di Faenza Eco-Logica
Comunicato del 17.04.2025
“L’assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna ha votato all’unanimità una risoluzione proposta da FdI ed emendata dal PD.
Il testo impegna la giunta a promuovere tutte le azioni necessarie alla manutenzione, pulizia, gestione dei fiumi, (cioè al taglio degli alberi) da monte alla foce e addirittura a mettere in discussione le Zps e Sic. L’emendamento del PD dà una forma più politically correct al brutale testo di Fratelli d’Italia, ma uguale nella sostanza.
Una risoluzione gravissima che dà la “benedizione” a nuove stragi di alberi, come se finora non ce ne fossero state abbastanza.
Si dice che le Zps e Sic saranno sottoposte a “valutazione”, per decidere se potranno restare dove sono o dovranno essere “spostate”, aprendo quindi alla possibilità di toglierle di mezzo. Chi farà queste valutazioni? Sic e Zps e la rete 2000 sono zone protette dalle direttive europee, fin troppo limitate di superficie nella nostra regione. Se sono in quel punto è perché in quel punto c’è una particolare biodiversità da proteggere, non si possono spostare.
Metterle in discussione è un grave vulnus e una grave sconfitta.
Nella risoluzione si considerano i fiumi arginati (la stragrande maggioranza dei fiumi in pianura) come “opere idrauliche” e non come corridoi ecologici ricchi di funzioni ecosistemiche e con un loro equilibrio. Purtroppo dal maggio 2023 ci sono stati continui tagli lungo i fiumi, milioni di alberi abbattuti e portati alle centrali a biomassa, persino in zone protette come nell’Oasi di Magliano a Forlì.
Quindi non si capisce perché i consiglieri, compresi quelli di Avs, abbiano sentito il bisogno di votare questa risoluzione che giustifica e invita la Regione a continuare su questa linea o addirittura fare peggio.
Come recentemente annunciato dalla sottosegretaria alla Presidenza Manuela Rontini inoltre, la Regione, ha anche tolto il vincolo assoluto di inedificabilità in zone alluvionate. Quindi da una parte si addossa tutta la colpa agli alberi, dall’altra si continua a costruire.Questo è il “nuovo” corso di De Pascale?
Ribadiamo quanto più volte scritto dagli esperti e dalle linee guida regionali per la gestione dei fiumi: gli alberi stabilizzano le sponde con le loro radici, senza alberi gli argini e le sponde sono erose dalla violenza delle acque. Meno alberi vuol dire velocizzare il flusso di acqua, potenziare la sua portata poco più a valle creando disastri maggiori.
Già vediamo fenomeni di erosione spondale dovuti alla mancanza di vegetazione, crepe preoccupanti sugli argini.
Senza alberi i fiumi assomigliano più a collettori fognari che a ecosistemi, senza ombra e senza riparo, senza più fito depurazione, l’acqua si surriscalda e non è più ossigenata. Senza alberi le falde fanno più fatica a ricaricarsi, aggravando la siccità. Senza alberi si perde una immensa biodiversità.
Bisognerebbe ripristinare la protezione dei corridoi fluviali non continuare a “ripulirli” da ogni forma di vita.”
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