Salviamo la “Transiberiana d’Italia”: mobilitazione contro la chiusura della linea Sulmona-Carpinone

carpinone-sulmona

La chiamano “la Transiberiana d’Italia”: stiamo parlando della linea ferroviaria Sulmona-Carpinone-Isernia, che corre tra i suggestivi paesaggi appenninici di Abruzzo e Molise. Oggi questa linea rischia di essere smantellata, mettendo fine a più di un secolo di storia e dilapidandone il potenziale turistico. Numerosi cittadini, comitati e associazioni si stanno battendo perché ciò non accada.

Il nome “Transiberiana d’Italia” è dovuto proprio al contesto paesaggistico in cui si snoda la ferrovia, con i binari che attraversano Parchi Nazionali ed aree naturalistiche divenute patrimonio mondiale Unesco, regalando ai passeggeri scorci di rara bellezza, spesso innevati nel periodo invernale, e arrivando a toccare altitudini superiori ai 1200 metri. In particolare, i 1268,82 metri sul livello del mare della stazione di Rivisondoli-Pescocostanzo ne fanno la seconda più alta d’Italia.

I 128,7 chilometri della Carpinone-Sulmona-Isernia sono stati inaugurati nel 1897 e sono stati a lungo fulcro della tratta ferroviaria Pescara-Napoli.

Nel dicembre del 2011, tuttavia, il servizio ferroviario è stato sospeso. Una decisione che la Regione Abruzzo ha motivato col calo dei passeggeri registratosi nel corso degli ultimi anni. Oggi la linea è ancora considerata formalmente in esercizio da Rete Ferroviaria Italiana, ma a partire dal prossimo anno sono già previsti i lavori di distacco dei binari.

Eppure ci sarebbero validi motivi perché questa linea venga rivalutata. A partire dalle sue enormi potenzialità turistiche.

Anche a seguito della sospensione del servizio di Trenitalia, infatti, la tratta ha continuato ad essere attraversata da speciali convogli carichi di turisti, come peraltro già avviene per numerose linee ferroviarie alpine. Una risorsa che potrebbe indubbiamente giovare alle casse regionali. Ma i comitati e le associazioni che si battono per tenere in vita la Carpinone-Sulmona ne sottolineano anche l’importanza per il traffico pendolare. Specie nella stagione invernale, quando le principali alternative stradali (come la SS17) sono soggette ad abbondanti nevicate, che ne rendono accidentato e pericoloso il percorso.

I comitati e le associazioni interessate (tra cui: Ass. Le Rotaie Molise – Comitato interregionale Salviamo la Ferrovia Avezzano-Roccasecca – le sezioni FILT CGIL di Abruzzo, Molise e Campania – Forum TPL Molise – Federconsumatori Abruzzo – Associazione Utenti Trasporto Pubblico – FASTFerroVie Abruzzo) denunciano che il calo di passeggeri registratosi negli ultimi anni è dovuto ad una scriteriata frammentazione dell’orario dei treni e che basterebbe una riorganizzazione del servizio per rilanciare questa storica linea.

Nel 2012, per esempio, Ferrovia Adriatico Sangritana ha avanzato una sua proposta per la gestione della Carpinone-Sulmona, comprensiva di orari dei convogli e costi. E l’anno dopo altre associazioni competenti hanno presentato, in occasione di un’audizione presso la IV Commissione Consiliare Permanente della Regione Abruzzo, un’analisi di fattibilità e costi che dimostrerebbe come il ripristino del servizio ferroviario sarebbe non solo auspicabile, ma conveniente e perfettamente integrabile con le corse dei pullman attivi sull’analoga tratta stradale. Studio che però è rimasto, ad oggi, senza risposta da parte della Regione.

Per questo si stanno moltiplicando le iniziative a sostegno della Transiberiana d’Italia. Lo scorso 2 marzo, per esempio, in occasione della “settima giornata delle ferrovie dimenticate”, in vari comuni attraversati dalla Carpinone-Sulmona si sono svolte iniziative d’incontro e di dibattito, con tanto di mostra fotografica intitolata “Transiberiana d’Italia, la bella abbandonata” e una camminata di tre chilometri, in compagnia di ferrovieri e naturalisti, lungo i binari che vanno dalla Stazione di Campo di Giove alla fermata Campo di Giove Maiella.

E’ attiva, inoltre, una petizione d’iniziativa popolare per chiedere alle amministrazioni regionali di Abruzzo e Molise, ai vertici aziendali di Trenitalia e di Rete Ferroviaria Italiana, al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti e a quello del Turismo di tutelare e valorizzare la tratta ferroviaria in quanto importante progetto sociale, culturale e turistico.

Una riflessione di Gianluca Di Lonardo, depositario della petizione, sintetizza e spiega il senso dell’iniziativa: “Anche se è difficile far comprendere a tutti la valenza di questa ferrovia, sappiamo che prima o poi dovremo rendere conto alle prossime generazioni dell’occasione persa, per questo cerchiamo ogni strada utile per informare e difendere ciò che pian piano stiamo perdendo. La Carpinone-Sulmona è un treno carico di storia, facciamo in modo che non sia solo un ricordo”.

Firma la petizione per salvare la “Transiberiana d’Italia” >

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VIDEO (da Il Fatto Quotidiano)

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Link utili per ulteriori approfondimenti sulla vicenda:

http://www.termolionline.it/143508/ferrovia-sulmona-carpinone-ora-o-mai-piu-le-associazioni-categoria-chiedono-incontro/

http://www.reteabruzzo.com/2014/02/26/settima-giornata-ferrovie-dimenticate-a-piedi-sulla-sulmona-isernia-incontri-e-dibattiti-a-campo-di-giove-2/

 

Roberto Caravaggi

13 commenti

  1. A Spalato, nel 1966, in Jugoslavia, faceva capo un solo treno al giorno. Perché sulla Sulmona-Carpinone non dovrebbe essere possibile un treno domenicale in luglio-agosto e un treno domenicale in Dicembre-Gennaio? Dovrebbe coincidere a Sulmona al mattino con gli arrivi e a sera con le partenze da/per Roma e Pescara. Ed essere adeguatamente pubblicizzato e commercializzato dalle agenzie di viaggio delle principali città d’ Italia.

  2. FERROVIE SOTTO SEQUESTRO FRA PUGLIA E BASILICATA E INTANTO MORETTI SE NE VA, PREMIATO PER QUESTI GRANDI RISULTATI,ADDIRITTURA IN FINMECCANICA!
    “A qualche mese di distanza dall’incidente avvenuto sulla tratta Potenza-Foggia, l’assessore all’Ambiente e Infrastrutture, Aldo Berlinguer, lancia un nuovo appello alla Procura della Repubblica di Foggia perché svolga le necessarie attività e si giunga così al dissequestro della linea ferroviaria, che collega la Basilicata con la Puglia.
    “La chiusura della tratta ferroviaria – ha sottolineato Berlinguer – comporta disagi ai cittadini, che pure usufruiscono del servizio di trasporto sostitutivo, ed alle imprese che, forse ancor più penalizzate, ancora non possono movimentare le merci come facevano precedentemente”.
    L’assessore ha ricordato che “la Regione si è fatta interprete delle istanze urgenti presentate dagli utenti, sollecitando più volte la Procura della Repubblica ad attivarsi al fine di svolgere tutte le operazioni peritali necessarie sulla tratta. La magistratura, che ringraziamo – ha aggiunto l’assessore – ha accolto il nostro invito e consentito a Rfi di svolgere i lavori di riattivazione della linea, che tuttora, però, è ancora sotto sequestro.
    Oggi – ha concluso Berlinguer – abbiamo il paradosso di una linea ormai ripristinata, con i lavori completati, che però non può essere utilizzata. Rivolgo, quindi, un nuovo invito alla magistratura ad accelerare le procedure di dissequestro”.

  3. Io vivo nelle Marche. Una volta la usavamo anche noi per andare fino a Napoli!

  4. Penso che in Italia i politici non considerano l’importanza del turismo ma pensano solo ai propri interssi,a quelli del partito e dei compiacenti amici,concludendo , uno schifo!

  5. Salvare la Transiberiana è un’urgenza improrogabile, prima che tutto vada in malora Non lasciamo morire le nostre ferrovie, un così prezioso tassello della storia e del paesaggio !! L’Italia non può permettersi di perdere altri tasselli ferroviari come anno fatto Piemonte. Per conto dei politici incapaci che snobbano le ragioni di chi vuole difendere i nostri beni comuni!

  6. E’ una linea che attraversa la spina dorsale dell’Italia da Terni all’Aquila fino a Benevento. eAnche se non così trafficata come la linea costiera Rimini-Brindisi o la Firenze-Roma-Napoli attraversa aree del centro Italia che altrimenti sarebbero totalmente remote. Un po’ come le linee dei Highland Scozzesi o la 3a dorsale Anglo-Scozzese Leeds-Settle-Carlisie che è stata salvata dalla soppressione per ragioni di “duplicazione” e lavori dovuti al terreno montuoso e clima rigido a seguito di richiesta popolare. Infatti porta molto traffico turistico sia in treni ordinari che speciali come treni storici anche a vapore oltre a traffico merci che intralcerebbe le altre linee con treni passeggeri veloci.

  7. Smantellato un breve tratto di 10 metri di binario a Chivasso, vicino al nuovo paracarro. Occorre mobilitare anche qualcuno in loco, altrimenti, perderemo la linea in men che non si dica.
    In Piemonte, hanno sospeso l’esercizio su circa un terzo della rete; ora, con questa manovra scellerata, tentano anche di eliminare i binari.

  8. A PROPOSITO DI PAESAGGIO VISTO DAL TRENO ,VORREI SAPERE PERCHE’NEL 2014, una delle ferrovie piu’ belle del Meridione, la Battipaglia- Potenza,meravigliosa finestra su un’incantevole sequenza di vallate ,fiumi e ponti e fondamentale collegamento con un capoluogo di Regione,debba ancora funzionare a scarto ridotto con con sempre meno treni e sempre piu’bus sostitutivi.QUALCUNO DEI FAMOSI SUPERPAGATI “COMPETENTI”MORETTI O POLITICI DI TURNO ME LO DEVE ANCORA SPIEGARE!E’UNA VERA OFFESA ALLA DIGNITA’ DELLA NAZIONE E DEI TANTI CITTADINI- LAVORATORI COSTRETTI ,LORO MALGRADO , AD USARE L’AUTOMOBILE PER EVITARE VIAGGI ALTRIMENTI FATICOSI ED INTERMINABILI.

  9. “Lo sviluppo di una nazione si misura anche dallo stato della sua rete ferroviaria”Camillo Benso Conte di Cavour
    Peccato che questa saggia osservazione di uno dei fondamentali fautori del processo unitario della Nazione non sia stata mai ricordata nelle tante ,spesso ipocrite ,manifestazioni celebrative dell’Unità d’Italia.

  10. “I binari da soli non bastano ,serve il paesaggio”
    Lo dice anche Marco Paolini nel suo monologo”Binario illegale”che abbiamo letto a voce alta nella stazione di Salerno, divenuta proprietà esclusiva di Casa Italo e di Freccia Club e senza una normale sala di attesa accessibile a tutti i passeggeri,per ricordare che le stazioni e le ferrovie sono beni comuni e che il paesaggio e le ferrovie sono un unicum inscindibile nell’ottica di un trasporto equo e sostenibile!

  11. Una delle tante ferrovie che debbono essere non solo salvate, bensì potenziate e migliorate, in maniera tale da sfruttare i progressi derivanti dalla tecnica moderna. Da Napoli a Pescara, gli utenti non possono essere costretti a passare per Roma e, comunque, gli abitanti delle zone interne non sarebbero serviti.

  12. Salvare la Transiberiana è un’urgenza etica!Non si puo’lasciare morire un così prezioso tassello della storia e del paesaggio !Il Belpaese non può permettersi di perdere altri pezzi per calcoli scriteriati di quei “soliti noti” che puntualmente snobbano le ragioni di chi vuole difendere i nostri beni comuni!

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