Variante al PGT di Colturano: ancora consumo di suolo nel Sud Est di Milano

Comunicato Stampa dell’Osservatorio permante contro il consumo di suolo e per la tutela del paesaggio del 18 settembre 2023

Nere nuvole si profilano all’orizzonte nel Sud Est Milano. Il nostro suolo è minacciato.

Progetti megagalattici come lo stadio del Milan a San Donato o pure provocazioni come l’ipotesi di una logistica in pieno Parco Sud a Carpiano, interventi già avviati come il Data Center a Melegnano o pure speculazioni fondiarie come sembra sia quella che interessa l’area della San Carlo sempre a Melegnano confermano la voracità dei proprietari di suolo vergine e il totale disinteresse della politica (fatta salva la lodevole eccezione del comune di Carpiano) per la difesa del suolo e la tutela del benessere e della salute dei cittadini.
Ma non sono solo questi progetti faraonici, anche piccoli comuni seguono e sgomitano per conquistare il loro pezzo di nuovo cemento.

È il caso di Colturano dove una variante al PGT, con il solito blitz ferragostano e con un percorso che nei fatti disincentivava i cittadini a ragionare sul futuro del territorio, sta consumando il poco suolo libero non tutelato da vincoli sovracomunali.
In un periodo in cui la popolazione è in costante decrescita, i dati ISTAT lo certificano e lo stesso comune lo scrive nella variante, si ipotizzano nuovi ambiti residenziali che porterebbero ad un incremento del 38% degli abitanti.
Un traffico indotto di ulteriori mille veicoli al giorno, con conseguenti problemi alla viabilità e aumento dell’inquinamento.
La variante parla anche di cambiamento climatico ma non identifica azioni per mitigarlo, al contrario propone scenari che peggiorano la situazione attuale.
Quale è la logica di questi atteggiamenti schizofrenici?

Il suolo è un bene prezioso e ha un valore, ambientale, sociale e economico; la perdita dei servizi ecosistemici che un terreno vergine ci offre gratuitamente ha un costo annuo di oltre 40mila euro per ettaro. Questi costi sono finanziati dalle tasse, escono dalle nostre tasche, oggi li paghiamo noi, poi li dovranno pagare i nostri figli e i nostri nipoti… e così via, per l’eternità.

Raccogliendo l’allarme della comunità scientifica, le istituzioni hanno stabilito obiettivi di riduzione progressiva e di azzeramento del consumo di suolo. Questo pressante invito è stato recepito dai vari livelli delle istituzioni. L’ignoranza oggi non può essere una giustificazione.
Sembra però che a Colturano la sfida di arrivare a consumo di suolo zero sia stata interpretata
come un invito a fare in fretta e sigillare tutto il suolo fertile al più presto.

Per questi motivi abbiamo presentato le nostre osservazioni dichiarando la nostra profonda
contrarietà a una variante che distruggerebbe il suolo, bene comune, fragile, la cui perdita
sarebbe irreversibile. Ci auguriamo una seria riflessione e auspichiamo che possa ricominciare
la redazione di una variante che realmente si preoccupi della lotta al cambiamento climatico
e che possa garantire benessere e salute alla comunità colturanese e non limitarsi a
soddisfare la voracità dei costruttori.

L’Osservatorio permante contro il consumo di suolo e per la tutela del paesaggio è un organismo composto dalle strutture locali di Italia Nostra, Legambiente, WWF, Slow Food, DESR, Amici di Carlotta, Comitato Tilt Vizzolo, Greensando, Comitato Stop alla logistica Sordio-San Zenone, Associazione per i Vivai proNatura, Associazione per il Parco Sud Milano, N>O>I – Network Organizzazione Innovazione, Associazione Cittadini di Paullo, Comitato salviamo gli alberi di via Galvani a Peschiera Borromeo, Comitato Salviamo il Pratone, Comitato No Logistica di Paullo e Associazione Culturale per l’Autogestione.

Un commento

  1. e’ inaccettabile che persone ottuse e ingorde di denaro possano decidere LIBERAMENTE di distruggere per sempre un territorio , con quale diritto lo fanno ?

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