La salinizzazione e la sodificazione del suolo sono importanti processi di degradazione del suolo che minacciano gli ecosistemi e sono riconosciuti come uno dei più gravi problemi globali per la produzione agricola, la sicurezza alimentare e lo sviluppo sostenibile nelle regioni aride e semi-aride.
La Giornata Mondiale del Suolo 2021 (#GiornataMondialedelSuolo) e la sua campagna “Fermare la salinizzazione del suolo, aumentarne la produttività” mirano ad aumentare la consapevolezza dell’importanza di mantenere sani gli ecosistemi e il benessere umano affrontando le crescenti sfide della gestione sostenibile del suolo, combattendone la salinizzazione e incoraggiando le società a migliorarne la salute.
E’ il tema di fondo che quest’anno accompagna la ricorrenza del 5 dicembre come Giornata mondiale del suolo, istituita dal 2014 dall’agenzia alimentare dell’Onu, la Fao.
E così anche quest’anno i media torneranno a ricordarsi di questo elemento fondamentale per la corretta esistenza della razza umana sull’unico pianeta che possiede e i rappresentanti del mondo politico potranno dissertare dottamente sul fragile equilibrio che nostri comportamenti scorretti potrebbero incrinare fino a spezzare la “salute” della risorsa – non riproducibile – del suolo: fonte di vita, di produzione alimentare, di benessere per il corpo e l’anima.
Il giorno dopo, il suolo sarà dimenticato, (ri)messo nel cassetto delle “cose” urgenti ma scottanti e, dunque, rinviabili. Come la legge italiana per il contrasto al consumo di suolo, affossata da mesi (anni…) in Commissione Ambiente e Agricoltura del Senato.
Il 5 dicembre se ne parlerà. Tanto.
Ma ad oggi (4 dicembre) sul sito del Ministero della Transizione Ecologica neppure una parola.
Abbastanza eloquente, non vi pare?…
Abbastanza triste. Speriamo in un qualche recupero di consapevolezza.