Martedì 2 Luglio il Consiglio Comunale di Nuoro ha affrontato un nuovo esame sul PUC, proprio nel periodo un cui i nuoresi partono per le vacanze! In realtà, la città si sta svuotando, non soltanto in vista della stagione estiva, senza che il Sindaco ed il suo vice si rendano conto di tutto ciò.
Mentre, infatti, la città si spopola, la Giunta nuorese insiste nel voler adottare un PUC che prevede la realizzazione di oltre un milione di metri cubi di cemento, al quale si dovrebbe aggiungere un ulteriore mezzo milione di metri cubi previsti dal vecchio Prg ancora da realizzare.
L’equivalente, insomma, di più di cento campi di calcio di suolo agricolo e naturale che andrebbero definitivamente perduti per fare spazio a nuove costruzioni che nessuno potrà occupare stante il persistente decremento della popolazione nuorese.
Il dato appena evidenziato è stato perfino rilevato in sede di Valutazione Ambientale Strategica dagli uffici della Provincia di Nuoro, demandati al controllo del PUC, i quali hanno formulato una espressa richiesta rivolta a conoscere le motivazioni che hanno indotto l’Amministrazione comunale ad adottare dette scelte che appaiono evidentemente fuori da ogni logica per una città in palese calo demografico.
Il Comune di Nuoro ha replicato facendo un copia-incolla di un testo ormai risalente al lontano anno 2004, richiamando dati e tabelle di cui peraltro si ignora la metodologia utilizzata per la redazione degli stessi.
Tali parametri attesterebbero una crescita “esplosiva” del numero delle famiglie, ma non degli abitanti nuoresi, che in realtà appaiono manifestamente in calo.
La stima dell’aumento delle famiglie, nel 2004 presa a fondamento per giustificare l’enorme espansione edilizia è lo specchio sul quale ancora oggi la Giunta nuorese si arrampica per giustificare le previsioni di un PUC ormai da considerarsi a dir poco aberrante e comunque obsoleto.
Sono i dati certi, resi noti dal censimento Istat che smentiscono alla radice le previsioni del Puc sbandierate dall’Amministrazione nuorese.
In realtà il numero delle famiglie non solo non è aumentato, ma è in netta diminuzione!
Ed infatti, mentre le stime inesatte del PUC, che giustificherebbero le nuove volumetrie, hanno previsto nel periodo 2004/2020 un aumento delle famiglie di 2250 nuovi nuclei, dagli originari 14.390 esistenti ai 16.640 previsti, in realtà -dai dati Istat relativi al censimento 2011- si apprende che i nuclei familiari anziché aumentare sono invece scesi a quota 14.129 (-1,8%), con un decremento di 261 unità rispetto al lontano 2004 e di ben 1.868 (-11,2%) unità rispetto alla stima del PUC.
Su dette premesse sorge legittimo il dubbio sulla necessità ed utilità delle nuove volumetrie!
A chi ci governa non interessa evidentemente quanto costerà alle casse pubbliche assicurare i servizi e infrastrutture per una città fantasma che potrebbe espandersi inutilmente a dismisura.
Perché non si tiene conto e non si fa una ricognizione di tutti gli immobili pubblici e privati vuoti ed inutilizzati?
Si dovrebbe invece puntare al recupero di tutti gli immobili sfitti ed inutilizzati esistenti in città, evitando l’inutile consumo di suolo naturale ed agricolo.
Il rilancio dell’attività edilizia potrà avvenire con il recupero dell’esistente, così da evitare gli ingenti costi per la realizzazione di nuovi servizi e manutenzioni, allo stato non necessari alla comunità nuorese.
Al quadro così descritto si aggiungono poi le prescrizioni recentemente imposte dai competenti organi della Regione Sarda che dovranno comportare l’approvazione di distinte varianti allo stesso PUC.
Nel dicembre scorso, infatti, la Regione ha approvato lo studio di compatibilità del PUC rispetto al Piano di Assetto Idrogeologico, evidenziando nuove distinte aree della città e dell’agro che sono soggette a pericolosità idraulica e caratterizzate da un alto rischio di fenomeni da smottamento e frane.
Le relative varianti al PAI vigente comportano la necessaria riclassificazione delle aree in oggetto, circostanza questa che ha indotto la Regione ad invitare il Comune di Nuoro ad avviare le procedure finalizzate all’adozione ed approvazione delle stesse, previa pubblicazione ed acquisizione delle eventuali osservazioni presentate dalla cittadinanza nuorese secondo quanto previsto dall’art.20 della LR n.45/89.
L’amministrazione in questi sei mesi non solo non ha avviato il suddetto iter procedurale, ma non ha neppure adottato le varianti omettendo perfino di rendere pubblici i contenuti delle stesse alla cittadinanza, così dimostrando di voler disattendere la normativa vigente in materia. In realtà, con la delibera che il Consiglio Comunale dovrebbe adottare domani pomeriggio, l’Amministrazione nuorese intenderebbe inviare tutte le carte del PUC alla Regione senza dunque rispettare norme e procedure.