri, 19 Jan 2024 18:00:00 +0000 http://www.salviamoilpaesaggio.it/blog/?p=16305 Il Coordinamento di comitati e associazioni si oppone al nuovo collegamento stradale Como – Mariano Comense, progettato senza considerare le alternative

Del Coordinamento per una Mobilità Sostenibile – No Canturina bis

E’ stato approvato con deliberazione n° 136 del 21-11-2023 dal Presidente della Provincia di Como, il Progetto di fattibilità tecnica ed economica del nuovo collegamento stradale Como-Mariano Comense “Canturina bis”.

Il Coordinamento per una Mobilità Sostenibile No Canturina bis, dopo aver ottenuto con un accesso agli atti la documentazione ed averla analizzata, ne pubblica un sunto con proprie valutazioni.

IL PERCORSO

L’infrastruttura avrà una lunghezza complessiva di 7.136 metri e correrà all’interno del Parco Regionale delle Groane e della Brughiera, aumentando il consumo di suolo e portando a impatti negativi sugli ecosistemi.

Il tracciato della ipotizzata “tangenziale ovest di Mariano” viene ora incorporato nel progetto denominato “collegamento stradale Como-Mariano Comense Canturina bis” costituendone il lotto 3.

I COSTI

Rispetto alle precedenti valutazioni della Provincia di Como che stimava in 195 milioni di euro il costo della Canturina bis + la tangenziale di Mariano, ora per l’intera infrastruttura viabilistica serviranno ben 334 milioni di euro, circa 47 milioni al chilometro. Si tratta di risorse economiche al momento non disponibili.

I LOTTI

La strada viene suddivisa in 3 lotti. Il primo interessa i comuni di Figino, Carimate e Cantù, dalla rotonda posta tra Corso Europa e via Giovanni da Cermenate fino a via Genova (zona Garden Bedetti).

Il secondo lotto correrà parallelo a via Milano da via Genova fino a via Marche (zona Ipercoop di Mirabello) interessando in superficie numerose aree boscate e coltivi. Il terzo e ultimo tratto, quasi interamente in galleria artificiale, bypasserà, senza accessi diretti, la Novedratese fino a giungere a Mariano Comense nei pressi di via Segantini (zona Cimitero).

L’IMPATTO E L’INVASIVITÀ DELLA STRADA

La realizzazione di 5 gallerie, tra cui 4 artificiali avrà costi energetici e annesse emissioni climalteranti. Per le gallerie artificiali sarà comunque necessario lo sbancamento di coltivi, prati e boschi distruggendo la naturalità esistente. I tratti a raso o in trincea comporteranno invasività, spaccatura, riduzione e separazione delle aree libere e boscate.

Il trasporto dei materiali di scavo che ammontano a circa 413.000 metri cubi da conferire negli appositi siti, incrementerà il traffico pesante sulle arterie stradali esistenti.

IL TRAFFICO

Dallo studio sul traffico a supporto dell’opera è previsto un miglioramento della velocità media di deflusso di soli 2,1 km/h, con una viabilità che comunque rischia di peggiorare verso Cucciago, verso Senna, in via S. Giuseppe e in viale Italia a Vighizzolo, attorno a Mirabello e in via Lombardia, via per Cabiate e via Porta Spinola a Mariano.

LE ALTERNATIVE

La Provincia nella definizione di questo progetto dal costo esorbitante non ha valutato alternative alla costruzione della strada. Una rivalutazione complessiva dei servizi di trasporto pubblico non è stata presa in considerazione.

La promozione di un uso combinato dei mezzi pubblici, potenziando la rete dei trasporti e il rilancio dei collegamenti via pullman tra Como, Cantù e Mariano non vengono nemmeno menzionati. Tantomeno s’è presa in considerazione la creazione o l’efficientamento di nodi di interscambio bus-treno. Ancora una volta invece di innescare politiche che riducano il numero di autoveicoli circolanti, con una visione semplicistica, s’è scelto di spostare i volumi di traffico su di una nuova arteria, divorando ulteriori porzioni di un territorio già massacrato dall’asfalto e dal cemento, senza nemmeno garantire soluzioni durature ad una viabilità estremamente critica.

Continueremo a seguire l’iter di questa insostenibile infrastruttura, continueremo nella nostra azione di informazione, sensibilizzazione e opposizione ad una strada che, se realizzata, ridurrà ulteriormente la naturalità e i preziosi e pochi ecosistemi rimasti sul nostro territorio.

Il Coordinamento per una Mobilità Sostenibile–No Canturina bis

Comunicato stampa del 16 gennaio 2024

Puoi seguire il Coordinamento qui e contattarlo all’indirizzo coordinamento.nocanturinabis@gmail.com

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Abbiategrasso :  Superstrada e Centro Commerciale http://www.salviamoilpaesaggio.it/blog/2024/01/abbiategrasso-superstrada-e-centro-commerciale/ Mon, 15 Jan 2024 23:12:35 +0000 http://www.salviamoilpaesaggio.it/blog/?p=16302 dei Comitati No Tangenziale del Parco del Ticino e del Parco Agricolo Sud Milano

Comunicato stampa del 10 gennaio 2024

Abbiategrasso e l’abbiatense stanno vivendo il loro momento più buio; alcune amministrazioni, Regione Lombardia e ANAS, hanno deciso di trasformare le ultime campagne non cementificate vicino a Milano in una squallida e degradata periferia preferendo una mobilità impattante su gomma all’adeguamento delle strade esistenti e al raddoppio della tratta ferroviaria tra Abbiategrasso e Mortara.

I campi vicino allo scheletro della SILTAL sono stati recintati con una rete arancione che fa finalmente capire a tutti l’enorme dimensione del futuro centro commerciale.

Nello stesso periodo, naturalmente sempre a cavallo delle festività, ANAS ha indetto il bando di gara per l’affidamento dei lavori della tratta C (Ozzero – Albairate) della superstrada depositando il progetto esecutivo.

Il nostro territorio subisce cosi una doppia aggressione che lo modificherà per sempre e cambierà radicalmente in peggio la qualità della vita e della salute dei suoi cittadini.

Gli amministratori dei Comuni favorevoli a questi scempi così come quelli di Regione Lombardia e, impossibile da non citare, il Sindaco di Abbiategrasso, si assumono una responsabilità  devastante rispetto al consegnare alle future generazioni un enorme pezzo di terra compromesso per sempre.

Facciamo poi notare che l’intervento stradale non andrà nè a Malpensa nè a Milano ma finirà su una rotonda ad Albairate e sicuramente aumenterà livelli di traffico sulla strada per Baggio dove non è prevista alcuna riqualificazione. 

I cantieri resteranno aperti per anni aumentando l’inquinamento e, purtroppo, ancora  le persone non conoscono il progetto e credono che “sette chilometri di strada con  cavalcavia , ponti e gallerie artificiali connetteranno al meglio le diverse realtà e anche i tratti interessati dal trasporto su ferro” (dichiarazione della Consigliera regionale della Lega Silvia Scurati).

L’ignoranza regna sovrana in mezzo all’indifferenza.

Già sono arrivate per la seconda volta le lettere di esproprio agli agricoltori.

Aziende agricole frammentate, di cui sei nella zona  interessata dall’enorme ponte in comune di Albairate,  costruito sul Naviglio Grande, la Vigevanese e  la stazione della Bruciata, vedranno i fondi  e i reticoli idrici tagliati da una infrastruttura costosissima e inadeguata a risolvere i problemi di traffico .

Oggi il progetto è profondamente cambiato: la tratta C è una anacronistica circonvallazione di Abbiategrasso che soddisfa gli appetiti speculativi di una classe dirigente inadeguata a governare un territorio agricolo  di pregio. Pensare che, attraverso la legge obiettivo prima e il commissariamento poi, questa infrastruttura  avrebbe dovuto avere un interesse nazionale, cioè collegare l’areoporto di Malpensa alla città di Milano.

Ad oggi ci sono ancora due ricorsi pendenti :

il primo depositato al Tar del Lazio contro la nomina del Commissario Straordinario per palese conflitto di interesse, il secondo al TAR Lombardia contro la chiusura favorevole della Conferenza dei servizi da parte del Commissario che  ha ignorato la contrarietà del Comune di Albairate, di Cassinetta di Lugagnano, di  Boffalora, del Parco del Ticino, del Parco Sud Milano e della Città Metropolitana.

Noi non ci arrendiamo.

La mobilitazione continua, e contiamo sull’aiuto e senso di responsabilità della nostra comunità civile che ama questo territorio per garantire alle prossime generazioni un mondo migliore. 

Comitati No Tangenziale del Parco del Ticino e del Parco Agricolo Sud Milano

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Terreni agricoli a rischio: no al data center a Corsico http://www.salviamoilpaesaggio.it/blog/2024/01/terreni-agricoli-a-rischio-no-al-data-center-a-corsico/ http://www.salviamoilpaesaggio.it/blog/2024/01/terreni-agricoli-a-rischio-no-al-data-center-a-corsico/#comments Tue, 09 Jan 2024 06:00:00 +0000 http://www.salviamoilpaesaggio.it/blog/?p=16295 Richiesta di variante al Piano di Governo del Territorio per il cambio di destinazione d’uso di un’area agricola al confine con il Parco Agricolo Sud Milano per l’insediamento di un data center

Il Circolo Legambiente Il Fontanile Corsico – Buccinasco

Corsico, 3 gennaio 2024 – Il Circolo Legambiente Il Fontanile apprende della richiesta pervenuta all’Amministrazione comunale di Corsico per il cambio di destinazione d’uso di un’area di 105.000 mq da uso agricolo a uso produttivo, per la realizzazione di un data center.

Le socie e i soci del Circolo Legambiente esprimono forte preoccupazione per il destino dell’area interessata che è situata tra lo svincolo della tangenziale Ovest, il Comune di Trezzano sul Naviglio e il Comune di Buccinasco, adiacente al Parco Agricolo Sud Milano. Si tratta di oltre centomila metri quadrati di suolo libero ad oggi utilizzati per attività agricole, che rischia di venire cementificato e quindi impermeabilizzato per la costruzione di un data center.

Nell’attuale scenario ambientale in cui tocchiamo con mano gli effetti della crisi climatica, annate siccitose, alte temperature fuori dalla media, isole di calore, allagamenti, tempeste e altri eventi meteorologici estremi, il suolo è l’alleato più prezioso che abbiamo per contrastare i cambiamenti climatici.

Il suolo infatti è fondamentale per l’assorbimento di Co2, per un substrato fertile che possa accogliere vegetazione e biodiversità, per trattenere l’acqua e per far fronte ai dissesti idrogeologici; lo è ancor di più nel contesto specifico della Città di Corsico che risulta essere già fortemente edificata e cementificata. I dati del Sistema Nazionale per la Protezione dell’ambiente ci dicono infatti che Corsico è tra i 15 comuni più cementificati d’Italia con una copertura di suolo pari al 65,8% * e che è classificata come un’area di media criticità idraulica secondo il regolamento regionale**.

Legambiente ribadisce quindi forte preoccupazione per l’ipotesi di progetto presentata dalla società proponente perché mette a rischio un’enorme porzione di suolo libero a Corsico, equivalente di 15 campi da calcio, tra gli ultimi spazi verdi rimasti, intervenendo in modo sensibile e irreversibile sullo sviluppo urbanistico della città. Ulteriore aggravante è la vicinanza con il Parco Agricolo Sud Milano e il conseguente impatto che un grande insediamento come un data center avrebbe sull’ambiente e sulla natura dell’area protetta confinante.

La logistica e progetti come il data center proposto a Corsico, rappresentano il settore economico responsabile della gran parte del consumo di suolo nel Nord Italia“- dichiara Barbara Meggetto, Presidente di Legambiente Lombardia – “Le proposte sono aggressive e i piccoli comuni finiscono per cedere, mentre è necessario tutelare il suolo rifunzionalizzando le aree industriali dismesse, da rendere disponibili per un nuovo sviluppo economico. I Comuni hanno la responsabilità di arrestare l’investimento su suoli agricoli, i più facili da urbanizzare, unico modo per diminuire il consumo di suolo“.

L’attuale Piano di Governo del Territorio non prevede la possibilità di edificare sull’area interessata ed occorrerebbe una variante del PGT ad hoc, a opera dell’Amministrazione Comunale per un insediamento la cui funzione è di dubbia necessità allo sviluppo del territorio” – aggiunge Silvia Argentiero, Presidente del Circolo Legambiente Il FontanileNon solo la costruzione di un data center non apporterebbe alcun beneficio alla collettività, al contrario la priverebbe di suolo prezioso, un elemento cruciale per il benessere della comunità che non può essere in nessun modo monetizzato o compensato“.

Il Circolo Il Fontanile pone all’attenzione del Comune di Corsico le gravi conseguenze sopracitate derivanti da un eventuale ulteriore consumo di suolo. Chiede pertanto al Sindaco di Corsico, alla Giunta e al Consiglio comunale di rifiutare la richiesta pervenuta e di garantire alla cittadinanza che nuovo suolo non sarà di fatto consumato, proteggendolo oggi e in futuro, valutando la sua annessione al Parco Agricolo Sud Milano.

* Fonte SNPA, 2020

** ai sensi del Regolamento regionale n. 7 del 2017 sull’invarianza idraulica e e idrogeologica, Corsico ricade in area a media criticità idraulica (B)

Il Circolo Legambiente Il Fontanile Corsico – Buccinasco

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Nuovo allarme per la Variante al PGT di Colturano (MI) http://www.salviamoilpaesaggio.it/blog/2024/01/nuovo-allarme-per-la-variante-al-pgt-di-colturano-mi/ Mon, 08 Jan 2024 15:39:20 +0000 http://www.salviamoilpaesaggio.it/blog/?p=16293 L’Amministrazione non spiega l’ipotizzato incremento (38%) del numero di abitanti, con un maggiore traffico di 1.000 veicoli al giorno: previsti 774 nuovi cittadini, mentre l’ISTAT registra un costante calo demografico…

L’Osservatorio permanente contro il consumo di suolo e per la tutela del paesaggio Sud Est Milano ha recentemente ripresentato per la seconda volta (dopo quella del settembre scorso) le proprie osservazioni sulla variante al PGT di Colturano, dichiarando la sua profonda contrarietà a un provvedimento che “distruggerebbe il suolo, bene comune, fragile, prezioso, che ha un valore ambientale, sociale ed economico”.

Il documento inviato all’amministrazione comunale a settembre aveva una premessa, in cui si chiedeva alla politica di giustificare le proprie scelte ai cittadini, nel cui nome amministra. Ne riportiamo alcune parti, che toccano i temi fondamentali che la politica dovrebbe affrontare e in tutto il mondo si stanno, stentatamente e con molte contraddizioni, affrontando.

Purtroppo la maggioranza politica di Colturano, in questo caso, si è dimostrata sorda alle osservazioni ricevute sulla mancanza di reale coinvolgimento dei cittadini, limitandosi a una risposta burocratica e superficiale. Sventolare il fatto che oltre l’80% del territorio comunale è e resta verde, senza precisare che quel suolo è tutelato da vincoli sovracomunali e, quindi, è intoccabile, significa attribuirsi meriti altrui, vantarsi con la stampa e in consiglio comunale di avere un bilancio ecologico del suolo positivo, senza precisare che la parte del suolo prossima alla cementificazione sarà compensata da verde di cui ci si limita a cambiare la destinazione d’uso: una registrazione burocratica, che prescinde dalla realtà e non fa certo onore all’amministrazione comunale. Sull’incremento del numero di abitanti, ipotizzato al 38%, con il previsto aumento del traffico di mille veicoli al giorno, il silenzio dell’amministrazione comunale è stato assordante. Non è stato spiegato da dove usciranno i nuovi 774 cittadini di Colturano, proprio mentre l’ISTAT registra un costante calo demografico. Senza con questo voler sminuire le capacità dell’amministrazione, l’Osservatorio ritiene la sfida demografica un problema che non può essere risolto a livello comunale.

L’Osservatorio si augura una seria riflessione da parte dell’Amministrazione, auspicando  che nella valutazione delle Osservazioni voglia mettere al primo posto il benessere e la salute della comunità colturanese e non la voracità dei costruttori.

L’Osservatorio permanente Sud Est Milano è un organismo composto dalle strutture locali di Italia Nostra, Legambiente, WWF, Slow Food, DESR, Amici di Carlotta, Comitato Tilt Vizzolo, Greensando, Comitato Stop alla logistica Sordio-San Zenone, Associazione per i Vivai proNatura, Associazione per il Parco Sud Milano, N>O>I – Network Organizzazione Innovazione, Associazione Cittadini di Paullo, Comitato salviamo gli alberi di via Galvani a Peschiera Borromeo, Comitato Salviamo il Pratone, Comitato No Logistica di Paullo e Associazione Culturale per l’Autogestione Per questi motivi abbiamo ri-presentato le nostre osservazioni.

Per ulteriori informazioni: Roberto Silvestri (Coordinatore dell’Osservatorio) – email: roberto.silvestri1948@postecert.it.

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Pedemontana, per Cia Centro Lombardia i danni ambientali, economici e sociali saranno incalcolabili http://www.salviamoilpaesaggio.it/blog/2023/12/pedemontana-per-cia-centro-lombardia-i-danni-ambientali-economici-e-sociali-saranno-incalcolabili/ Fri, 22 Dec 2023 10:44:49 +0000 http://www.salviamoilpaesaggio.it/blog/?p=16280 di Cia Agricoltori Centro Lombardia.

Cia Agricoltori Centro Lombardia si dichiara esterrefatta per l’annuncio ufficiale dell’inizio dei lavori nei primi mesi del 2024 dei cantieri per la realizzazione delle Tratte B2 e C di Pedemontana. Una celebrazione in pompa magna quella che si è tenuta venerdì a Meda in villa Antona Traversi alla presenza del ministro Matteo Salvini, un evento volutamente a porte chiuse durante il quale è vergognosamente uscita allo scoperto la volontà di privilegiare gli interessi politici di pochi sulle logiche di benessere dei cittadini, dell’economia locale e dell’ambiente.

Tante parole, tante promesse, tanti proclami, ma in fine dei conti nessuno che ad oggi abbia saputo fornire un’analisi dei costi e dei benefici di questa nuova tratta di Pedemontana, alla quale si aggiunge la famosa e famigerata tratta D Breve, che nemmeno è stata approvata dalla Bei dopo le modifiche apportate in corso di progettazione.

I danni invece ai cittadini, alle aziende, al territorio e all’ambiente sono invece drammaticamente chiari, reali e tangibili.

In primis la sparizione delle imprese agricole, che vedranno i propri terreni espropriati per costruire il tratto D, con l’inevitabile perdita di lavoro degli agricoltori e di tutti coloro che operano nell’indotto della filiera agroalimentare. Un danno economico che si tramuterà inevitabilmente anche in danno sociale: saranno molti i disoccupati che non potranno garantire un futuro dignitoso alle proprie famiglie. L’assenza di produzione agricola coinvolgerà inoltre la qualità e i prezzi degli alimenti: dall’ortofrutta ai cereali, dai latticini agli insaccati, la perdita di prodotti agricoli locali obbligherà i cittadini a dipendere ancora di più dai mercati esteri, cosa che porterà all’aumento di prezzi intaccando le tasche dei consumatori.

Per ciò che riguarda le tematiche ambientali, i danni provocati da Pedemontana saranno molti e rischiano di essere incalcolabili, oltre che irrecuperabili. L’esasperata cementificazione di un territorio, la Brianza, già devastata e privata di terreni boschivi e agricoli, con paesi che hanno più del 90% della propria superficie coperta da cemento (come ad esempio Meda stessa), non può permettersi altri scempi di questo genere. Non ci si dimentichi in tal senso che l’impoverimento del terreno causa, ad ogni pioggia intensa, inondazioni e straripamenti, con paesi interi che si ritrovano allagati, così come succede ogni qualvolta al quartiere Niguarda a Milano, con disagi ai cittadini e danni economici di ampia portata, fatti questi che rappresentano solo il primo passo prima di arrivare a situazioni drammatiche come quelle che abbiamo vissuto solo pochi mesi fa in Emilia Romagna.

La Pianura Padana è un polmone sempre meno verde, che va protetto e non ulteriormente devastato: la costruzione di un’autostrada porterà alla diminuzione di componenti arboree, all’inaridimento di terreni tra i più fertili d’Europa, all’aumento di polveri sottili ed emissioni di gas di scarico, all’estinzione di fauna selvatica, all’inquinamento delle falde acquifere. Il benessere dell’ambiente e dei cittadini sono in pericolo, ad oggi l’unica strada ben visibile a tutti è quella che porta alla distruzione dell’ecosistema.

Sarebbe quindi questa la politica green, che tanto viene decantata dai politici nazionali, ed invocata a gran voce dalla Ue e dalle istituzioni internazionali ? Anziché promuovere la mobilità sostenibile, viene costruita una nuova autostrada a 8 corsie ? Siamo alla più totale follia, un controsenso continuo che stravolge il senso di comunità, di progresso, di benessere.

Cia Agricoltori Centro Lombardia si aggiunge ai numerosi comitati che si sono schierati contro Pedemontana, e chiede con forza che le istituzioni blocchino il prima possibile la costruzione di quest’opera, e che si smetta di ragionare in funzione dell’interessi di pochi ma si pensi al bene della comunità, ovvero di fare quello che dovrebbe sempre essere il compito di chi gestisce la res publica.

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