www.salviamoilpaesaggio.it http://www.salviamoilpaesaggio.it/blog Forum italiano dei movimenti per la difesa del paesaggio e lo stop al consumo di suolo Thu, 17 Oct 2024 14:10:34 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.2.6 http://www.salviamoilpaesaggio.it/blog/wp-content/uploads/2011/08/cropped-logo_salviamoilpaesaggio-32x32.jpg www.salviamoilpaesaggio.it http://www.salviamoilpaesaggio.it/blog 32 32 Il TAR Veneto salva gli oliveti di Brenzone sul Garda http://www.salviamoilpaesaggio.it/blog/2024/10/il-tar-veneto-salva-gli-oliveti-di-brenzone-sul-garda/ http://www.salviamoilpaesaggio.it/blog/2024/10/il-tar-veneto-salva-gli-oliveti-di-brenzone-sul-garda/#respond Thu, 17 Oct 2024 14:09:40 +0000 http://www.salviamoilpaesaggio.it/blog/?p=16805 Accolto il ricorso del GrIG. Una vittoria contro il consumo speculativo del suolo

Comunicato del Gruppo d’Intervento Giuridico del 17.10.2024

Il TAR Veneto accoglie il ricorso GrIG e salva gli oliveti di Brenzone sul Garda. Una vittoria contro il consumo speculativo del suolo

Il T.A.R. Veneto, con la sentenza Sez. II, 16 ottobre 2024, n. 2450, ha accolto il ricorso presentato dal Gruppo d’Intervento Giuridico (GrIG), rappresentato e difeso ottimamente dall’Avv. Eugenio Lequaglie del Foro di Verona, e ha annullato la variante al Piano di Assetto del Territorio (PAT) di perimetrazione dell’edificato urbano consolidato, dove sono consentite di fatto edificazioni esentate dagli obblighi normativi sul consumo del suolo.

In realtà, però, ben otto zone sulle dodici individuate sono aree agricole, in gran parte impreziosite dai caratteristici oliveti gardesani.

La pronuncia dei Giudici amministrativi veneti consente di salvare pregevoli oliveti dalla speculazione immobiliare.

Infatti, “la censurata variante al PAT, approvata con procedura semplificata, aveva la sola finalità di effettuare una ricognizione degli ambiti di urbanizzazione consolidata, secondo la definizione restrittiva datane dalla legge regionale n. 14/2017 (art. 2 lett. e …), approvando quindi una perimetrazione meramente dichiarativa di caratteristiche proprie delle predette aree comunali, da considerarsi ‘già edificate’ e pertanto escluse dal computo dei limiti di suolo consumabile.   Alla luce di tali considerazioni le plurime modifiche introdotte agli AUC (Ambiti di Urbanizzazione Consolidata, n.d.r.), in ampliamento rispetto alla fase di adozione, non possono dirsi rispettose dei canoni guida del piano adottato e della definizione dell’art. 2 della legge regionale in materia di consumo di suolo (che ha la finalità di una progressiva riduzione progressiva del consumo del suolo non ancora urbanizzato, in coerenza con l’obiettivo comunitario di azzerarlo entro l’anno 2050), anche alla luce degli specifici rilievi formulati dalla ricorrente ed esemplificati nella relazione tecnica dalla stessa prodotta in uno con il ricorso”.

Si deve ricordare che la Regione Veneto, con la  legge regionale n. 14 del 2017, ha promosso un processo di revisione sostanziale della disciplina urbanistica ispirata alla consapevolezza della necessità di conservare le  risorse territoriali ed ambientali: in particolare la normativa mira a ridurre progressivamente il consumo di suolo non ancora urbanizzato, in coerenza con l’obiettivo europeo di azzerarlo entro il 2050.

L’obiettivo dovrebbe essere gradualmente raggiunto nel corso del tempo, anche mediante la programmazione regionale e comunale.

Particolare rilievo nell’impianto normativo della legge rivestono le previsioni volte alla riqualificazione edilizia ed ambientale e alla rigenerazione urbana, che prevedono forme ed azioni quali la demolizione di opere incongrue o di elementi di degrado, il recupero, la riqualificazione del patrimonio edilizio esistente e lo sviluppo di tipologie edilizie urbane a basso impatto energetico e ambientale. In proposito viene istituito un fondo regionale per la rigenerazione urbana e per le spese di progettazione e demolizione delle opere incongrue.

In realtà, si dovrebbe dire che le belle intenzioni sono rimaste, purtroppo, ben lontane dalla realtà, vista la continua e indefessa tendenza regionale alla più greve antropizzazione del territorio, tuttavia tali previsioni normative consentono di provare a ricondurre a legittimità le scelte degli Enti locali quando il consumo di territorio deborda assurdamente.

E’ il caso di Brenzone sul Garda, lungo la sponda veronese del Lago di Garda, dove la Regione Veneto ha individuato, con deliberazione Giunta regionale n. 668 del 15 maggio 2018, la quantità massima di consumo di suolo ammesso fino al 2020 in 3,96 ettari, in quanto misura minore tra il valore di cui alla ripartizione effettuata dalla medesima deliberazione e la quantità massima della superficie agricola trasformabile (SAT) prevista dal vigente Piano di assetto del territorio (PAT).

Con la deliberazione Consiglio comunale di Brenzone sul Garda n. 29 del 15 luglio 2021 veniva approvata una variante al PAT, che effettuava la perimetrazione dell’edificato urbano consolidato, dove sono consentite di fatto edificazioni esentate dagli obblighi normativi sul consumo del suolo: nel concreto, però, ben otto zone sulle dodici individuate sono aree agricole, in gran parte impreziosite dai peculiari oliveti gardesani.

Sono tutt’altro che aree edificate o compromesse.

La sentenza del T.A.R. Veneto, accogliendo il ricorso del GrIG, costituisce un importante precedente per contrastare concretamente sul piano giuridico un vero e proprio consumo di suolo agricolo di sensibile valore ambientale, perché la difesa del territorio sia reale e non limitata a enunciazioni di principio non verificate nella realtà dei fatti da controlli ambientali inesistenti.

Gruppo d’Intervento Giuridico (GrIG)

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25° Premio Laura Conti per Tesi di laurea http://www.salviamoilpaesaggio.it/blog/2024/10/25-premio-laura-conti-per-tesi-di-laurea/ http://www.salviamoilpaesaggio.it/blog/2024/10/25-premio-laura-conti-per-tesi-di-laurea/#respond Wed, 16 Oct 2024 08:53:11 +0000 http://www.salviamoilpaesaggio.it/blog/?p=16801 Comunicato di: Fondazione Icu e Ecoistituto del Veneto “Alex Langer”

25° Premio Laura Conti per Tesi di laurea – Ambiente Sostenibilità Educazione Sicurezza Risparmio Solidarietà

Il “Concorso e Premio Laura Conti 2024”, promosso e sostenuto dalla Fondazione ICU di Venezia, quest’anno celebra il suo 25esimo Anniversario di vita.

Nato per ricordare l’importante figura di “Laura Conti”, pioniera delle tematiche ambientaliste negli anni sessanta. Laura Conti fu tra i fondatori della Lega per l’Ambiente e scrittrice e autrice di talento sulla questione dell’educazione, dell’assistenza sociale e d’ambiente.

Il Premio “Laura Conti” ha come obiettivo la valorizzazione e la divulgazione delle tesi di laurea che si occupano delle problematiche legate alla società sostenibile, alle energie rinnovabili, alla mobilità intelligente, al riciclo, ai rifiuti, alla bioedilizia, al commercio equo, alla difesa della natura, allo studio e alla difesa dei diritti dei consumatori e di molto altro ancora.

Oltre, ai premi in denaro di 1000 euro al vincitore, di 500 euro al secondo classificato e di 250 euro al terzo, il Premio “Laura Conti” assegna ogni anno una serie di premi speciali per categoria, inviando ai meritevoli di segnalazione uno specifico attestato. Questo perché la Fondazione ritiene che la maggior parte delle tesi siano il frutto di un grande impegno di ricerca e studio da parte degli studenti e meritano di essere conosciute.

Per tale ragione, i migliori lavori diventano libri editi dall’Ecoistituto del Veneto, o dalla stessa Fondazione ICU, mentre altri vengono fatti conoscere attraverso la rivista Gaia.

Inoltre, tutte le tesi di laurea, verranno nel tempo archiviate con parole chiave in un database on-line. In questo modo potranno essere trovate per soggetto e i vari autori avranno la possibilità di essere messi in contatto con chi volesse approfondire le tematiche affrontate.

Con oltre 4000 tesi visionate, da 25 anni, la Fondazione Icu, in collaborazione con l’Ecoistituto del Veneto “Alex Langer”, attraverso il Premio Laura Conti, svolge un ruolo significativo nel diffondere e promuovere tematiche di interesse socio-ambientale che sono diventate anche utili strumenti in mano ad associazioni e comitati.

Sono ammesse tesi di tutti i livelli, comprese quelle di dottorato e Master, discusse nelle Università italiane, negli anni accademici dal 2010-2011 in poi, inviate entro il 30 Novembre 2024 (farà fede il timbro postale) presso la sede dell’Ecoistituto del Veneto e della Fondazione ICU.

La giuria è composta da Michele Boato, Anna Ciaperoni, Franco Rigosi, Paolo Stevanato.

Per partecipare al Concorso e Premio Laura Conti, è necessario inviare il modulo di partecipazione on-line entro il 30 Novembre 2024.

Tutte le informazioni si trovano nel bando allegato e nei siti dell’Ecoistituto Alex Langer e della Fondazione Icu

FONDAZIONE ICU ed ECOISTITUTO DEL VENETO “Alex Langer”
Viale Venezia, 7 – 30171 Mestre (Venezia)

La sede è aperta da lunedì a venerdì dalle 17.00 alle 18.00
Tel./fax 041/935666 oppure 338/1805195 (solo WhatsApp)
Email: premiolauraconti@gmail.com

Segui anche la pagina FB del Premio

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Reca: solidarietà a Linda Maggiori http://www.salviamoilpaesaggio.it/blog/2024/10/reca-solidarieta-a-linda-maggiori/ http://www.salviamoilpaesaggio.it/blog/2024/10/reca-solidarieta-a-linda-maggiori/#respond Sun, 13 Oct 2024 16:23:14 +0000 http://www.salviamoilpaesaggio.it/blog/?p=16798 Il Forum Salviamo il Paesaggio si unisce al coro di solidarietà per Linda Maggiori. Riportiamo il comunicato della Rete per l’Emergenza Climatica e Ambientale Emilia-Romagna

Comicato stampa del 09.10.2024 di RECA ER (Rete emergenza climatica e ambientale Emilia-Romagna)

Come Reca, Rete emergenza climatica e ambientale Emilia-Romagna, con 90 associazioni e comitati, diamo solidarietà a Linda Maggiori, giornalista freelance e attivista che, come purtroppo capita sempre più spesso a tante attiviste e attivisti, è stata colpita da numerose querele a scopo intimidatorio.

Di seguito la testimonianza diretta di Linda sulle azioni legali che sta subendo: “Nel giro di un anno e mezzo, sono stata denunciata per “diffamazione a mezzo stampa” dal proprietario di un allevamento intensivo di tacchini, uno dei tanti fornitori di Amadori, da un comandante della polizia urbana, da una cooperativa edile, e da uno studio di architetti.

Nel primo caso sul mio blog Faenza Eco-logica avevo raccontato la storia e le criticità di un allevamento dove quasi 39 mila tacchini passano tutta la loro breve vita rinchiusi in capannoni per poi essere portati al macello, riportando gli esposti dei residenti come le campagne europee per limitare fino a vietare allevamenti intensivi oltre i 10 Mila capi. Il pubblico ministero ha chiesto l’archiviazione sottolineando che “l’articolo si limita a ripercorrere la storia dell’azienda agricola, i toni sono moderati, non offendono alcuno, pur esprimendo valutazioni personali su questo”. Ma il proprietario si è opposto all’archiviazione e siamo in
attesa della sentenza per un rinvio a giudizio o archiviazione.

Nel caso della cooperativa edile, ho criticato insieme a tanti altri cittadini la scelta di abbattere ruderi in periodo di letargo dei ricci, chiedendo di aspettare qualche mese. Ho inoltre protestato contro la lottizzazione dell’orto della Ghilana, peraltro alluvionato, con la costruzione di villette. Dopo le proteste (non solo mie ma di tanti cittadini), finite anche nelle TV nazionali, il Comune è retrocesso dall’autorizzazione iniziale. La cooperativa ha intentato contro di me una causa civile chiedendomi 50 mila euro per danni. Il comandante mi ha querelato per un semplice commento, espresso a corredo di un articolo su un terreno confiscato alla mafia, in cui chiedevo perché le forze dell’ordine non avessero vigilato nei dieci anni in cui il
terreno era sotto confisca, ma frequentato da tir che vi avevano sversato materiale ignoto (come evidenziato da foto satellitari). Nel commento non avevo nemmeno nominato per nome e cognome il comandante, visto che negli anni si erano avvicendati vari comandanti.

Recentemente ho ricevuto una nuova querela da uno studio di architetti dove lavora anche un consigliere comunale di maggioranza, per un post di un anno fa dove avevo ricostruito la storia di un villaggio sorto (nel 2008) vicino al torrente Marzeno, a pianterreno e seminterrato (quindi senza un piano alto dove scappare in caso di piena), villette alluvionate tre volte in 16 mesi e con 4 ordini di sgombero. La mia colpa sarebbe quella di aver descritto il progetto come molto pericoloso. Ma se non è pericoloso vivere in quelle case, perché vengono evacuate ad ogni allerta rossa?”

Linda è difesa dall’avvocato Andrea di Pietro del Foro di Roma e in parte sostenuta nelle sue spese legali dalle associazioni Ossigeno per l’informazione e Frontline Defenders, encomiabili associazioni per la libertà di stampa. È evidente che queste querele abbiano l’obiettivo soffocare la cittadinanza attiva e le legittime proteste di fronte a ingiustizie ambientali (allevamenti intensivi, consumo di suolo, inquinamento…) questioni che come Reca denunciamo quotidianamente e abbiamo proposto varie proposte di legge.

Queste denunce sono però un pesante deterrente alla libertà di stampa, di critica e di espressione.

Aggiunto ai recenti provvedimenti repressivi sulla libertà di manifestare sono un allarmante campanello di allarme per una democrazia sempre più in crisi.
Peraltroobbligano giornalisti e attivisti, spesso precari, a una stato di ansia, apprensione e difficoltà economiche, mentre i “potenti” hanno studi di avvocati già alle proprie dipendenze.

Ma noi, come Linda, non ci lasciamo imbavagliare.
Allora denunciateci tutti.

RECA (Rete per l’Emergenza Climatica e Ambientale Emilia-Romagna) 

Linda Maggiori è giornalista freelance e attivista ambientale, vive a Faenza dove sperimenta uno stile di vita sostenibile: senz’auto e a rifiuti (quasi) zero. Collabora con Terra Nuova, Altreconomia, il Manifesto, Envi.info, Valori e Pressenza. Attiva in vari comitati, tra cui la Campagna per il Clima Fuori dal Fossile e la Rete delle Mamme da Nord a Sud, una rete di associazioni femminili contro la devastazione ambientale e per la salute. È autrice di numerosi libri, tra cui “Mamme Ribelli. Le mille battaglie da Nord a Sud contro l’inquinamento e per la salute di tutti” (Terra Nuova ed.).

Foto: da Terra Nuova Edizioni

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Il Parco nazionale di Portofino rimane http://www.salviamoilpaesaggio.it/blog/2024/10/il-parco-nazionale-di-portofino-rimane/ http://www.salviamoilpaesaggio.it/blog/2024/10/il-parco-nazionale-di-portofino-rimane/#respond Sat, 12 Oct 2024 21:32:09 +0000 http://www.salviamoilpaesaggio.it/blog/?p=16793 Sono errate molte interpretazioni date alla sentenza TAR, sottolineano le associazioni in un comunicato

Comunicato stampa di Italia Nostra, Legambiente, Lipu, WWF del 09.10.2024

Il TAR conferma la legittimità del perimetro provvisorio del Parco Nazionale di Portofino sebbene per motivi formali e procedurali annulli il Comitato di Gestione provvisoria e la zonizzazione provvisoria dall’area protetta con la relativa modulazione delle misure di conservazione. In attesa delle nuove misure di conservazione e della nomina del nuovo Comitato di Gestione, le misure di salvaguardia provvisorie applicabili all’interno della perimetrazione dovranno essere quelle obbligatorie dettate dalla legge quadro sulle aree protette.
Soddisfazione esprimono le associazioni ambientaliste Italia Nostra, Legambiente, Lipu e WWF Italia a seguito della sentenza del Tar Liguria pubblicata il 7 ottobre in relazione alle alterne vicende relative alla istituzione del Parco Nazionale di Portofino.

Perimetrazione provvisoria confermata

Contrariamente alla prima pronuncia dei magistrati liguri intervenuta nel 2022 che aveva annullato integralmente il decreto istitutivo della perimetrazione e delle misure di salvaguardia del Parco nazionale, è stata finalmente riconosciuta e confermata la legittimità e l’efficacia della perimetrazione provvisoria ad 11 comuni che costituisce l’elemento più rilevante del procedimento volto all’istituzione definitiva del parco nazionale.

La perimetrazione provvisoria, individuata secondo le indicazioni tecnico-scientifiche dell’ISPRA, risulta, infatti, il fondamento sul quale operare le scelte di discrezionalità mista tecnica ed amministrativa al fine di individuare i confini definitivi dell’area protetta così come ha sancito il Tar in un passaggio importantissimo delle sentenza e, conseguentemente, le valutazioni di carattere politico amministrativo che concorreranno a formare la prescritta e necessaria intesa tra lo Stato e la Regione, dovranno comunque tenere conto della perimetrazione individuata in base alle scelte di carattere scientifico ora validate anche dal Tar Liguria.
La statuizione, quindi, rappresenta un importantissimo risultato alla luce del fatto che, solo due anni fa, anche la perimetrazione provvisoria era stata dichiarata illegittima dai magistrati amministrativi.

Peraltro, le associazioni evidenziano che l’annullamento delle misure di conservazione specifiche del Parco di Portofino sono compensate dall’immediata efficacia ex lege delle misure generali di salvaguardia provvisoria dettate dalla legge quadro sulle aree protette – valide per tutte le aree provvisoriamente individuate – che, oltre a disciplinare l’attività edilizia, richiamano espressamente l’applicazione dei divieti generali (tra i quali l’uccisione di animali e il conseguente divieto di esercizio venatorio) all’interno del perimetro dell’area, lettura dell’impianto normativo già confermata anche da fonti ministeriali. Queste misure, peraltro, sono inevitabilmente più stringenti perché applicate uniformemente su tutto il territorio del parco senza le differenziazioni che la zonizzazione annullata prevedeva.

Il Ministero è, quindi, ora chiamato – stante la vigenza e l’efficacia della perimetrazione provvisoria e della conseguente immediata efficacia delle misure generali di conservazione e dei divieti di cui alla legge quadro – a formulare, senza ritardo, nuove misure di salvaguardia specifiche, sottoporle ai Comuni e alla Regione per le determinazioni di loro competenza e a rinominare il Comitato di gestione provvisoria, così da approdare, senza ulteriori contestazioni, alla seconda ed ultima fase del procedimento avente ad oggetto la perimetrazione e l’istituzione definitiva del parco nazionale.

Su tale ultimo aspetto le Associazioni chiederanno immediatamente al Ministero di ottemperare senza ritardo alle statuizioni del Tar Liguria affinché volga finalmente al termine la stagione dell’intollerabile incertezza che ha caratterizzato, per anni, la vicenda della istituzione del parco nazionale.

Foto: pagina web del Parco di Portofino Ente Parco Naturale Regionale

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Urbs Civitas Polis, convegno a 5 anni dalla scomparsa di Edoardo Salzano http://www.salviamoilpaesaggio.it/blog/2024/10/urbs-civitas-polis-convegno-a-5-anni-dalla-scomparsa-di-edoardo-salzano/ http://www.salviamoilpaesaggio.it/blog/2024/10/urbs-civitas-polis-convegno-a-5-anni-dalla-scomparsa-di-edoardo-salzano/#comments Tue, 08 Oct 2024 10:20:21 +0000 http://www.salviamoilpaesaggio.it/blog/?p=16789 Il 10 ottobre a Roma si terrà il convegno URBS, CIVITAS, POLIS per ricordare, attraverso la voce di chi lo ha conosciuto, il grande Edoardo Salzano, protagonista dell’urbanistica italiana, scomparso il 23 settembre 2019

“Ingegnere, urbanista, dirigente politico, amministratore pubblico, professore e preside universitario, divulgatore e attivista, fondatore e direttore del sito eddyburg. In ognuno di questi ruoli, ha condotto una battaglia, durata una vita intera, per affermare il primato dell’interesse comune su quello dei singoli, alla ricerca di una città più giusta.

A questo scopo si è dedicato alla divulgazione di un pensiero critico sui temi riguardanti la città e il territorio, sempre argomentati alla luce del contesto storico, sociale e politico. 

Attraverso libri, saggi, articoli di giornale, convegni e incontri pubblici, e, a partire dal 2002, attraverso eddyburg, ha cercato le parole per rendere evidenti, anche al pubblico non esperto, i nessi fra politica, economia e sfruttamento del territorio. E le ha messe a servizio di un impegno politico nel senso pieno del termine. La politica ha racchiuso la sua filosofia di vita, arricchita dalla complessità e molteplicità dei suoi interessi, a partire dalla riflessione sulla città futura, che della politica è una delle massime espressioni.” (eddyburg.it)

“L’uso del territorio, e le sue trasformazioni, devono essere ordinati al maggior benessere di tutti gli abitanti del pianeta, presenti e futuri: la città dei cittadini, e non la città della rendita.” “La città non è comprensibile se non si tiene sempre presente lo stretto legame tra le sue tre dimensioni, – urbs, civitas, polis -, la città come sistema di strutture fisiche, di relazioni sociali, di capacità politica.” (Edoardo Salzano)

Programma del convegno URBS, CIVITAS, POLIS

Roma, 10 ottobre 2024, ore 10:00 – Palazzo Patrizi Clementi – via Cavalletti 2

Coordina Rita Paris

10:00 saluto di Margherita Eichberg Soprintendente ABAP Provincia Viterbo e Etruria Meridionale

10:10 Tomaso Montanari: ricordo di Eddy

10:30 Testimonianze:

Ciao Eddy video a cura di Maria Pia Guermandi e Giuseppina Tonet

Filippo Ciccone L’esperienza di Urbanistica Informazioni

Francesco Erbani La vicenda veneziana

11:15 pausa caffè

11:30 Urbanistica come passione civile

Giulio Tamburini Il periodo della formazione

Giancarlo Storto Negli anni delle riforme

Paolo Berdini Dal piano di Venezia alla deregolamentazione urbanistica

Daniele Iacovone La tutela del paesaggio

Mauro Baioni e Ilaria Boniburini Eddyburg in risposta al declino dell’urbanistica

12:45 L’attualità di un pensiero rigoroso

Vezio De Lucia: Il lascito nelle parole di Eddy

Incontro promosso da Mauro Baioni, Paolo Berdini, Vezio De Lucia, Giancarlo Storto, Giulio Tamburini 

Foto: eddyburg.it

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Rigenerazione Urbana: gli otto DdL diventano un solo testo unificato. Con molte ombre… http://www.salviamoilpaesaggio.it/blog/2024/10/rigenerazione-urbana-gli-otto-ddl-diventano-un-solo-testo-unificato-con-molte-ombre/ http://www.salviamoilpaesaggio.it/blog/2024/10/rigenerazione-urbana-gli-otto-ddl-diventano-un-solo-testo-unificato-con-molte-ombre/#comments Sun, 06 Oct 2024 15:56:00 +0000 http://www.salviamoilpaesaggio.it/blog/?p=16777 di Alessandro Mortarino.

Ancora una volta l’ottava Commissione (Ambiente) del Senato ha rivolto un invito al nostro Forum nazionale Salviamo il Paesaggio, richiedendo un puntuale esame del nuovo testo di legge proposto alla discussione in merito al tema della “Rigenerazione Urbana“. Questa nuova consultazione segue quella dello scorso 3 aprile nella quale la Commissione aveva richiesto un parere su addirittura 7 testi, profondamente differenti tra loro. Qualche settimana dopo, ai DdL esaminati (numero 29, 42, 761, 863, 903, 1028, 1122) si era aggiunto anche il 1131, a prima firma della senatrice Mariastella Gelmini (da poco uscita da Azione).

Ad aprile il Forum aveva espresso con chiarezza le proprie considerazioni, suggerendo innanzitutto alla Commissione l’utilità di non procedere nell’iter legislativo di promulgazione di una norma autonoma, ritenendo la “Rigenerazione Urbana” argomento imprescindibile parte integrante di una più urgente e complessiva legge nazionale a contrasto del consumo di suolo. E nell’esaminare il quadro delle sette proposte allora sul tavolo, il Forum aveva anche posto l’accento sulle difficoltose modalità di analisi e discussione scelte dalla Commissione per questo iter, invitando a non disperdere energie nella valutazione di tanti DdL ben poco integrati tra loro e, semmai, di operare una sintesi tra gli stessi per proporre (innanzitutto agli stessi Commissari, oltre che ad Enti, Ordini professionali, associazioni, forze datoriali e sindacali ecc.) un testo unico da osservare ed emendare.

In aggiunta, il Forum aveva anche preso in considerazione e commentato criticamente parti del DdL AS 761, presentato a prima firma del senatore Maurizio Gasparri, nell’assoluta convinzione che le volontà della politica parlamentare lo avrebbero scelto come testo “unificato” di riferimento.
Ebbene, per l’ennesima volta il Forum ha previsto alla perfezione gli orientamenti delle forze politiche: il testo di legge proposto da Gasparri corrisponde quasi integralmente, infatti, al nuovo testo “unificato” ora in discussione.

Un testo che appare a tratti disarticolato e con intere parti tecniche appena accennate e ancora da sottoporre a definizioni puntuali, sommabili ad una visione generale che possiamo sintetizzare così: “la rigenerazione urbana, per essere utile e sostenibile, non può che essere una rigenerazione senza consumo di suolo“. Un principio purtroppo assente in questo nuovo DdL…

Qui trovate il testo integrale delle “Osservazioni” che il Forum ha trasmesso alla Commissione; vi consigliamo la lettura delle considerazioni riportate a sfondo giallo, che fotografano con particolare sinteticità gli elementi maggiormente critici di questa norma in discussione.

I Commissari vorranno o sapranno recepire le nostre analisi e proposte alternative?
Lo vedremo, ma i segnali non paiono incoraggianti e il suolo libero/naturale pare continuare ad essere considerato un campo di battaglia (di questi tempi, in particolare, non una rosea prospettiva…).

(L’immagine è tratta dal sito della Regione Emilia Romagna).

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No alla base dei Carabinieri nel Parco Migliarino – San Rossore – Massaciuccoli http://www.salviamoilpaesaggio.it/blog/2024/10/no-alla-base-dei-carabinieri-nel-parco-migliarino-san-rossore-massaciuccoli/ Sun, 06 Oct 2024 15:21:54 +0000 http://www.salviamoilpaesaggio.it/blog/?p=16787 Quattordici associazioni ambientaliste e cento primi firmatari prestigiosi lanciano una petizione per chiedere di fermare il progetto: “Stop consumo suolo e perdita biodiversità”

Pubblichiamo il Comunicato Stampa delle associazioni e dei comitati promotori e il testo della Petizione

Comunicato Stampa 04.10.2024

Quattordici associazioni ambientaliste e cento primi firmatari prestigiosi lanciano una petizione: “no alla base nel parco. No al consumo di suolo”

Quattordici associazioni ambientaliste lanciano una petizione per gridare NO alla base dei Carabinieri nel Parco.

Sono: Amici della Terra (Nazionale e Versilia), Apuane libere, Italia nostra (Toscana, Pisa e Versilia), il Comitato per la difesa di Coltano, il Comitato Difesa Alberi Pisa, La città Ecologica, Lipu Toscana, Le voci degli Alberi Pietrasanta, Mountain Wilderness Nazionale, WWF (Alta Toscana e Toscana).

E mettono sul piatto un centinaio di “prime firme” di altissima qualificazione e di rilievo nazionale.

Non è possibile citare qui tutti i 102 firmatari, i cui nomi sono però pubblicati in ordine alfabetico in calce alla petizione, e contenuti nella tabella allegata.

Molti sono i nomi di spicco. In primo luogo colui che ha coordinato la stesura del primo Piano Territoriale del Parco MSRM, l’architetto e urbanista Pierluigi Cervellati. Seguono intellettuali di rilievo come il meteorologo Luca Mercalli e l’archeologo Carlo Tozzi, filosofi come Roberta De Monticelli e Alfonso Maurizio Iacono, giornalisti come Sabrina Giannini della Rai e Fabio Demi già notista del Tirreno, e poi scrittori come Alessandro Agostinelli e Tiziano Fratus, studiosi della sostenibilità ambientale come Elisa Giuliani (prorettrice di UNIPI e membro del del comitato scientifico del Parco) ed Enzo Pranzini, botanici come Amedeo Alpi, Fabio Garbari e Lorenzo Peruzzi (direttore dell’Orto Botanico e presidente del comitato scientifico del Parco MSRM), agronomi come Daniele Zanzi, paesaggisti come Fabrizio Cinelli, il produttore cinematografico Nicola Giuliano, artisti come la drammaturga Barbara Del Bono Idda e animalisti come Carmen Luciano. Si contano ben 56 tra docenti e ricercatori universitari afferenti a una ventina di università italiane ed estere.

Non mancano alcuni ex Presidenti del Parco, come Giancarlo Lunardi e Giovanni Maffei Cardellini, e due ex direttori come Sergio Paglialunga e Andrea Gennai (ora direttore del Parco delle Foreste Casentinesi), oltre al Presidente provinciale dell’Arci Mario di Monte, all’avvocato Carmelo D’Antone, a Rocco Damone, medico dirigente Aoup, al Presidente de “Il Fortino” Fabiano Corsini, all’epidemiologo Fabrizio Bianchi, all’urbanista e saggista Pancho Pardi.

Un gruppo ampio, prestigioso, qualificatissimo e trasversale, che si schiera contro uno scempio ambientale che sarebbe irreversibile.

La petizione è chiarissima: “Esprimiamo ferma contrarietà alla localizzazione della base dei Carabinieri (G.I.S. e 1° Reggimento Paracadutisti “Tuscania”) tra l’area CISAM a San Piero a Grado e la Tenuta Isabella a Pontedera. Essa provocherebbe enorme consumo di suolo, gran parte del quale in area boscata e pregiata del Parco MSRM”. La motivazione è prettamente ambientalista. Si tratta – scrivono le associazioni promotrici – di “un progetto devastante a livello ambientale, che coinvolge una zona boscata nell’Area Interna del Parco MSRM, con la distruzione di decine di ettari di habitat Natura 2000 di bosco planiziale”, un’area che fa parte della Selva Pisana (Scheda IT5170002) ed è tutelata addirittura dall’Unesco. “Si stima – proseguono – che debbano essere abbattute circa diecimila piante, il quadruplo delle 2500 previste nell’accordo firmato nel settembre 2023 al Tavolo Interistituzionale. La distruzione di un ecosistema secolare”.

Associazioni e firmatari si rivolgono ai Sindaci di Pisa e Pontedera e ai Presidenti del Parco e della Regione, e fanno “appello a tutti coloro che hanno responsabilità istituzionali perché si schierino con noi contro questa devastazione ambientale, mutando le scelte fatte in precedenza”.

Si può firmare la petizione QUI

Amici della terra nazionale _ Amici della terra Versilia _ Apuane Libere _ Comitato Difesa Alberi Pisa _ Comitato permanente per la difesa di Coltano _ Italia Nostra Pisa _ Italia Nostra Toscana _ Italia Nostra Versilia _ La Città ecologica _ Le voci degli alberi Pietrasanta _ Lipu Toscana _ Mountain Wilderness nazionale _ WWF Alta Toscana _ WWF Toscana

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Petizione on line lanciata il 04.10.2024

No alla base dei Carabinieri nel Parco MSRM – Stop consumo suolo e perdita biodiversità

Esprimiamo ferma contrarietà alla localizzazione della base dei Carabinieri (Gruppo di Intervento Speciale – G.I.S. e 1° Reggimento Paracadutisti “Tuscania”) tra l’area CISAM a San Piero a Grado e la Tenuta Isabella a Pontedera.

Essa provocherebbe enorme consumo di suolo, gran parte del quale in area boscata e pregiata del Parco MSRM.

Al CISAM la base occuperebbe circa 90 ettari: un’enormità. Si pensi che, a Coltano, la già colossale base occupava 73 ettari, per 440.000 metri cubi di volumetrie. E lì trovavano spazio il poligono di tiro e la pista addestrativa automobilistica (ora localizzati a Pontedera) e pure i Carabinieri Cinofili (non più previsti al CISAM).

Con i circa 40 ettari della Tenuta Isabella, si potrebbe arrivare a un consumo di suolo di circa 130 ettari: 1.300.000 metri quadri! Una estensione quasi doppia di quella del 2022, come doppie potrebbero essere anche le volumetrie, ignorate nei documenti ufficiali.

A Coltano quello scempio fu battuto da una mobilitazione forte ed ampia. Una mobilitazione ancora più grande è necessaria oggi, di fronte ad un progetto ancora più devastante a livello ambientale, che coinvolge una zona boscata nell’Area Interna del Parco MSRM, con la distruzione di decine di ettari di habitat Natura 2000 di bosco planiziale costituito da foreste con alberi secolari, di latifoglie con dominanza di farnia e pinete di pino domestico, Habitat Natura 2000 protetti a livello internazionale.

Si stima che debbano essere abbattute circa diecimila piante, il quadruplo delle 2500 previste nell’accordo firmato nel settembre 2023 al Tavolo Interistituzionale. La distruzione di un ecosistema secolare.

Tutto questo mentre l’Europa, Italia compresa, approva norme per la strategia delle Foreste e della Biodiversità che vincolano gli Stati membri:

 • a piantare almeno 3 miliardi di nuovi alberi;

 • ad adottare misure per il ripristino degli Habitat;

 • ad aumentare la popolazione di uccelli forestali;

 • ad aumentare le aree protette terresti e marine fino al 30% entro il 2030.

Anche il costo complessivo dell’intervento passerebbe dai 190 milioni di euro del 2022 a 520 milioni (di cui 120 per il completamento della bonifica del reattore nucleare RTS-1 di ricerca presente al CISAM).

Ma la necessità e l’urgenza della bonifica dell’ex reattore nucleare, per mettere definitivamente in sicurezza l’area e restituirla decontaminata al Parco, e i relativi stanziamenti, non possono essere usati come un ricatto morale per imporre la devastazione del territorio.

Facciamo appello a tutti coloro che hanno responsabilità istituzionali perché si schierino con noi contro questa devastazione ambientale, mutando le scelte fatte in precedenza.

È ancora possibile fermare il progetto agendo su Governo e Parlamento e promuovendo un percorso partecipativo della cittadinanza indispensabile su un intervento di tale impatto.

I Presidenti della Regione, della Provincia e del Parco, i Sindaci di Pisa e Pontedera si muovano in questa direzione.

Noi ci saremo

ASSOCIAZIONI PROMOTRICI

Amici della terra nazionale Monica Tommasi

Amici della terra Versilia Nadia Pesetti

Apuane Libere Gianluca Briccolani

Comitato Difesa Alberi Pisa Antonio Mori

Comitato permanente per la difesa di Coltano Anita Faccendoni

Italia Nostra Pisa Ewa Karwacka

Italia Nostra Toscana Giuliana Ficini

Italia Nostra Versilia Adolfo Lippi

La Città ecologica Pierluigi D’Amico

Le voci degli alberi Pietrasanta Gabriele Ciucci

Lipu Toscana Andrea Somma

Mountain Wilderness nazionale Luigi Casanova

WWF Alta Toscana Letizia Andreini

WWF Toscana Guido Scoccianti

PRIMI FIRMATARI

Alessandro Agostinelli, Amedeo Alpi, Tiziana Altiero, Franco Angiolini, Ilaria Armenia, Rossana Bernardini, Andrea Bertacchi, Gabriele Berti, Rosanna Betti, Fabrizio Bianchi, Enrico Boschi, Alessandro Bottacci, Sara Brandoli, Adriana Canapa, Donata Ines Maria Catalano, Filippo Cavallo, Claudia Ceccarelli, Pierluigi Cervellati, Gigliola Ciacchini, Daniela Ciccarelli, Fabrizio Cinelli, Alessandro Cini, Marco Collareta, Fabiano Corsini, Marco Cucco, Carmelo D’Antone, Giovanni Damiani, Rocco Damone, Roberta De Monticelli, Barbara Del Bono Idda, Fabio Demi, Francesco Dessì Fulgheri, Mario Di Monte, Enrico Di Pastena, Paolo Donati, Luigia Donnarumma, Fedora Durante, Federica Ferrigno, Tatiana Fioravanti, Dario Franchini, Tiziano Fratus, Federica Frigieri, Fabio Garbari, Andrea Gennai, Daniele Giannetti, Sabrina Giannini, Oreste Giorgetti, Ilaria Giovannini, Angela Giudiceandrea, Elisa Giuliani, Nicola Giuliano, Massimiliano Grava, Alfonso Maurizio Iacono, Ewa Karwacka Codini, Lucrezia Latini, Franca Leverotti, Luciano Luciani, Carmen Luciano, Giancarlo Lunardi, Ugo Macchia, Giovanni Maffei Cardellini, Silvia Mariotti, Giuseppe Martini, Martina Marzari, Pino Matranga, Luca Mercalli, Francesco Mezzatesta, Edith Moscatelli, Rosanna Mugellesi, Guido Nassi, Martina Nasuelli, Federico Niccolini, Angela Nobile, Sergio Paglialunga, Pancho Pardi, Luca Pardi, Rossano Pazzagli, Irene Pellegrino, Lorenzo Peruzzi, Irene Piccini, Claudia Pinelli, Carlo Polidori, Enzo Pranzini, Tommaso Righi, Leonardo Rombai, Marco Salardi, Roberto Sandulli, Giovanni Santangelo, Anna Scandurra, Mirella Scardozzi, Maria Rita Signorini, Antonella Sorace, Alessandro Spinelli, Angelo Tartaglia, Cristiana Torti, Carlo Tozzi, Roberta Trani, Alberto Ugolini, Matteo Vecchi, Virginia Volpi, Daniele Zanzi, Marco Alberto Luca Zuffi.

Per aderire puoi alternativamente:

  •  firmare qui l’appello
  •  inviare una mail a info@lacittaecologica.it
  •  contattare su Facebook i rappresentanti delle Associazioni Ambientaliste promotrici
  •  firmare sui moduli cartacei che saranno diffusi.

L’immagine è una foto di Alessandro Spinelli.

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Maxi-polo logistico di trenta ettari al Campagnone di Tornavento http://www.salviamoilpaesaggio.it/blog/2024/10/maxi-polo-logistico-di-trenta-ettari-al-campagnone-di-tornavento/ http://www.salviamoilpaesaggio.it/blog/2024/10/maxi-polo-logistico-di-trenta-ettari-al-campagnone-di-tornavento/#comments Sat, 05 Oct 2024 07:12:37 +0000 http://www.salviamoilpaesaggio.it/blog/?p=16781 Una nuova distesa di capannoni minaccia la campagna intorno a Malpensa

Pubblichiamo il Comunicato Stampa di Legambiente Lombardia e il testo della Petizione on line lanciata dall’Associazione Viva Via Gaggio

Il Campagnone di Tornavento è a rischio cementificazione

di Legambiente Lombardia – 30.09.2024

Ritorna la proposta di costruire capannoni sull’area del Campagnone con il beneplacito dell’amministrazione comunale di Lonate Pozzolo (VA)

Legambiente: “L’area vincolata in pieno Parco del Ticino non si tocca. Demenziale pensare di costruire a ridosso della Dogana Austroungarica. Proprio perché c’è già l’aeroporto, il territorio va tutelato”.

Ci risiamo. Torna la scellerata proposta di utilizzare il terreno a ridosso del borgo di Tornavento per costruire capannoni. Una scelta, quella dell’attuale amministrazione, che porterebbe a consumare oltre 300mila mq di terreno agricolo, in un’area protetta, inserita nel Piano Territoriale di Coordinamento del Parco del Ticino e pertanto soggetta a condizioni di inedificabilità.

“Le dichiarazioni degli Amministratori di Lonate Pozzolo sono inaccettabili e intollerabili,” dichiarano i circoli Legambiente di Turbigo, Gallarate, Cassano Magnago, Busto Arsizio, unitamente alla sede regionale, ai Circoli Laudato Si’ Busto Arsizio-Gallarate e San Francesco, all’associazione Viva Via Gaggio. “Ancora una volta si parla di monetizzare il territorio e il paesaggio per dar corso all’ennesima speculazione. Chiediamo alla Giunta comunale di ritornare sui propri passi e abbandonare definitivamente questa ipotesi. C’è già abbastanza cemento nelle zone a ridosso di Malpensa, è ora di considerare la natura e il paesaggio come generatori di valore che migliorano la qualità della vita dell’intera comunità”.

Altro che armonizzazione all’interno del paesaggio naturalistico, come si legge nella delibera! Se si andasse avanti con questo progetto, si cancellerebbe un pezzo importante del territorio oggi frequentato da migliaia di persone che apprezzano la bellezza di un luogo riconosciuto come “piccolo Borgo più bello del Varesotto”, ricco di storia, natura, pace – e tranquillità. Oltre a creare un danno irrimediabile.

Legambiente Lombardia

Petizione on line

Fermiamo la cementificazione del Campagnone di Tornavento

di Associazione Viva Via Gaggio – 2.10.2024

La frazione di Tornavento, affacciata direttamente sulla Vallata del fiume Ticino, ha caratteristiche paesaggistiche e naturali uniche ed importanti.

I coni visivi sul Monte Rosa e sulle catene montuose delle Alpi, così come sulla vallata del fiume Ticino, la presenza del Centro Parco Ex Dogana Austroungarica, la strada del Gaggio che si snoda tra la brughiera e i boschi, così come il sistema ciclopedonale sul Canale Villoresi, il Canale Industriale e il fiume Ticino rappresentano un unicum paesaggistico storico e naturalistico da custodire, tutelare e salvaguardare.

Da sempre, il grande “campagnone” che si trova sulla destra in ingresso alla frazione, è parte integrante di questo unicum e la scelta lungimirante di inserire questa zona nel Piano Territoriale di Coordinamento del Parco del Ticino, e quindi soggetta a condizioni di inedificabilità, va letta proprio in considerazione della salvaguardia di questo angolo di Tornavento e della frazione stessa.

Non stiamo parlando di una piccola porzione di territorio, ma di ben 300 mila mq di area agricola.

Una zona da sempre lasciata libera di essere coltivata o anche lasciata incolta, dal grande valore ambientale ed ecosistemico: assorbimento Co2, assorbimento delle piogge, nidificazioni per passeriformi e non solo, rete ecologica di collegamento rispetto agli ecosistemi di brughiera e del sistema dei boschi del pianalto in collegamento con la parte naturale che occupa il declivio e la costa lombarda della valle del Ticino.

L’idea di inserire questa zona che è esterna al Perimetro di Iniziativa Comunale – con una apposita variante al Piano di Governo del Territorio – è folle e decisamente preoccupante, perché andrebbe a snaturare in maniera peggiorativa ed irreversibile la frazione di Tornavento e le caratteristiche per cui è diventata importante e anche famosa nel corso degli anni.

La proposta di insediare in quest’area dei capannoni per la logistica, con a corollario delle opere (la creazione di una ciclopedonale, collinette e parcheggi etc) che andranno ad “abbellire” questa zona, è assolutamente fuori da ogni logica e anche dalla storia, soprattutto in un momento storico ben preciso come quello che stiamo vivendo, dove le conseguenze dei cambiamenti climatici e dove il consumo di suolo vergine ha raggiunto livelli assolutamente insostenibili.

Siamo di fronte ad una vera e propria speculazione edilizia, a scapito dell’intera frazione di Tornavento che perderà per sempre la sua unicità.

Non sembra poi siano prese in seria considerazione le ricadute sulla qualità dell’aria e di conseguenza sulla salute umana, rispetto agli impatti in termini di inquinamento da gas di scarico che produce il traffico pesante, generato dalla realizzazione del centro logistico stesso, così come nulla si dice rispetto alla perdita di biodiversità che una trasformazione di queste dimensioni porta con sé.

Lo stesso dicasi rispetto alla perdita di importanti servizi ecosistemici che questa zona oggi garantisce e che un domani non garantirà più.

Tutti aspetti che nessun tipo di mitigazione e compensazione potranno sanare.

Per maggiori info segui le pagine FB di Viva Via Gaggio e Legambiente Lombardia

Immagini: Google Maps

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http://www.salviamoilpaesaggio.it/blog/2024/10/maxi-polo-logistico-di-trenta-ettari-al-campagnone-di-tornavento/feed/ 2
Il Comune di Calenzano ferma il consumo di suolo http://www.salviamoilpaesaggio.it/blog/2024/09/il-comune-di-calenzano-ferma-il-consumo-di-suolo/ Sun, 29 Sep 2024 09:52:32 +0000 http://www.salviamoilpaesaggio.it/blog/?p=16775 Il 19 settembre scorso il Consiglio Comunale di Calenzano, con la Delibera n 77, ha approvato la Variante al Piano Operativo di salvaguardia delle aree inedificate

Comunicato stampa del Comune di Calenzano del 24.09.2024

Pubblicata sull’Albo Pretorio la Delibera sulla “Variante di Salvaguardia” al Piano Operativo Comunale.

L’adozione della variante al POC è stata deliberata nell’ultima seduta del Consiglio comunale; l’atto è stato votato dal gruppo di maggioranza, non hanno preso parte al voto uscendo dall’aula i gruppi consiliari di opposizione.

Con l’adozione della variante in Consiglio si vanno a modificare alcuni assetti urbanistici, in particolare di quelli relativi alle aree verdi all’interno del territorio urbanizzato in sei aree.

Dopo la pubblicazione sul BURT dell’atto di adozione, prosegue l’iter di formazione della variante, nel quale enti pubblici, associazioni, altre Istituzioni interessate, privati cittadini potranno presentare osservazioni per un periodo di 30 giorni.

“Riteniamo – spiega il sindaco Giuseppo Carovani – sia opportuno salvaguardare le aree inedificate presenti all’interno del territorio urbanizzato, evitando fenomeni di saturazione urbanistica e di saldatura dell’edificato, promuovendo e incentivando il recupero, la riqualificazione e la trasformazione dell’edificato esistente. Questa Amministrazione ritiene esaurita la fase di espansione della città in termini di consumo di suolo e che gli obiettivi di sviluppo vadano ridefiniti come rigenerazione, riconversione e riuso del costruito”.

“Siamo disponibili al confronto – dichiara l’assessore all’urbanistica Marco Venturini – con imprese e aziende, il cui apporto riteniamo fondamentale per lo sviluppo del territorio, tenendo presente che le esigenze del mondo produttivo andranno contemperate con queste direttrici, garantendo una pluralità di interessi pubblici primari, quali i valori paesaggistici ed ambientali, le esigenze di tutela della salute, il corretto sviluppo urbanistico della città”.

Qui il testo della Delibera n 77.

Qui tutti gli elaborati relativi alla Variante al POC.

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Fermiamo insieme il DDL Sicurezza http://www.salviamoilpaesaggio.it/blog/2024/09/fermiamo-insieme-il-ddl-sicurezza/ http://www.salviamoilpaesaggio.it/blog/2024/09/fermiamo-insieme-il-ddl-sicurezza/#comments Sat, 28 Sep 2024 22:18:09 +0000 http://www.salviamoilpaesaggio.it/blog/?p=16765 Il Forum Salviamo il Paesaggio aderisce alla Rete Liberi/e di Lottare Fermiamo insieme il Ddl Sicurezza, che si è formata ad agosto per contrastare il Disegno di Legge n 1660, approvato il 18 settembre scorso dalla Camera dei Deputati e ora all’esame del Senato

Il DDL n 1660, “Disposizioni in materia di sicurezza pubblica, di tutela del personale in servizio, nonché di vittime dell’usura e di ordinamento penitenziario” introduce nuovi reati e inasprisce le sanzioni per i cittadini, i lavoratori e i migranti che esprimono il proprio dissenso. Il DDL ad esempio prevede:

  • reclusione da 6 mesi a 2 anni nel caso in cui più persone impediscano la circolazione su strada o ferrovia:
  • innalzamento delle pene per chi protesta in modo «minaccioso o violento» contro le grandi opere infrastrutturali
  • sanzioni gravi per deturpamento e l’imbrattamento di beni immobili adibiti all’esercizio di funzioni pubbliche; in caso di recidiva la pena prevede fino a 3 anni di carcere e multe fino a 12 mila euro
  • reclusione dai 2 ai 7 anni per le persone senza casa, quelle sfrattate e per coloro che le aiutano
  • aggravamento delle pene per chi pianifica o partecipa a rivolte all’interno delle carceri e nei Cpr, anche per la resistenza passiva; carcere immediato anche per donne incinte o madri di figli con meno di un anno
  • la propaganda delle lotte è punibile fino a 6 anni, potendo essere considerata terrorismo
  • sanzioni potenziate per chi non rispetta le prescrizioni della polizia stradale;
  • maggiori tutele e libertà per gli agenti di polizia: possono detenere fuori dal servizio armi private senza licenza.

Pubblichiamo di seguito il

MANIFESTO della Rete “LIBERI/E DI LOTTARE – FERMIAMO IL DDL 1660”

Da molti anni, con i più svariati pretesti, i governi di diverso colore hanno introdotto leggi per limitare l’agibilità di scioperare, lottare, manifestare.

Il governo Meloni è deciso a proseguire questa operazione facendo un salto sia qualitativo che quantitativo rispetto ai precedenti governi attraverso il disegno di legge 1660, che il 10 settembre passa alle Camere per la discussione e l’approvazione (è stato approvato il 18 settembre scorso dalla Camera dei Deputati e ora e all’esame del Senato – n.d.r.).

Con questa “legge-manganello” il governo vuole “regolare i conti” con tutte le realtà ed esperienze di lotta in corso e creare gli strumenti giuridici necessari per stroncare sul nascere i futuri, inevitabili conflitti sociali. La sempre più marcata tendenza alla guerra sul fronte esterno richiede sul fronte interno un contesto sociale pacificato, e a questo “lavorano” tutti gli apparati dello stato.

Il DDL 1660, introducendo nuovi reati e nuove aggravanti di pena, colpisce insieme le manifestazioni contro le guerre, a cominciare da quelle contro il genocidio di Gaza, e quelle contro la costruzione di nuovi insediamenti militari; i picchetti operai; le proteste contro le “grandi opere”, la catastrofe ecologica, la speculazione energetica; le forme di lotta di cui questi movimenti si dotano per aumentare la propria efficacia come i blocchi stradali e ferroviari; le occupazioni di case sfitte. E contiene norme durissime contro qualsiasi forma di protesta e di resistenza, anche passiva, nelle carceri e nei Centri di reclusione degli immigrati senza permesso di soggiorno, perfino contro le proteste di familiari e solidali a loro supporto.

Il DDL 1660 arriva a punire anche il “terrorismo della parola”, cioè la detenzione di scritti che inneggiano alla lotta – dal momento che, gratta gratta, dietro il ricorso alla categoria “terrorismo”, usato apposta per creare paura, non c’è altro che la lotta di classe e le lotte sociali ed ecologiste.

Il DDL 1660, mentre criminalizza ogni forma di dissenso, prevede la totale impunità per le forze dell’ordine, le quali saranno ulteriormente tutelate nei casi sempre più frequenti di “abuso in divisa” e potranno portare armi anche fuori servizio : massima restrizione della libertà di lottare per tutti/e da un lato, massimo ampliamento della potestà di reprimere, picchiare e punire per le “forze dell’ordine”, messe al riparo da ogni responsabilità per i loro comportamenti.

Questo disegno di legge è parte del più generale programma reazionario del governo Meloni (Dio, patria, famiglia) ed è funzionale all’economia di guerra, alla corsa al riarmo e verso una nuova guerra globale; è scritto sotto dettatura dei comandi militari italiani, europei, NATO, e in linea con il restringimento delle libertà politiche che prende corpo in tutti i paesi del vecchio continente: lo firmano insieme, non a caso, i tre ministri dell’interno, della “difesa” e della “giustizia” (Piantedosi, Crosetto, Nordio).

Una legge liberticida, schiavista, da stato di polizia, che va assolutamente fermata!

Vogliamo unire le nostre forze per respingere questo disegno politico, e affermare che ci riterremo liberi/e di continuare a lottare.

Questo DDL va fermato: ma non saranno certo le opposizioni parlamentari a fermarlo, quelle che negli anni passati hanno varato i decreti Minniti e i decreti Salvini; quelle che sostengono fanaticamente la guerra tra NATO e Russia in Ucraina; quelle che non hanno alzato un dito contro il genocidio in Palestina perché da sempre schierate a favore dell’oppressione coloniale e razzista del sionismo contro le masse palestinesi.

Solo il rilancio delle lotte proletarie, sociali, ecologiste, e contro le guerre in corso, solo un grande movimento unitario contro questo DDL nei luoghi di lavoro, di studio e nelle piazze, potrà impedire l’approvazione della legge e, se questa verrà approvata, contrastarne l’applicazione e fare da argine alla repressione padronale e di stato: è in questa ottica che le nostre assemblee hanno avviato un dialogo tra movimenti ed esperienze che negli anni passati si sono quasi sempre reciprocamente ignorate pur cadendo tutte, in una forma o nell’altra, sotto i colpi di magistratura, polizia e carabinieri.

Per questo, dopo le due assemblee del 21 luglio e del 4 agosto, e l’assemblea indetta dal SI Cobas il 28 luglio, abbiamo messo all’ordine del giorno la costituzione di un coordinamento permanente tra i movimenti, i collettivi, gli organismi, le organizzazioni sindacali, politiche, le singole e i singoli attivisti che condividono l’obiettivo di una mobilitazione unitaria contro il DDL 1660 e il disegno militarista e guerrafondaio che esso esprime, con l’invito a costituire dei nodi locali di questa Rete per promuovere iniziative diffuse di lotta e di sensibilizzazione.

Questo coordinamento prende il nome di Rete Liberi/e di lottare – Fermiamo insieme il DDL 1660 proprio perché in gioco c’è la possibilità stessa di mobilitarsi contro le guerre in corso, contro lo sfruttamento del lavoro, il saccheggio della natura, la speculazione edilizia ed energetica, il razzismo di stato che discrimina le popolazioni immigrate, gli attacchi ai diritti acquisiti delle donne, la possibilità di resistere e lottare per i reclusi nei CPR e nelle carceri, dove ogni giorno si muore di violenza, di torture e di disperazione.

La Rete è aperta ad accogliere chi ne condivida gli obbiettivi, con tre sole (ma imprescindibili) discriminanti: essere per il totale rigetto del DDL, che non è riformabile né emendabile; essere in modo inequivoco contro le guerre in corso e l’economia di guerra, da cui il DDL nasce; impegnare le proprie forze per lo sviluppo di una mobilitazione unitaria, in autunno e oltre l’autunno, con il ricorso a tutti i mezzi di lotta necessari, inclusi quelli che il DDL vuole a tutti i costi interdire.
La vera sfida che ci attende è quella di raggiungere con la nostra propaganda e agitazione un’area della società molto più ampia di quella abitualmente coinvolta nelle proteste e nelle lotte, composta di lavoratori/lavoratrici, disoccupati/e, studenti/studentesse e persone comuni che forse intuiscono i pericoli da noi denunciati, ma ancora non si sono mossi.

Per adesioni fermiamoidecretisicurezza@gmail.com

RETE LIBERI/E DI LOTTARE – FERMIAMO INSIEME IL DDL 1660

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Consulta qui l’ATTO normativo

Segui la Rete sul CANALE TELEGRAM

Approfondisci guardando il SEMINARIO organizzato dalla Rete Liberi/e di Lottare, dell’8 settembre 2024

Manifestazioni in corso in tutta Italia. Nella foto il Presidio di Torino del 28 settembre 2024
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