Comune di Marino

Perchè il mio terreno a destinazione agricola non è diventato edificabile…?

Il Tar del Lazio respinge il ricorso dei proprietari e dà ragione al Comune, confermando la discrezionalità amministrativa nel definire lo sviluppo territoriale

Due cittadini di Marino (nota cittadina in provincia di Roma) hanno recentemente perso la causa avviata presso il TAR del Lazio contro il proprio Comune, accusato di averli danneggiati non avendo modificato in “edificabile” la destinazione d’uso del terreno agricolo di loro proprietà.

Ma vediamo di inquadrare la questione con maggiore precisione. Il grande terreno di proprietà dei due cittadini marinesi, sito in loc. Civitella lungo via P. Nenni, quindi in una zona caratterizzata da elevata urbanizzazione, nel 2020 (all’epoca del mandato del sindaco M5S Colizza) non ha fruito del cambio di destinazione consentita dal PRG (Piano Regolatore Generale), che è pertanto rimasta quella agricola.  

Contro la scelta del Comune era stato inoltrato ricorso dai due cittadini, per presunti vizi di legittimità e irragionevolezza delle scelte urbanistiche adottate. Per dovere di cronaca, il ricorso riguardava la delibera n. 21 del 30/06/2020 del Consiglio comunale, che adottava una variante urbanistica in attuazione della legge regionale n. 7/2017 sulla rigenerazione urbana. Il ricorso sosteneva che il terreno, sebbene compreso tra le aree soggette alla legge regionale, per interventi di miglioramento sismico e interventi diretti, avrebbe dovuto ottenere una diversa destinazione urbanistica. In mancanza di tale adeguamento, il valore del terreno e la sua fruibilità sarebbero state ingiustamente penalizzate, data la contiguità a un’area massicciamente urbanizzata e non lontana da diversi fabbricati di civile abitazione e dal cimitero comunale.  

L’amministrazione comunale di Marino, da parte sua, ha controbattuto che la variante adottata non soltanto rispondeva a criteri di pianificazione generale, ma che mantenere la destinazione agricola di alcune zone fosse stata ritenuta necessaria per garantire l’equilibrio urbanistico. Il Comune, inoltre, ha sostenuto che la propria scelta fosse in armonia con i criteri che regolano la discrezionalità amministrativa di un ente locale, poiché il cambio di destinazione d’uso in “edificabile” deve essere conforme a progetti di sviluppo territoriale di più ampia portata.

La sentenza del TAR del Lazio, quindi, ha respinto le richieste dei cittadini ricorrenti e confermato la validità della delibera comunale, ritenendo che il Comune abbia agito nell’ambito delle proprie prerogative di pianificazione e senza contravvenire alle normative vigenti. La sentenza (emessa il 02/04/2025) ha pure confermato l’adeguatezza della validità delle motivazioni della decisione del Comune di non modificare la destinazione d’uso del terreno, coerente con gli obiettivi della variante urbanistica, e rafforza il principio per cui le scelte in ambito di pianificazione devono rispettare una logica complessiva, che non può vedere prevalere singoli interessi.

I cittadini, chiaramente, hanno ancora la possibilità di appellarsi al giudizio del Consiglio di Stato ma la situazione riguardante la distribuzione delle aree edificabili in tema di rigenerazione urbana resta ancora attuale, e non soltanto per il territorio di Marino.