Ti-Bre: un’autostrada cancella la campagna del Parmigiano-Reggiano

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Mancano solo gli ultimi passaggi presso i Ministeri competenti e saranno aperti i cantieri dell’autostrada Tirreno-Brennero: un nastro d’asfalto nel bel mezzo nella bassa pianura parmense, territorio di vocazione del Parmigiano-Reggiano.

Qui la filiera del famoso formaggio consente un’agricoltura più sostenibile rispetto ad altre zone della pianura padana, a partire dalla produzione di foraggio, che permette di mantenere ancora qualche prato stabile, vero patrimonio di biodiversità erbacea, con piante ormai rare nel paesaggio padano e testimonianza viva di una lunga tradizione agricola. Anche la presenza di specie molto particolari, pare essere legata all’ambiente tipico del Parmigiano. Ad esempio il Falco cuculo, che nella pianura parmense si concentra con il 90% circa di tutta la popolazione nazionale.

Purtroppo un progetto approvato di fatto nel 2004, quando il Parlamento aveva appena varato la legge obiettivo e temi come il consumo di suolo e i cambiamenti climatici non erano ancora all’attenzione dell’opinione pubblica, sta per trasformare in modo irreversibile un patrimonio consegnato da secoli di lavoro contadino. Si tratta del progetto di raccordo tra l’Autocamionale della Cisa A15 e l’Autostrada del Brennero A22, un’autostrada di 85 chilometri, che dovrebbe collegare le due autostrade, da Fontevivo (PR) a Nogarole Rocca (VR), per una lunghezza complessiva di 85 chilometri.

Al momento risulta finanziato e appaltato solo il primo tratto di circa dieci chilometri, da Fontevivo a Trecasali.

Non c’è nessuna certezza sulla possibilità di vedere completata l’infrastruttura in futuro, mentre è certo che al momento resta incompleto il raddoppio del collegamento ferroviario posto sullo stesso corridoio Tirreno-Brennero. Si tratta del risultato di una pianificazione che non ha fatto i conti né con l’ambiente, né con le disponibilità economiche necessarie a realizzare tutte le infrastrutture previste. La stessa Legge Obiettivo 443/2001, nel cui elenco delle opere strategiche si trova la Ti-Bre, in quindici anni ha consentito di realizzare meno del 10% delle opere previste, tanto da spingere il Governo a promuovere un “superamento” di questa norma, che è servita solo a imporre progetti discutibili contro la volontà dei territori.

Purtroppo la macchina burocratica avviata con il progetto preliminare del 2003 richiederebbe oggi un forte intervento del Governo, per dirottare i finanziamenti sul più utile completamento della ferrovia, ma al momento non ci sono segnali concreti in questa direzione.

I motivi per opporsi alla realizzazione della Ti-Bre autostradale sono di vario genere. Dal punto di vista viabilistico è molto discutibile la scelta di incrementare ulteriormente il trasporto su gomma, quando sullo stesso corridoio è sufficiente con investimenti inferiori trasportare con efficienza le merci che arrivano al porto di La Spezia. Inoltre il progetto prevede (come compensazione!) una serie di infrastrutture accessorie, che gli stessi comuni interessati (Parma e Sissa-Trecasali) hanno chiesto di cancellare, in quanto inutili per la viabilità locale. Sotto il profilo ambientale, oltre all’incremento delle emissioni di gas serra, è stato recentemente riconosciuto anche in fase di verifica che le valutazioni effettuate sul progetto definitivo nel 2004 non erano sufficienti, in particolare per quanto riguarda l’impatto sui siti della rete Natura 2000, sulle specie e sugli habitat presenti.

E uno degli impatti più forti riguarda proprio il sistema agricolo, con l’esproprio di decine di aziende agricole, un impatto diretto su circa cento ettari di suolo e il frazionamento di centinaia di ettari di fondi agricoli.

Coordinamento delle associazioni e dei comitati No Ti-Bre.

11 commenti

  1. la Broni-Mortara è stata cancellata dai programmi regionali in questi giorni, i mangia territorio hanno berciato ma gli Aironi e gli Ibis ex africani hanno battuto le ali!

  2. Stiamo mooolto attenti. La revisione renziana della Costituzione, proprio in questa ottica, introduce una norma che consentirà al Governo di avocarsi competenze anche esclusive delle Regioni per la realizzazione di obiettivi determinati nel programma di governo, quindi anche in disaccordo con il volere delle Regioni e quindi dei territori; ricordate il referendum sulle trivelle e la posizione antigovernativa della Regione Puglia e del suo Presidente. Con la riforma Costituzionale il Governo potrà fare quello che vuole, eliminando di fatto l’autonomia degli enti locali anche nelle materie esclusive. Bloccare la revisione della Costituzione è imprescindibile ora. Diamoci tutti da fare.

  3. Finirà come la brebemi:autostrada assolutamente inutile,otre che dannosa.
    Il progetto prevedeva la costruzione da parte di privati,ma se il bilancio annuale fosse stato in perdita sarebbe intervenuto lo Stato,cioè regione lombardia:e così è successo,quindi l’abbiamo pagata tutti noi.Che bello,anch’io voglio fare un progetto che se va male,lo stato mi copre le perdite!
    Inoltre per far rientrare il costo degli investimenti è stato aumentato il n. di anni della concessione…senza bando!
    Le tariffe sono incredibilmente elevate rispetto alle 2 autostrade che corrono praticamente parallele.
    La settimana scorsa,in mattinata,percorrendola tutta,a 120 km/h mi ha passato…1 auto!
    Almeno la tav è trasporto su rotaia e collettivo!
    Ma ai comuni sul territorio sta tutto bene?

  4. Nessun ente locale, nessuna associazione ambientalista, nessun agricoltore, nessuno di questi si è opposto? l’idea di una bella autostrada moderna, piaceva troppo? e ora, che si fa?

  5. Proiettandosi nei panni dei politici responsabili di simili mostruosità ad altissimo impatto ambientale e paesaggistico, chi non soffre di un deficit di empatia non può che provare profonda vergogna, assieme ad un dolore indicibile per la distruzione delle bellezze paesaggistiche di un territorio che richiederebbe invece rispetto e valorizzazione. Ennesima prova dell’incompetenza e dell’arretratezza dei politici italiani, da Destra a Sinistra. Antoine.

  6. Vivo in Lombardia e quindi dovrei essere vaccinato: quì dove ti giri trovi autostrade, superstrade, ferrovie TAV, valichi ferroviari assurdi assolutamente inutili e per di più costosissimi di per sè e ancor di più tenuto conto dei danni portati alla vita dei cittadini. Non mi stupisce che si verifichi lo stesso anche in Emilia: il paese è marcio e non c’è opposizione organizzata nè politica nè sociale. E’ un disastro! Bisogna che si cominci ad organizzare manifestazioni pubbliche, nelle strade, partendo dai giovani ma lo scarso appoggio dato ai NO Tav della Torino-Lione (con tutti i loro errori) non fa’ presagire nulla di buono…

    1. Come dicevo a un amico consigliere comunale pochi giorni fa «Solo una rivolta di almeno un miliardo di persone – forse – potrebbe bloccare il perverso meccanismo che ha associato finanziarizzazione del capitalismo consumista all’azione politica degradatasi in bieca politica di potere partitocratico. Sono comunque convinta che dobbiamo rassegnarci all’inevitabile declino dell’umanità (intesa come insieme di esseri umani nonché come qualità di fondo di ogni singolo individuo) cosí come l’abbiamo conosciuta sin qui».
      Non rinuncio a tentare una vita personale il piú “biologica” possibile (intendiamoci: non sto parlando della frutta biologica in vendita presso la Gdo dopo non si sa quanti chilometri fattile percorre su un mezzo di trasporto su gomma altamente inquinante), perché non sto facendo un sacrificio da goccia nel mare, bensí perché sento fisicamente il bisogno di colmare la distanza tra i due opposti di nascita e morte nella massima sintonia consentita con tutti certamente, ma anche con tutto ciò della cui forma di vita partecipo anch’io.
      E mi tocca di risiedere nella città d’Italia che detiene il primato del primo sí a livello comunale al TTIP!
      EGM

  7. penso che l’uomo è tendenzialmente ottuso…si pensa al profitto personale non si è in grado di una programmazione intelligente che guardi al futuro, al rispetto dell’ambiente, alle vere necessità; si preferisce buttare letteralmente soldi in un’opera che fa più danni che benefici solo x accorciare di una manciata di minuti un percorso. Viva la lentezza!!!!

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