Satellite Thales Alenia Space

A Forlì nuova cittadella aerospazio di Leonardo e Thales?

Via libera alla cessione alla Fondazione Mercury del terreno di proprietà del Comune, per realizzare il progetto Eris – Emilia-Romagna in Space. Fondi pubblici e nuovo consumo di suolo a favore dei progetti aerospaziali militari e dual use di Leonardo e Thales.

di Linda Maggiori

Mentre infiamma la guerra in ogni dove, e la pace è solo propaganda, l’Emilia-Romagna cerca di spingere le imprese nelle braccia dell’economia di guerra.

E così, dopo il consorzio Anser, ecco il progetto Eris – Emilia-Romagna in Space.

Presentato a Roma due giorni fa, dall’assessore regionale al lavoro Colla, dal sindaco di Forlì Zattini, dal ministro delle Imprese e del Made in Italy e dalle imprese coinvolte tra cui Thales e Leonardo.

Un bell’esempio di accordo bipartisan, quando destra e sinistra si uniscono al tintinnio del denaro e delle armi.

Lo scopo è quello di “accedere a contributi pubblici come quelli legati ai contratti di sviluppo”.

Eris mira a studiare, progettare e realizzare antenne satellitari dual use (civile e militare). Sarà realizzato da sette imprese locali in collaborazione con Thales Alenia Space, joint venture tra la francese Thales (67%) e Leonardo (33%). È bene ricordare che:

Thales vanta di una collaborazione di primo piano con Elbit Systems e Iai, i fornitori principali dell’esercito israeliano, ai quali ha venduto per anni componenti per droni killer e non solo.

Leonardo, colosso militare italiano, esporta la maggior parte di ciò che produce, da anni vende e compra armi da Israele.

Le imprese locali sono:

Bercella: impresa di Parma specializzata nelle antenne e radon anche per la difesa

Curti: azienda di Castelbolognese, fornitore di Leonardo per elicotteri civili e militari, e per veicoli militari terrestri e navali, esportatore di pezzi di obici semoventi.

Nautilus: startup di Bologna sulle antenne satellitari

NES, di Bologna;

NPC SpaceMind, di Imola, compartecipata di Curti, che progetta nanosatelliti anche a scopo

militare.

Poggipolini, di San Lazzaro, azienda leader nelle lavorazioni meccaniche ad alta precisione, che è passata dal business delle auto di lusso a quello del militare, nel 2024 ha comprato l’azienda militare statunitense HPF, diventando a sua volta fornitore dei grandi colossi statunitensi della armi. Fornitore anche della Leonardo e nella supply chain degli F35.

Tex Tech, di Reggio Emilia, Coinvolta nel progetto Eris anche l’Università di Bologna (CIRI Aerospazio) e la Fondazione Mercury, fondazione della cassa di risparmio e del comune di Forlì con intento dichiarato di trasformare Forlì in un hub aerospaziale di rilievo nazionale.

La sede di ricerca e operativa della nuova realtà, che si costituirà come NewCo, sarà a Forlì in un’area già individuata dal Comune, vicina all’aeroporto Ridolfi: nei giorni scorsi è arrivato il via libera del Consiglio comunale forlivese alla cessione alla Fondazione Mercury di un terreno di proprietà del Comune adiacente al tecnopolo dell’aerospazio.

In conclusione: fondi pubblici e nuovo consumo di suolo a Forlì a favore dei progetti aerospaziali militari o quantomeno dual use di Leonardo e Thales?

A quanto pare Forlì vuole costruire una piccola “città dell’aerospazio” imitando i progetti faraonici di Leonardo e Thales su Torino.

Finché c’è guerra c’è business, anche in Romagna.

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