Disegno originale di Dzis Igor

Renzi e Franceschini azzoppano legge urbanistica e piano paesaggistico toscano

Disegno originale di Dzis Igor

Il governo Renzi ha impugnato nella seduta del 24 dicembre scorso la legge urbanistica regionale toscana approvata nel novembre scorso togliendo un appoggio sostanziale allo stesso piano regionale concordato col Ministero per i Beni culturali.

L’impugnativa non è causata da un eccesso di permissività come è accaduto in passato (e come la cementificazione del Paese dimostra ovunque), ma, al contrario, perché alcune norme della legge urbanistica promossa dal presidente toscano Enrico Rossi e firmata dall’assessore all’Urbanistica Anna Marson “riguardanti l’approvazione delle previsioni urbanistiche per le medie e grandi strutture di vendita, costituiscono ostacolo alla libera concorrenza”.

Inoltre le stesse violano la “competenza esclusivamente statale in materia di concorrenza di cui all’articolo 117 della Costituzione”. Analogamente succede per altre norme edilizie contenute nella legge toscana.

Insomma, se una Regione (l’unica al momento, le altre risultano più o meno latitanti) applica il Codice per il Paesaggio co-pianificando i propri assetti col Ministero per i Beni culturali, viene prontamente “punita” perché viola il sacro principio della “libera concorrenza”.

In realtà la legge toscana prevede che i progetti per nuovi centri commerciali passino al vaglio di una conferenza dei servizi (Comuni, Città Metropolitana, ecc.) incaricata di valutarne l’impatto sul paesaggio e anche sull’economia della zona.

Il modello “americano” (negli Usa già considerato obsoleto) dei mega-centri commerciali ha già provocato, infatti, seri danni, in più parti d’Italia cementificando paesaggi intatti, intensificando una circolazione automobilistica già pesante, svuotando di piccoli negozi borghi storici spesso abitati da persone anziane, così private di servizi alla porta di casa.

La Regione Toscana si è così resa “colpevole” di non aver rispettato le misure liberalizzatrici del governo Monti e, ancor più, quelle del decreto Sblocca Italia del governo Renzi che riducono o cancellano controlli e tutele territoriali e paesaggistiche al fine di incentivare al massimo una ripresa edilizia che i più considerano illusoria e comunque pericolosamente speculativa. Si tratta infatti di misure che cozzano in maniera frontale con la conclamata necessità di non continuare a consumare suoli liberi, agricoli o boschivi, di non procedere oltre in una impermeabilizzazione (cemento+asfalto) dei terreni che è fra le cause di fondo delle frequenti alluvioni nelle città.

La “libera concorrenza” in materia territoriale e ambientale – quella consentita dalle leggi e quella di cui l’abusivismo più sfrenato si è appropriato a danno della collettività – ha provocato disastri, ha prodotto milioni di metri quadrati di alloggi, di uffici, di capannoni vuoti, invenduti, inutilizzati. Chi si dispone a sottoporla a controlli in nome dell’interesse generale dovrebbe essere premiato, additato ad esempio. Invece succede il contrario.

C’è pure un risvolto politico nella questione toscana: il governatore uscente Enrico Rossi non appartiene strettamente all’area renziana; egli, ricandidatosi alla presidenza, avrebbe portato legge urbanistica e piano paesaggistico fra le operazioni-simbolo del proprio mandato, avendo contrastato l’opposizione dei cavatori delle Apuane, dei lottizzatori della costa e non solo, degli immobiliaristi, degli speculatori sui terreni agricoli, delle imprese che vogliono forzare la coltura viticola ben al di là delle zone “vocate”, ecc. Una strategia che cozza contro quella del governo Renzi centrata al contrario sulla “liberalizzazione” e sul favore generale nei confronti dell’imprenditoria.

Eppure il governo vorrebbe incrementare il turismo. Come? Imbruttendo definitivamente paesaggi straordinari che sono la prima attrattiva turistica italiana?

Non si sa se il ministro competente Franceschini abbia opposto riserve ad una impugnativa oggettivamente grave, di fatto senza precedenti. Sulla quale si dovrà pronunciare nei prossimi mesi la Corte costituzionale.

Per il Comitato per la Bellezza:
Vittorio Emiliani, Desideria Pasolini dall’Onda, Vezio De Lucia, Paolo Berdini, Gaia Pallottino

11 commenti

  1. Penso che si debba fare qualcosa, agire. Questa gente non si ferma né si fermerà. Non so quale tipo di azione possa almeno ” fare molto rumore “, creare disturbo e sollecitare chi, anche all’interno dell’area di appartenenza di questo gruppo dirigente, per motivi anche diversi, non è d’accordo con queste decisioni. Bisogna trovare una tattica/ strategia che porti fuori anche tutte queste nostre voci di dissenso, affinché non restino solo parole condivise tra noi.

  2. Caro Berlusconi,

    da Renzi (che molti in buona fede hasnno votato alle primarie PD!) certamente ci si sarebbe aspettato una seria rottamazione della cattiva politica e di una vecchia classe dirigente non idonea all’ammodernamento del Paese, ma se l’ammodernamento del Paese è questo, siamo davvero caduti di pala in frasca. Questo personaggio,invece, ha solo rimesso in voga la peggiore classe politica della vecchia DC che rappresentano gli interessi della speculazione finanziaria,edilizia e fondiaria e di una grande industria retrò, sciattona, ma assai agguerrita nell’attaccare diritti dei lavoratori e delle classi più deboli, degli EE. LL. e delle Comunità locali stesse.Questa gente e lo stesso Berluscone hanno trovato in Renzi quel servo sciocco che poteva riuscire dove un Governo di destra aveva fallito. Con il Governo delle Larghe Intese Renzi, per restare al potere, ha stretto un patto di ferro che in questo Parlamento è difficile scardinare per tanti motivi che non sto qui ad elencare. Stando così le cose cose ci si può ancora attendere di buono da quest’uomo? Non esistono Governi amici! IL Governo fa il suo mestiere e i sindacati devono fare il loro.Quando i sindacati e certi forze di pseudo/ sinistra questo lo cominceranno a capire sul serio, allora sì che sarà un nuovo giorno per questo nostro Paese!

  3. E’ incredibile come il Governo Renzi, stia svuotando di tutti i contenuti la Costituzione italiana, brandendo il ricatto della “libera concorrenza”: si ricordino, Renzi e Franceschini, l’art. 9 della Costituzione, “….la Repubblica …….
    tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione” Questi, fino a prova contraria, sono gli ultimi sacrosanti ineluttabili valori che restano ai cittadini italiani !!!

    Raffaelo

  4. Ormai non mi aspetto piu’ nulla di buono sia da un governo – nato senza un programma – nel quale non ho mai posto un briciolo di fiducia, ne nella capacita’ degli italiani di dimostrarsi-ci- un popolo di cittadini in grado di difendere i propri beni comuni.

  5. non sono d’accordo. Per quello che riguarda le cave in Apuane, le modifiche politiche apportate dal Consiglio Regionale al piano hanno addirittura peggiorato la situazione in essere. Mi auguro che Franceschini intervenga perchè siamo in piena violazione delle norme del Codice. Franca Leverotti consigliere nazionale di Italia Nostra

    1. Mi stavo accingendo a scrivere il mio pensiero ma vedo che franca lo ha espresso ….

  6. Luciana è afflitta perche Renzi la stà deludendo. Guido purtroppo trova conferna alle critiche misse dalla sinistra al sempre più democristiano governo Renzi.

    1. Giusto manifestare una severa critica all’operato del governo che fa un ricorso un pò risibile. Infatti ho l’impressione che il principio di concorrenza in questo caso sia utilizzato in modo maldestro. Penso che la concorrenza sia riconioscita e normata sul piano delle attività di produzione e commerciale. Sono meno convinti che la pianificazione del terriorio, che spetta alle istituzioni pubbliche possa sottostare a principi di concorrenza di privati che sono solo invitati a presentare progetti su aree disposte dalle Istituzioni. Cosa centrino le tutele con il principio di concorrenza non si capisce. Una cosa è facilitare e snellire le procedure (che attiene ai tempi delle decisioni) altra cosa è considerare lo snellimento delle procedure una cancellazione dei più elementari doveri di controllo pubblico.

  7. Il governo Renzi persegue due soli obbiettivi: quello di garantire ad un premier (ignorante, arrogante, presuntuoso, cinico e spietato, e anche, mi si permetta -perché tutte le persone normodotate e un minimo acculturate lo sanno, anche se non lo dicono-stupido!)un potere di lunga durata (da perseguire con una legge elettorale ad personam e con le solite caramelline distribuite ai bufali che poi lo voteranno) e allinearsi agli imperativi delle oligarchie finanziare e imprenditoriali internazionali e nazionali); a questo fine, a nulla rilevano i beni culturalie tra essi il paesaggio, la qualità della vita, che è abbassata anche dall’orrore che ci assedia, la salute, mentre l’istruzione è da contrastare fieramente, in modo da abbrutirci progressivamente e renderci indifferenti. La legislazione Rossi-Marson è stata anche troppo permissiva, nelle sue ultime edizioni, alle istanze della speculazione delle aziende dello sfruttamento del suolo, e Rossi, purtroppo, troppo interessato ad avere l’appoggio di Renzi per garantirsi il suo feudo, e adesso sono solo ex nemici. Proporrei, modestamente, di promuovere una raccolta di firme su Change.org, che potrebbe, nel peggiore dei casi, sensibilizzare un maggior numero di persone a queste problematiche; se la c.c. avvalorerà le tesi del Lupo, quali possibilità ci sono per cittadini, quale argine alla sudditanza?

  8. Che i politici italiani predicano bene ma agiscono male, l’ambiente non è solo un grande bussines ma è soprattutto qualità di vita per tutti cittadini interessa a a qualcuno????

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