immigrazione – www.salviamoilpaesaggio.it http://www.salviamoilpaesaggio.it/blog Forum italiano dei movimenti per la difesa del paesaggio e lo stop al consumo di suolo Sun, 21 Jul 2013 21:38:46 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.2.5 http://www.salviamoilpaesaggio.it/blog/wp-content/uploads/2011/08/cropped-logo_salviamoilpaesaggio-32x32.jpg immigrazione – www.salviamoilpaesaggio.it http://www.salviamoilpaesaggio.it/blog 32 32 Aumento della popolazione e consumo di suolo http://www.salviamoilpaesaggio.it/blog/2013/07/aumento-della-popolazione-e-consumo-di-suolo/ http://www.salviamoilpaesaggio.it/blog/2013/07/aumento-della-popolazione-e-consumo-di-suolo/#comments Sun, 21 Jul 2013 21:38:46 +0000 http://www.salviamoilpaesaggio.it/blog/?p=8284 Popolazione-italiana-1861-2011-trend

Perché in Italia ci troviamo oggi ad affrontare la tragedia del consumo di suolo e della distruzione del paesaggio? Alcuni dei motivi li sentiamo nominare spesso: speculazione edilizia, lacune nelle norme di tutela o nella loro applicazione, classe dirigente miope o corrotta, interessi dei grandi costruttori, cattivo uso degli incentivi alle fonti rinnovabili…

C’è un colpevole che però non viene mai additato, nonostante sia tra i più importanti: la crescita della popolazione italiana. Nessuno ricorda che siamo passati dai 22 milioni di abitanti dell’Unità d’Italia ai quasi 60 attuali, e che non sono solo i nostri consumi ad essere cresciuti, ma anche il nostro numero.

Dietro alla colata di cemento, dietro ai nuovi quartieri, strade, parcheggi, centri commerciali, centrali elettriche, ma anche scuole ospedali, strutture sportive, centri vacanza e chi più ne ha più ne metta non c’è solo la perversione dell’offerta ma anche, a conti fatti, l’aumento innegabile della domanda. E la domanda viene determinata da due fattori: che tenore di vita vogliamo mantenere, e quanti siamo.

Nonostante tutto quello che ci viene detto, la popolazione italiana, con rarissime eccezioni, non ha mai smesso di crescere. Attualmente il tasso si assesta sullo 0,49 % all’anno – che nel 2012 ha significato quasi trecentomila persone in più. Davvero possiamo pensare che incrementi del genere non abbiano nulla a che fare con il consumo di suolo?

Anche il blog di Salviamo il Paesaggio, che leggo regolarmente e con attenzione, non tratta quasi mai l’argomento. Mi permetto di fare qualche osservazione sulla base di una ricerca che ho effettuato sul sito, prendendo in considerazione articoli sia originali che tratti da altri media.

Effettivamente di popolazione ogni tanto si parla, ma per dire quasi sempre che non sta crescendo: a Nuoro (qui è vero, è in leggero calo), nella provincia di Bologna (falso: secondo l’Istat nel 2012 è aumentata di 14 mila unità rispetto all’anno precedente), a Osoppo e Pozzuolo in provincia di Udine (ni: nel comune cala leggermente od oscilla, ma nella provincia continua a crescere), Laigueglia nel Savonese (idem)… È fuorviante prendere in considerazione il raro centro in cui la popolazione cala appena, quando nell’intera provincia questa aumenta, facendo magari sperare agli amministratori di attirare nel proprio comune i nuovi abitanti della zona.

Il punto è proprio questo: se le città si svuotano e si riempiono le campagne intorno o i comuni limitrofi, il consumo di suolo nella zona nel complesso aumenta.

Non corrette anche le affermazioni fatte per quanto riguarda la Lombardia e Roma: nella prima il “documentato calo demografico” in realtà è un aumento (nel 2001 la regione risultava popolata da 9032554 persone; da 9794525 alla fine del 2012). Lo stesso discorso si può fare per la capitale: se c’era stato un decremento negli anni ’90, nell’ultimo decennio la popolazione non ha fatto che crescere, e risulta attualmente maggiore di ben 92038 unità rispetto al 2001. Chiunque dubiti di questi dati può consultarli sulla pagina demografica dell’Istat; il censimento del 2011 ha corretto al ribasso le stime del precedente decennio, ma non nega la tendenza di fondo. Senza contare che, secondo i dati raccolti da wikipedia, la situazione sarebbe grave anche se stabile: la densità di abitanti in Italia è di quasi 200 per chilometro quadrato, molto al di sopra della media dell’Unione Europea, 116 per chilometro quadrato.

Perché la menzogna viene ripetuta ossessivamente? Perché si dice che la popolazione cala quando invece aumenta?

Una possibile risposta è la più semplice: perché il saldo naturale in Italia, nel complesso, è negativo: muoiono più persone di quelle che nascono. La popolazione però cresce a causa dell’immigrazione: la differenza tra il saldo migratorio e quello naturale dà un aumento molto consistente, che non si ferma nemmeno davanti alla crisi. Curiosamente, però, i media considerano ‘popolazione’ solo quella italiana e fanno finta di non sapere che anche gli immigrati, in quanto persone, abitano, vivono, consumano sul territorio.

Più complessa forse è la risposta alla domanda: perché ogni volta che si parla di consumo di suolo non si ricorda anche uno dei suoi motori, cioè l’aumento della popolazione? Forse è più facile mobilitare l’opinione pubblica se si pensa che il nemico sia uno solo, cioè l’avidità dei costruttori e la complicità dei politici. Aggiungere all’equazione anche l’effettivo aumento della popolazione e della conseguente richiesta di antropizzazione del territorio significa complicare le cose e fare domande molto scomode.

Inoltre, si potrebbe sostenere che non necessariamente le due cose sono legate: il nostro paese è pieno di case sfitte e capannoni vuoti. Vero: però la soluzione proposta, cioè di utilizzare prima l’inutilizzato, ha senso solo se la crescita della popolazione si arresta. Se continua, arriverà per forza di cose un momento in cui anche tutti gli edifici inutilizzati saranno riempiti e ne serviranno di nuovi. È una questione matematica. Ogni successo ottenuto nel recuperare un edificato o un pezzo di città in disuso è automaticamente vanificato dall’aumento della domanda di case, strade, negozi, parcheggi, servizi… Questo vale, per inciso, per qualsiasi risparmio di risorse.

Il tema è tabù, probabilmente, anche perché ammettere che la popolazione italiana è in crescita e anche per questo si costruisce ha come conseguenza logica la domanda: cosa si può fare per fermare questa crescita? Dato che essa è dovuta interamente all’immigrazione, si capisce che si entra in un territorio minato in cui già è scomodo porre domande, figurarsi offrire soluzioni. Se non lo facciamo, però, non possiamo sperare di risolvere davvero il problema del consumo di suolo in Italia.

Gaia Baracetti

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